Con un scatto fui danti a lui, che sorrise e mi prese per i fianchi abbracciandomi.
«J!»
Quasi gridò sul mio collo stringendomi i capelli con una mano, sorrisi ancora e lo strinsi sentendo il suo inconfondibile profumo invadermi.
Mi separai da lui, giusto quei centimetri che sarebbero bastati per poterlo guardare in faccia, gli passai una mano sul viso sfiorandogli quel leggero velo di barba che portava.
«È assurdo, sei così...diverso, stai benissimo»
Dissi cercando di contenermi e dimenticandomi per un momento dove mi trovassi.
«Grazie di avermi appena dimostrato che non potrai più tirarti indietro Tesoro»
Mi voltai verso Ryan e mi sentì male, il suo sorriso mi stava distruggendo e ora non avrei più potuto dirgli di no.
Tornai su Dylan che mi fece un sorriso, gli posai una mano sul petto e sentì i suoi muscoli irrigidirsi, il suo sguardo era puro dolore.
«Dylan?»
Lo sentì farsi più pesante sul mio corpo e abbassai lo sguardo, una chiazza scura all'altezza dello stomaco si stava espandendo in fretta, l'ansia m'invase e mi sentì morire.
«No no no!»
Seguì il suo corpo fino a terra e mi inginocchiai sostenendolo e facendo pressione sulla ferita.
«Ti prego Dylan...non mollare»
Mi sentivo male, lo stomaco era bloccato e nella gola qualcosa mi strozzava la voce, guardai alle sue spalle Aston pulirsi il sangue sui tagli delle labbra e poi sorridere agitando il coltello, con cui poco prima aveva tagliato la carne.
Lo guardai con odio e sentì le lacrime di mio fratello sparire sulla mia pelle.
Rayn si accucciò accanto a me e mi spostò i capelli dal viso.
«Mi basta un tuo si, e lui vivrà»
Sussurrò, chiusi gli occhi stringendomi Dylan addosso, cominciò a tossire sangue e io tremai.
«Okay! Farò tutto ciò che devo, ma non lasciarlo morire! Per favore...»
Lo supplicai urlando.
«Brucerà un po' ragazzo»
Lo avvertì con voce roca prima di infilargli un ago nel braccio, e tornai a respirare sollevata accarezzandogli i capelli.
«Starai bene»
Gli sorrisi a voce bassa stringendolo ancora a me.Lo stavo guardando da più di mezz'ora ormai, a braccia incrociate dietro a quel vetro speravo ancora si svegliasse, ma sembrava non voler aprire gli occhi.
La mia gamba teneva un tempo inesistente e io cercai di controllare le mie emozioni, mi sentivo così in colpa e non era da me.
Una mano mi strinse una spalla e io mi voltai trovando ancora una volta quel paio di iridi azzurre.
«Non morirà se è questo che ti stai chiedendo»
Tornai a guardare Dylan senza rispondergli e lo sentì sorridere accanto a me.
Mi fece voltare con la forza bloccandomi alla vetrata che dava sull'infermeria.
«Indossa questa e segui l'indirizzo che troverai nella tasca. Portami i due Angeli mancanti, fallisci o prova a scappare e quel ragazzo morirà nel modo più orrendo che possa passarmi per la testa»
Mi diede una felpa scura e mi sfiorò il collo con le dita.
«Sono stato chiaro?»
Annuì e lui si spostò lentamente da me.
Lo guardai con disprezzo e m'incamminai lungo il corridoio, mi rigirai quella felpa scura tra le mani cercando il diritto e la indossai sistemandomela addosso, mi andava perfetta.
Frugai nelle due tasche laterali e tirai fuori un foglietto, lo aprì e lessi un indirizzo familiare, mi sembrava di conoscerla quella via, ma probabilmente aveva solo un nome comune. Lo ritirai e passai in mezzo ai soldati senza guardarli, arrivai ad un portone e due uomini in divisa mi puntarono contro le armi.
«Aprite senza troppe scene»
Sbottai indicandogli il portone, loro si guardarono e dopo qualche istante mi lasciarono uscire.
Mi fermai sulla soglia, un aria fredda m'invase spostandomi i capelli ovunque, cominciai a camminare portandomi il cappuccio sulla testa e sorrisi alzando un sopracciglio.
«Okay, adesso ragioniamo»
Raggiunsi quella lucida macchina sportiva nera ed entrai sistemandomi nel sedile.
Appoggiai le mani sul volante lasciandole scivolare e mi morsi un labbro.
«Va bene»
Sussurrai girando la chiave e sentendo tutta l'auto vibrare sotto di me. Mi stupì e chiusi la portiera allacciandomi la cintura.
Presi un respiro e tirai fuori il biglietto rileggendo le indicazioni.
Misi la marcia e sgommai sulla ghiaia che rivestiva il viale.
Pochi metri e sbucai dietro la sua villa.
Spalancai la bocca e annuì.
«Figlio di puttana, è qui che sei stato tutto questo tempo»
Scossi la testa e mi sentì un idiota ad aver tralasciato il posto più ovvio dove avrebbe potuto trovarsi, non avrei mai immaginato che avesse potuto costruire tanto sotto terra. La villa era sempre stata solo una parte, avevo sempre vissuto con lui e non avevo mai pensato a niente del genere, anche se prima le cose erano diverse...
Accelerai e uscì dal viale tornando dopo tanto tempo sull'asflato, abbassai tutto il finestrino e sorrisi ricordando come fosse respirare ossigeno vero.
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Humans (Sequel of Dangerously)
خيال (فانتازيا)Sequel di Dangerously. Erano passati sei mesi ormai da quando i due ragazzi si erano concessi a Rayn. La possibilità di essere curati e la libertà che gli fosse stata concessa dopo era la loro unica speranza, ma il tempo, si sa, cambia le persone. U...