#81 Tessa

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Annuì ancora confusa, mi sentivo persa, come se qualcosa si fosse spezzato dentro di me.
«Cos'altro ancora non so?»
Chiesi alzando lo sguardo e vedendo davanti a me la strada non finire mai.
La pioggia cominciò a cadere lenta e scossi la testa sorridendo, ma quel sorriso era solo nervosismo e un dolore dentro che non riuscivo ad esprimere in altro modo.
«Tessa non è come credi»
«A no? E  a cosa dovrei credere?
Nathan era una delle persone più importanti che avessi accanto e non ha esitato a riversarmi contro uomini pronti a uccidermi!»
Gridai portandomi una mano sulla bocca subito dopo, sperando di non aver svegliato la bambina.
«Dei miei genitori non so nulla, ma se Dylan conta così poco per loro, non credo che abbiamo meritato il mio pensiero»
Continuai sentendo una lacrima scivolarmi sul viso.
Mi passai una mano sulle guance e mi voltai sentendo la bambina lamentarsi, si accarezzava il petto piangendo e Phil accostò spegnendo il motore.
«Ella, che hai?»
Le chiesi sentendo l'ansia dentro di me crescere, ma la bambina non mi rispose, continuava a sentire dolore ovunque, notai fosse pallida e decisi di scendere dal furgone.
Aprì la sua portiera e mi sedetti accanto a lei facendo cadere il suo orso.
«Ella»
La chiamai, la piccola cominciò a tossire e lo sforzo sembrò arrecargli ancora più dolore.
Si voltò senza smettere di tossire e io guardai l'uomo preoccupata.
«Ella guardami»
Le dissi voltandola verso di me, le sue mani erano macchiate di sangue e gli occhi le erano diventati rossi, piangeva lacrime di sangue e io cominciai a tremare portandomi una mano sul viso.
«No, no, no...Ti prego Ella, ora calmati»
Cercai di attirare la sua attenzione disperata, non poteva essere quello che pensavo, non a lei.
Phil decise di scendere e raggiungerci dietro, lo vidi tirare fuori una valigetta da sotto il sedile, le urla della bambina stavano diventando strazianti.
La presi in braccio e notai che stringesse la medaglietta di Drake con forza. Le sfiorai il petto e lei sembrò calmarsi smettendo via via di piangere. La cullai sperando che chiudesse gli occhi, si pulì le mani tremanti sulla felpa sporcandola, l'odore in quella macchina era nauseante.
Phil scartò un ago e lo vidi riempire la siringa di un liquido trasparente.
«Tessa so che sarai contraria, ma dobbiamo addormentarla»
I suoi occhi chiari si fermarono nei miei e io strinsi la bambina.
«Non toccarla!»
Ringhiai nascondendole la testa sul mio petto.
«Sta soffrendo ragazza! Preferisci vederla ridotta così?»
Accarezzai i capelli di Ella e abbassai lo sguardo su di lei, tremava, le mani e il viso sporco di sangue, singhiozzava e io mi sentì male.
Una lacrima mi scese e a malincuore le levai la felpa, l'uomo mi fece un cenno e chiusi gli occhi sentendo la bambina gridare quando l'ago le entrò nel braccio. Ci vollero pochi secondi prima che il peso morto di Ella si facesse sentire addosso a me.
Le accarezza la testa e me la sistemai meglio sulle gambe, l'uomo la coprì e io continuai a guardarla spostandole i capelli usciti dalla treccia dal viso stanco.
«Non è completa»
Dissi lasciandole una carezza, le percorsi i lineamenti sorridendo sfiorandole il piccolo naso all'insù, aveva lunghe ciglia scure e labbra rosee.
«Il sangue è di un rosso vivo, significa che è solo all'inizio, per ora non c'è alcun pericolo»
Mi fece notare lui rimettendo ogni cosa al suo posto.
«Le farà ogni volta più male, e non ci sarà medicina che potrà alleviarle il dolore.
È solo una bambina...»
Le mie parole erano strozzate in un sussurro, mi uccideva pensare che non avrei potuto fare nulla per aiutarla.
«Aston avrà sicuramente la risposta Tessa, non preoccuparti, tra poche ore risolveremo il problema»
Le lasciai un altra carezza e la coprì meglio.
«Andiamo dai»
«No, io resto qui, nel caso si svegliasse»
Risposi sentendo poi la portiera chiudersi.
Per qualche secondo il rumore della pioggia occupò il silenzio e mi sembrò che la mia mente si spegnesse.
I miei occhi percorrevano il viso di Ella senza motivo di smettere, mentre i momenti con lei mi sembrarono tornare alla memoria.
Non da dove arrivasse quella sensazione, ma sapevo che non avrei mai più potuto state un solo momento senza quella bambina intorno, l'avrei protetta rinunciando alla mia stessa vita, con o senza l'appoggio degli altri.

Humans (Sequel of Dangerously)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora