#43 Tessa

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Presi un respiro e svuotai i polmoni ancora con la schiena appoggiata alla porta d'ingresso.
Mi sentivo a pezzi, distrutta come mai prima d'ora, avevo ritrovato Drake, ma avevo perso Dylan.
Alzai gli occhi al cielo e mi morsi un labbro sentendomi persa, non avevo scelta ormai. Non sarei scappata ancora, ma certamente non avrei rinunciato a salvare chi ancora poteva permettersi di farlo.
Lasciai andare la maniglia e mi voltai sentendo la porta aprirsi.
«Non penserai di dormire in macchina conciata così»
Sorrisi a Matt ed entrai in casa seguendolo.

Mi aveva dato una stanza con un bagno privato, dal disordine e l'odore che c'erano tra quelle quattro mura azzurre dedussi potesse essere di Dylan. Con i capelli ancora umidi e solo un paio dei suoi pantaloni della tuta addosso sorrisi, infilandomi poi una stretta canotta bianca. Quella doveva essere di mia madre...
Accesi la luce vedendo ormai il sole tramontare, la parete accanto alla scrivania era piena di fotografie, Polaroid scattate al suo bar con amici, in una mi ritrovai perfino. Sorrisi incontrando quel paio di occhi scuri e tornai seria fermandomi sui visi di quella coppia accanto a lui, in una foto che dava sfondo alla torre Eiffel.
«È uguale a te, non trovi?»
Sussultai sentendo sbattere poi la porta.
Mi voltai ed incontrai il viso di Drake, non era cresciuto nemmeno un po', mi chiesi se quel siero che ci aveva iniettato Ryan bloccasse anche il corso dei nostri anni...
La mascella squadrata era ancora perfetta, la pelle olivastra e quel paio di occhi verdi che mi avevano riempito i pensieri fino al limite.
«Mi sono sentito a disagio la prima volta che l'ho vista, sai?»
Sorrisi e tornai a guardare quel volto tanto simile al mio.
Il silenzio prese la sua parte per qualche minuto e io ne approfittai per guardare ancora qualche fotografia.
«Come si fa a dimenticare tutto questo?»
Chiesi a voce alta, non direttamente al ragazzo, più al nulla forse.
«Rossa...»
Sorrisi e portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio mi voltai verso di lui.
«È tutto okay, era solo un pensiero a voce alta»
La maglia che portava non segnava il suo fisico come al solito e nemmeno i larghi pantaloni comodi sembravano dargli una personalità. Tornai sui suoi occhi e mi sembrò di essere tornati al primo giorno, quando ancora non conoscevo nessun lato di lui, quando ancora vivevo a spese delle vite altrui.
«Cos'è quello sguardo Rossa?»
Incrociati le braccia e alzai una spalla.
«Sono un po' stanca, forse è meglio che vado ad asciugarmi i capelli...avete un phon?»
Lui sorrise ed uscì dalla stanza, alzai un sopracciglio e sciolsi l'intreccio delle braccia tornando in bagno.
Mi soffermai sul mio riflesso, in quello specchio il mio viso sembrava diverso, non ne riconoscevo un solo particolare della ragazza che credevo di essere e non ero l'unica a pensarlo.
Sentì bussare alla porta aperta e mi voltai verso Drake.
«Il phon»
Gli rivolsi un sorriso e attaccai il cavo alla presa, cominciando poi ad asciugarmi i capelli.
Dallo specchio guardavo i miei capelli volare ovunque, prima a destra, poi a sinistra e ancora a destra sotto il getto di quell'aria forse troppo calda. Drake era appoggiato allo stipite della porta, mi osservava silenzioso con un mezzo sorriso stampato sul viso. I suoi occhi brillavano di un verde intenso, mentre ogni tanto incontravano i miei allo specchio.

Dopo diversi minuti spensi il phon e lo appoggiai sul largo davanzale di marmo nero, scossi la testa e mi sistemai i capelli ancora leggermente umidi.
«Sei ancora qui?»
Chiesi alzando un sopracciglio e sentendo il cuore aumentare il suo battito.
Lui alzò una spalla alzandosi dritto in piedi e portandosi una mano tra i capelli.
«Mi piace osservarti»
Alzai un sopracciglio e non risposi, mi voltai e staccai la spina avvolgendo il lungo filo nero.
«Rossa posso farti una domanda?»
Annuì spegnendo la luce e passandogli accanto in cerca del mio elastico.
«Cosa ti è successo la dentro?»
Mi fermai e tornando sui suoi occhi cercai di capire se si riferisse a queste ultime settimane.
Corrugai le sopracciglia e lo vidi sfilarsi dal polso il mio elastico nero per poi porgermelo.
«Come?»
Risposi con un altra domanda fingendo di non aver capito. Drake distolse lo sguardo prendendosi qualche secondo guardandosi intorno. Lo vidi avvicinarsi alla porta e la sentì la serratura scattare, s'intascò la chiave e capì che da quella conversazione non ne sarei uscita tanto in fretta.
«Sei diversa Rossa»
Disse sforzandosi di apparire tranquillo.
«Il modo in cui appena mi hai visto mi sei saltata addosso, e quel bacio...come se ti fossi mancato sul serio»
Il battito del mio cuore si fermò all'improvviso, per qualche istante ebbi la sensazione che tutto si forse fermato.
Distolsi lo sguardo e aprì la bocca per parlare, ma la richiusi consapevole che non ne sarebbe uscito niente di intelligente.

Humans (Sequel of Dangerously)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora