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Mi passai una mano sui jeans stretti strappati che portavo, era strano tornare al vecchio stile dopo sei anni di sola giacca e cravatta. Indossai la giacca di pelle rigorosamente nera, coprendo quei disegni scuri che mi ricoprivano le braccia, e uscì da quella stanza passandomi una mano nei capelli.
Percorsi quello stretto e umido corridoio superando le varie stanze dei ragazzi, da quanto ne sapevo potevano essere vuote, ma avevo deciso di non farmi troppe domande per ora. Spinsi la spessa porta di emergenza e sbucai nell'immenso salone del magazzino. Scattai a destra, prendendo in pieno lo spigolo di un vecchio tavolino di metallo, un materasso si scontrò contro la porta chiudendola, scossi la testa e guardai il sorriso di Matt accendersi.
<<Buongiorno Principessa>>
Alzai un sopracciglio e rivolsi uno sguardo al materasso ormai a terra, avevo l'impressione che questa giornata sarebbe durata anche troppo.
<<Hai riflessi Miller, vedo che questi sei anni non ti hanno indebolito>>
Continuò avvicinandosi.
Annuì e mi guardai intorno, la luce che penetrava dagli sporchi vetri impolverati era intensa, i spessi piedistalli che sostenevano i manichini​ brillavano, come il riflesso della plastica che nascondeva i bersagli ormai distrutti.
<<Ancora non è tornata?>>
Chiesi riferendomi alla Rossa, ma con lui non c'era bisogno di specificare.
Lo vidi sospirare e il suo sorriso scomparve.
<<È tornata qualche ora fa>>
Feci per muovermi, ma la sua mano si posò pesantemente sul mio petto.
<<Ma, Miller>>
Disse fermandomi,
<<Le persone cambiano, quindi evita di farla incazzare, non ho voglia di trasferirmi ancora>>
Corrugai le sopracciglia confuso, non avevo idea a chi o cosa si riferisse e, ad essere sincero, sentivo di non volerlo saperlo.
<<Che dovrei fare allora?>>
Chiesi quasi cercando un consiglio, lo vidi sorridere e mi lasciò andare, afferrando una pistola dal traballante tavolino accanto a me.
<<Ti va di allenarti fratello?>>
Chiese lanciando l'arma, l'afferrai al volo e alzai lo sguardo verso l'alto, guardando dei bersagli cominciare a muoversi a caso, il fastidioso rumore di motore e il continuo cigolio che gli permetteva di muoversi era fastidioso.
Sentì le mie labbra curvarsi in un semi sorriso e caricai la pistola.
<<Sono un po' arrugginito, ma prometto di impegnarmi>>
Risposi posando i miei occhi nei suoi.
Matt mi diede una pacca sulla spalla e si spostò accanto a me indicandomi i bersagli.
<<Appena ne colpirai uno tutti gli altri cominceranno a muoversi più velocemente e il gioco funziona così fino a quando, anche l'ultimo, sarà stato colpito>>
Annuì in risposta puntando l'arma sul primo bersaglio, ma mi fermai.
<<Cosa intendevo con "non ho voglia di trasferirmi ancora"?>>
Chiesi posando l'arma sul tavolino, so che avevo detto che non mi sarebbe importato, ma sbagliavo.
<<Vuoi davvero parlarne adesso?>>
Sospirai e mi sfiorai i capelli con le dita.
<<Era solo curiosità>>
Dissi accennando un sorriso.
<<Mi alleno più tardi, vado a fare un giro>>
Lo informai sistemandomi la giacca e superandolo,
<<No fermo, okay te lo dico, ma allenati per favore>>
Alzai un sopracciglio e mi voltai tornando con lo sguardo sul ragazzo, si portò le braccia al petto e si appoggiò al muro.
<<Ciao Matt, Drake>>
Mi voltai riconoscendo la voce della ragazza e due intensi occhi nocciola si fermarono nei miei, squadrandomi subito dopo. Sorrisi e la vidi riporre una pistola nella tasca posteriore dei suoi soliti jeans neri strappati, si tolse la giacca di pelle e la lanciò addosso a Matt superandomi, la vidi accucciarsi, forse per allacciarsi meglio gli anfibi scuri. Si alzò continuando a darmi le spalle, la vidi raccogliersi i capelli nel suo solito chignon disordinato e facendo una piroetta tornò a guardarmi, la canotta bianca attillata che portava segnava ogni sua forma, mentre il suo viso si illuminò del suo sorriso ironico.
<<Battiti con me Miller>>
Trattenni una risata e incrociai le braccia al petto.
<<Non picchio una ragazza>>
<<Chissà perchè voi maschi dite sempre così, la mia teoria è che, o sapete in partenza che perderete o, probabilmente, avete meno palle di quelle che credete di avere>>
Spalancai la bocca distratto, ma mi ricomposi subito,
<<È che va contro l'etica maschile picchiare una donna>>
Dissi cercando di restare sulla difensiva. Provavo una senzazione strana, come se davanti non avessi più la mia Riley.
<<Certo, continua a mentire Drake>>
Un suo battito di mani fece eco nel magazzino, unendosi al meccanico rumore che faceva muovere i bersagli.
Sbattè più volte le sue lunga ciglia scure, senza levarsi la curva che avevano preso le sue labbra sul viso.
<<Matt>>
<<No>>
La fermò lui ancor prima di finire la frase,
<<Andiamo, ti prometto che farò meno sul serio>>
Gli promise fermandosi nei suoi occhi chiari, il ragazzo scosse la testa, restando fermo sulla sua idea.
<<Hai detto la stessa cosa l'ultima volta e sono finito con tre costole rotte,un braccio disossato e una pallottola nella gola>>
Fece pesantemente notare Matt.
Rimasi in silenzio, stupendomi delle stesse parole che erano appena uscite dalla bocca del ragazzo.
<<Ero solo nervosa>>
Si difese Tessa alzando le spalle e fermando le mani sui suoi fianchi.
<<Si e la volta prima eri arrabbiata, quella prima ancora triste e, per questa quale scusa troverai?
È fantastico il fatto che guariamo ad una velocità non umana, ma tu te ne approfitti.
Non ti basta tutto il sangue che hai versato fino adesso? Tutti quei soldati, quegli uomini e quei ragazzi che nemmeno c'entravano?>>
<<Falla finita Matt!>>
Gridò lei interrompendolo.
<<Anche lo facessi? Che diavolo vuoi che cambi è!>>
Avanzai di un passo e con uno scatto mi parai davanti alla ragazza.
<<Non urlarle contro Matt>>

Humans (Sequel of Dangerously)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora