#50 Tessa

2.3K 106 2
                                    

Mi chiusi la porta alle spalle e trovai Ryan intento a digitare chissà cosa al computer.
«Angelo, già di ritorno vedo»
Alzai un sopracciglio e mi portai le mani nelle tasche posteriori di quel paio di stretti pantaloni neri.
«Tu lo sapevi che l'avrei trovato li»
Dissi aspettando che mi dedicasse un po' di attenzione. Lui sorrise e chiuse il portatile facendo cenno al soldato di uscire.
«Vedi Angelo, la differenza tra me e te è che io mento per avere ciò che voglio, a differenza tua che invece usi la violenza. Non che ci sia nulla di male in questo»
Si alzò in piedi, i lunghi capelli biondi erano sciolti, mostrando intorno al suo viso maturo una leggera chioma mossa.
«Siediti prego»
I suoi occhi mi seguirono in ogni mio spostamento, fino a che non mi sedetti nella sedia davanti alla scrivania.
Incrociai le gambe e lui tornò a sedersi sulla sedia davanti a me.
«Ancora nessuna domanda Tesoro
Domandò alzando un angolo della bocca.
Non risposi, rimasi invece a guardarlo firmare scartoffie varie. La porta si aprì e io mi voltai incontrando un paio di occhi verdi non molto graditi.
«Ryan, mi hai fatto chiamare?»
Chiese Aston chiudendosi la porta alle spalle e prendendo posto accanto a me.
«Bene»
Mormorò l'uomo sistemando le varie carte e riponendole alla sua destra. I suoi occhi freddi si posarono nei miei e passarono poi sul ragazzo, potevo sentire il suo nervosismo farsi concreto e sorrisi soddisfatta della sua debolezza.
«Voi due»
Disse infine alzando un sopracciglio.
«Voi due lavorerete insieme»
Mi sistemai meglio nella sedia e mi sfiorai il mento divertita.
«Ho fatto alcuni calcoli elencato i pro e i contro. Sappiamo tutti e tre che Tessa può cavarsela anche da sola, ma tu Aston, hai il dono della logica. Il vostro compito è semplice, usare mente e sesto senso per creare cinque fasce di esercito perfettamente equilibrate.
Avete una settimana»
Concluse stringendosi le mani, io spostai lo sguardo su Aston ed alzai la mano come fossi a scuola.
Ryan sorrise e mi indicò prendendo una penna qualunque.
«Non sono d'accordo»
Ammisi, lui mi fece un cenno e si alzò in piedi.
«E quando mai Angelo»
Scherzò ravvivandosi i capelli con la mano.
«Vedi, il fatto Tesoro, è che non era una proposta, è un ordine»
Il suo tono severo mi fece smettere di sorridere, raddrizzai la schiena e afferrai senza indugio la mano che mi porse, mi lasciai sollevare leggera e mi ritrovai a pochi centimetri dal suo viso. I suoi occhi azzurri come il cielo perforarono i miei con autorità e io mi sentì improvvisamente debole.
«Fai ciò che ti dico Angelo»
Suggerì con un sorriso avvicinandosi al mio orecchio.
«So che sei furba, segui il mio consiglio, ti conviene»
La sua voce si era ridotta ad un sussurro, la sua mano teneva ancora salda la mia, alzai appena il mento e continuai a respirare lentamente.
«Ti ho restituito ciò che volevi, ora rispetta il nostro patto»
Annuì piano e sentì il suo sorriso passarmi accanto come un ombra silenziosa.
Lasciò la presa sulla mia mano e mi portò il braccio verso Aston che velocemente si alzò in piedi e mi prese la mano. Ryan sorrise e io aspettai a spostarmi, la paura mi bloccava come mai aveva fatto.
«Occhio a non rompere il mio Angelo Nero ragazzo, non sto ad elencarti le conseguenze che dovrebbero susseguirsi in tal caso.»
Lui annuì e piano mi lasciò andare quando l'uomo ci diede le spalle.
«Ora fuori, vi aspetto qui lunedì alla stessa ora. Non esigo ritardi o errori»
Scambiai uno sguardo con Aston e ci incamminammo in silenzio fuori dall'ufficio.

Appena fummo abbastanza distanti dall'udito delle sentinelle mi spinse in una stanza chiudendola dietro di sé.
«Che diavolo fai!»
Sbottai bloccandolo al muro, lui sorrise e io lo guardai con odio.
«Per quanto questa situazione possa avere un ché di piacevole, abbiamo parecchio lavoro da fare»
Tirai una manata alla porta creando un rumore secco accanto al suo orecchio.
«Abbassa le ali Mezzo Angelo, non prendo ordini da te»
Chiarì spostandomi da lui.
Ero incazzata, odiavo quella situazione e sapevo che appena Drake fosse venuto a saperlo si sarebbe alterato un altra volta.
«Sul tavolo ci sono i fascicoli di ogni Angelo, io comincerei da li»
Propose levandosi la giacca e posandola sull'appendiabiti e accendendo poi la luce.
Mi voltai, quelle quattro mure bianche senza una finestra erano una delle stanze più squallide che avessi mai visto.
Una scrivania di ferro, due sedie di plastica e un armadio di ferro a lato colmo di fogli, penne, cartelloni e piantine.
«Hai mai suddiviso un esercito?»
Presi un respiro a quella domanda inutile e mi voltai tornando sui suoi occhi, si stava levando la cravatta e alzò un sopracciglio arrotolandosi le maniche della camicia bianca sulle braccia.
«No»
Risposi infastidita legandomi i capelli.
«Okay, non è tanto difficile. Per prima cosa bisogna suddividere tutti i soldati in varie caratteristiche per poi distribuirli equamente nei gruppi richiesti da Ryan, cinque nel nostro caso.
Il grosso sta nella prima parte. A quale Comandate affidarli direi di lasciarlo per ultimo, se per te va bene»
Mi portai le mani sui fianchi e annuì guardandomi intorno ancora una volta.
«Ci serve qualcosa su cui scrivere però»
Come pronunciai quelle parole Aston mi passò accanto sfilando un largo cartellone bianco e attaccandolo al muro con dello scotch. Alzai un sopracciglio e lo lasciai fare appoggiandomi alla scrivania e afferrando un fascicolo a caso.
Cominciai a leggere qualche riga sfogliando quelle pagine piene di particolari impossibili da tralasciare.
«Abbiamo un elenco con solo i Numeri degli Angeli?»
Domandai staccando gli occhi da quei fogli da poco stampati. Il ragazzo si guardò intorno e portandosi una mano tra i capelli sembrò in difficoltà.
«Non penso, ma posso richiederlo se ne hai bisogno»
Gli feci un cenno e lui uscì subito dalla stanza lasciando la porta semi aperta.





Humans (Sequel of Dangerously)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora