Davvero singolare come domanda, non so cosa si aspettasse esattamente da me quel tipo, ma di certo avrei deluso le sue aspettative.
«Non lo so»
Risposi alzando le spalle e guardando la pietra davanti a me.
«Io scommetto il contrario invece»
Alzai un sopracciglio incuriosita e mi sistemai meglio contro le sbarre.
«Davvero...»
Mormorai sorridendo, lui si alzò muovendo la spalla, doveva sentirsi decisamente meglio. Si spettinò i capelli lisci fuoritaglio e battè una volta le mani.
«Avanti ragazza, fuori le idee, non resto a marcire qui sotto»
La sua strana grinta e positività mi stava infastidendo e spostai lo sguardo altrove, mi portai un ginocchio al petto e socchiusi gli occhi guardando le rocce sporgenti davanti a me.
Per qualche strana ragione mi resi conto di aver voglia di mangiare del gelato, nessun gusto in particolare e nemmeno per via della fame, mi sentivo male, triste forse e la soluzione migliore era sempre stata il gelato per me. Alzai un sopracciglio e alzai le spalle sfiorandomi un labbro con il pollice, sorrisi e cominciai a prendere a calci le sbarre provocando un fastidioso rumore.
«Ehi! Ma che ti prende? Piantala!»
Gridò il ragazzo cercando di sovrastare il forte rumore, lo ignorai e continuai poi prendendo le sbarre nelle mani e stringendole più che potevo.
«Ryan! Fammi uscire da qui! Ora!»
Gridai quella frase ancora e ancora fino a quando non sentì una serratura scoccare e dei passi farsi più vicini.
«Tessa che diavolo hai in mente?»
Mi sentì strattonare per la spalla e mi voltai incontrano un paio di iride scure e confuse.
«Fidati di me e basta»
Gli suggerì spostandogli la mano dalla mia spalla. Tornai con lo sguardo sulle sbarre e sferrai un altro calcio secco alla cancellata.
«Ryan!»
Ringhiai ancora, i passi si fecero più veloci e arretrai di qualche passo.
«Ragazzina! Finiscila con tutto questo baccano!»
Avanzai di un passo e guardai due soldati puntarmi contro un fucile, sorrisi e feci un altro passo avanti, i due uomini strinsero l'arma come per avvertirmi di non fare altri passi e io rimasi qualche secondo dove mi trovavo.
Mi passai la lingua sulle labbra secche e azzardai un sorriso fermando il mio sguardo su uno dei due soldati, vidi l'uomo allentare il braccio, gli occhi quasi mi bruciavano, con uno scatto fui davanti a lui, presi tra le mani l'arma e gliela strappai di mano facendola passare tra le sbarre, velocemente spostai la mira davanti a me e lasciai riaccheggiare un colpo nel buio.
«Cazzo!»
Gridò l'altro soldato, che ora tremava con il fucile ancora in mano, il suo sguardo passava da me al suo collega steso a terra inerme, l'odore del sangue cominciava a farsi sentire e io lanciai il fucile al ragazzo dietro di me, che lo tenne stretto puntandolo contro l'uomo davanti a noi.
«Avanti Jerry fammi uscire»
Dissi usando il tono di voce più provocante che possedessi, mi spostai sfiorando le sbarre fino a lui e gli afferrai la giacca scura piene di toppe e stemmi in rilievo. Lo guardai negli occhi e lui perse il contatto con la sua arma.
«So che possiedi la chiave anche tu, lasciami uscire e non ti succederà niente, te lo prometto»
Sussurrai al suo orecchio facendolo scontrare poi con le sbarre.
«Che ne dici? O preferisci che ti trascini dentro con noi? Non so se ci arriverai intero, le sbarre sono un po' strette, ma possiamo provarci, ti va?»
Chiesi ancora a voce più alta ora, sentivo la paura invadergli il sangue e il terrore riflettersi nei suoi occhi. Deglutì quasi strozzandosi e cercai di tirarlo più verso di me, ma lui strinse le sbarre cercando di spingersi dalla parte opposta e liberarsi.
Alzai gli occhi al cielo, la devozione che questi soldati avevano verso Ryan era fastidiosa, si sarebbe perfino lasciato squartare piuttosto che tradire il suo padrone. Allentai la presa, giusto quel poco che bastava perché si ritrasse dalle sbarre di qualche centimetro poi lo tirai forte verso di me e la sua fronte sbattè contro la sbarra di ferro creando un eco e un forte scricchiolio. Lo lasciai cadere a terra, il sangue gli scendeva lungo la fronte, ma sembrava respirare ancora.
Mi chinai fino ad inginocchiarmi e allungando le braccia fuori dalle sbarre provai a raggiungere le tasche dei due soldati, ma erano troppo distanti, tirai un pugno al cancello e sbuffai rabbiosa.
«Dio!»
Mi alzai in piedi e mi voltai verso il ragazzo, ancora abbracciava il fucile e mi guardava quasi spaventato.
«Che c'è?»
Chiesi portandomi le mani suoi fianchi.
«No è che, insomma, wow»
Alzai un sopracciglio e tornai ad ignorarlo, presi a calci ancora le sbarre e poi mi bloccai sorridendo.
«Okay, adesso mi diverto»
Risi e mi allungai verso la gamba del primo soldato, lo afferrai e lo avvicinai alla sbarra prendendogli il walkie-talkie e lo agitai verso il ragazzo.
«Ryan, vieni a prendermi dai, qua sotto mi annoio. Non è divertente giocare con i tuoi soldati, loro tendono a smettere di respirare troppo in fretta. Avanti gioca me Smith »
Sorrisi e lasciai andare il pulsante a lato del dispositivo, mi soffermai sul viso del ragazzo e lessi nei suoi occhi l'ansia di chi ancora non ha visto niente.
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Humans (Sequel of Dangerously)
FantasiSequel di Dangerously. Erano passati sei mesi ormai da quando i due ragazzi si erano concessi a Rayn. La possibilità di essere curati e la libertà che gli fosse stata concessa dopo era la loro unica speranza, ma il tempo, si sa, cambia le persone. U...