#79 Drake

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Era assurdo, non riuscivo a staccare gli occhi da quella bambina.
Eravamo rientrati nella tenda di Phil da pochi minuti ed Ella era intenta a capire come inzuppare i biscotti nel thè. Imitava il Superiore divertita e a volte la metà del biscotto finiva in fondo al bicchiere del thè strappandomi in sorriso.
Ancora non mi capacitavo che fosse mia figlia, ma adesso, più mi soffermavo ad osservarla, più ne riconoscevo particolari miei e di Tessa.
Presi un respiro e mi passai una mano sulla coscia, strisciando il palmo sul tessuto nero di quei pantaloni.

Un Superiore entrò dandomi un foglio di carta e distogliendomi dai miei pensieri lo afferrai.
Gli feci un cenno e lui sorrise alla piccola uscendo. Mi sistemai meglio nella poltrona e lessi nella mente il contenuto di quel testo.

Generale, mando questo a lei perché so che li con voi sono arrivati due Comandanti e L'Angelo Nero;
Ryan è stato arrestato pochi minuti fa dal governo, con accuse tanto gravi da costargli anche la pena di morte.
Con me ci sono, un Comandante, il fratello di Tessa e qualche Angelo sopravvissuto. Le chiedo di raggiungerci il prima possibile, abbiamo motivo di credere che il governo non si fermerà finché ogni Angelo non sarà stato ucciso.
Come dal precedente accordo le chiedo di non esitare e di abbandonare tutto dov'è, cibo e acqua vi saranno dati al vostro ritorno.

A presto
  Aston Miller.

Alzai gli occhi dal foglio e mi soffermai sullo sguardo confuso di Phil, lo raggiunsi e lui lesse velocemente quelle righe stampate.
Annuì tra sé e si alzò in piedi bevendo il thè rimanente nell'alto bicchiere di vetro.
«Bene, è meglio incamminarci allora»
Lo fermai attirando la sua attenzione.
«Jhona non sa nulla, forse è meglio se vado ad avvertirlo, so che sarebbe andato verso la California»
L'uomo attese qualche secondo e annuì.
«Va bene, vai, ma aspetta solo un momento»
Strappò un pezzo del foglio e scrisse un indirizzo con una strana calligrafia poi porgendomelo.
«Il luogo è quello scritto in lettere minuscole, mentre il corsivo indica la direzione da prendere, andando verso est non puoi sbagliare. Il numero invece va letto al contrario, non è 201, ma 102.
Non perderlo, trova il tuo amico e raggiungici qui, se arrivi per primo questa è la chiave»
Disse spiegandomi ogni cosa, presi la chiave e me la intascai avvolgendola nel bigliettino.
«Vado ad avvertire Tessa e poi vado»
«Dove vai?»
Chiese la piccola alzandosi in piedi sulla sedia e guardando la sua metà del biscotto cadere sul fondo del bicchiere per l'ennesima volta.
«Non preoccuparti Ella, torno subito»
Lei scese dalla sedia e io la presi in braccio stringendola ancora un po' a me. Mi sentì sfilare la catenina dal collo e la bimba la indossò prendendo in mano la medaglietta.
«Vuoi tenerla tu?»
Lei annuì e io le lasciai un bacio sulla fronte.
«Fa la brava con Tessa, okay?»
Lei sorrise e io la lasciai scendere avvicinandomi al suo orecchio.
«Ma fai disperare quest'uomo, d'accordo?»
Le sussurrai con un sorriso, la piccola si portò una mano sulla bocca soffocando una risatina. Mi lasciò un bacio sulla guancia e mi toccò il naso.
«Grazie pulce, senza naso non potevo mica andare in giro»
Le dissi divertito strappandole una risatina leggera.
Le spettinai i capelli e lasciai che Phil le poggiasse una mano sulla spalla poi uscendo.
Aprì diverse tende ed entrai non appena trovai Tessa.
«Ehi»
Lei alzò lo sguardo dal Soldato che le stava medicando la cicatrice sulla pancia e io mi sfiorai i capelli.
«Rossa, io devo andare, Phil ti spiegherà tutto appena hai un momento. Vedi di non infilarti in qualche casino»
Lei annuì con un sorriso e aspettai che l'uomo finisse il suo lavoro. Ci impiegò qualche minuto, poi uscì dando qualche raccomandazione alla ragazza.
Mi avvicinai, lei si sistemò la canotta infilandosi di nuovo la maglietta nera.
«Torno presto, prenditi cura di Ella e ascolta Phil. Vi porterà al sicuro»
Sapevo che non aveva le idee chiare, ma apprezzai che non mi avesse riempito di domande come suo solito.
Le diedi un bacio e lei sorrise sulle mie labbra sfiorandomi con il pollice il mento.
«Stai attento Drake»
Le appoggiai la fronte sulla sua e le strinsi il fianco destro, la sua mano mi prese il polso e io rimasi chiuso in quel silenzio rilassante ancora qualche secondo.
«Vai»
Sussurrò appoggiandomi una mano sul petto, le rivolsi un sorriso e uscì dalla tenda.
I Soldati stavano già riempiendo i bagagliai dei furgoni blindati con il minimo indispensabile per il viaggio, qualcuno spense il fuoco e attraversai l'accampamento a passi svelti, come arrivai dalla parte opposta cominciai a incamminarmi alla mia velocità, dovevo trovare un cartello che mi dicesse in quale città mi trovassi, altrimenti avrei potuto vagare a vuoto per sempre.

Humans (Sequel of Dangerously)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora