#10

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Non sapevo se chiederle a cosa si stasse riferendo o starmene in silenzio. In entrambi i casi, il pensiero di Nathan, mi avrebbe distratto​.
Appoggiai la testa alla corteccia di quell'albero e guardai verso l'alto, un lieve venticello mosse le foglie sui rame, creando un rumore rilassante. Eravamo a Marzo inoltrato, a volte faceva caldo, altre volte freddo, ma ora non sentivo nulla, ne caldo, ne freddo.
Sorrisi, probabilmente per non mostrarmi debole davanti a Lei.
Avevo appena saputo che Aston era morto, eppure la questione mi aveva lasciato indifferente, mentre quando mi ero ritrovato davanti Nathan, una strana rabbia aveva preso il controllo.
<<È inutile che dici a Matt che vuoi che me ne vada e poi, appena scappo tu vieni a cercami>>
Feci notare rompendo quel silenzio rilassante, ancora guardavo verso l'alto, mentre il cielo iniziava a scurirsi, Venere già brillava e, di li a poco, tutto sarebbe stato nascosto dal buio.
<<Forse io ti voglio fuori dai giochi Drake, ma tuo fratello no>>
Alzai un sopracciglio e tornai a guardarla, i suoi occhi erano fissi su di me e sembravano studiarmi.
<<Quanto sai?>>
Domandai dopo qualche minuto, a volte mi capitava, restavo a riflettere sui miei pensieri e rispondevo dopo interi minuti vuoti.
<<Abbastanza per dirti che dovresti ascoltarlo>>
Annuì e mi portai le mani nelle tasche.
Lei si alzò dalla pietra e la guardai levarsi la giacca e appoggiandola su essa, corrugai le sopracciglia e rimasi in silenzio quando si liberò anche della canotta chiara.
<<Che diavolo fai?>>
Si sistemò la spallina del reggiseno e si indicò la pancia, due sottili piume scure erano tatuate su essa, sembravano quasi posarsi sulla sua pelle.
<<So che le possiedi anche tu Drake, come ti sono state disegnate anche queste>>,
Mi diede le spalle e si spostò i capelli da un lato portandoseli in avanti.
Spostò il suo viso parallelo alla spalla e la vidi sorridere, percorsi con lo sguardo ogni centimetro della sua schiena e ogni piuma che le era stata disegnata.
Due grandi ali scure le ricoprivano la schiena, sembravano quelle di un angelo, ma erano nere. Diverse piume erano tatuate anche sulle sue braccia, seguite anche da diverse scritte in latino e sentì un brivido percorrermi la schiena.
<<Perchè nere?>>
Domandai a voce alta, Tessa fece un cenno e tornò ad infilarsi la canotta.
I suoi tatuaggi erano uguali ai miei, ogni singola piuma o scritta era esattamente nello stesso posto, solo il colore delle sue ali cambiava, le mie erano solo contarnate dal nero, mentre in lei, l'inchiostro era ovunque.
Per quanto ne sapevo non rappresentavano nella di buono, ma quelle ali le stavano d'incanto.
<<Non lo so>>
Affermò.
<<L'ho chiesto anche io a Matt, ma non ha saputo darmi una risposta, lui e altri ragazzi le possiedono come te, ma io, ironia della sorte, no. Ho perfino chiesto a Natan, ma le sue risposte sono vaghe, senza senso>>
Alzai un sopracciglio.
<<Quali sono state le sue parole esattamente?>>
La vidi corrugare le sopracciglia e tornare a mettersi la giacca.
<<"Tutto a suo tempo">>
Recitò sistemandosi poi i capelli.
Annuì e mi portai una mano nei capelli, per anni mi ero interrogato su quei disegni, disprezzando giorno dopo giorno il mio corpo riflesso allo specchio e ora avevo avuto la conferma che non ero l'unico. Che anche Matt, Tessa e altri possedevano quel paio d'ali. Solo il loro significato era rimasto un mistero.
Il silenzio era calato da un po', ormai era completamente buio e solo i vari rumori della foresta occupavano la notte.
<<Non volevo abbandonarti>>
Sussurrai staccandomi dall'albero.
Lei annuì e alzò le spalle passandomi accanto, percepì la sua camminata fermarsi e mi voltai verso di lei. Era girata di spalle, una mano in tasca e l'altra nei capelli.
<<Allora dimostramelo>>
Rispose tornando a camminare.

Humans (Sequel of Dangerously)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora