#15

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Mi avvicinai al suo collo e le sfiorai la pelle fino a raggiungerle l'orecchio.
«Non scappare ancora Rossa»
Le sussurrai sperando che non mi respingesse ancora, non aveva idea di quanto mi era mancata, di quanto egoisticamente ogni notte tenevo tutti i pensieri per lei.
Sentì le sue dita scivolare lungo il mio collo arrivando fino alla spalla, un brivido mi percorse la schiena quando le sue labbra calde si posarono sulla mia spalla.
Le sue dita s'incastrarono tra i miei corti capelli e tornai a guardare i suoi occhi, che nel buio mi sembrò di vederli brillare o forse era solo il riflesso dei miei, non lo so, ma in quel momento mi resi conto di quanto insieme fossimo complicati, a ripensarci non si capiva nemmeno più chi doveva avercela con chi o quale fosse il motivo più stupido.
Sorrisi e la lasciai andare, mi alzai da lei e tornai con i piedi per terra allungandole una mano che lei prese senza pensarci due volte.
«Credevo che tutti questi anni senza di me ti avrebbero indebolito Miller»
Disse alzando un sopracciglio, il suo tono ironico sembrava essere tornato a quello di sei anni fa, pieno di sfida e orgoglio che solo lei poteva portare con tale eleganza.
«Sto solo aspettando che sia tu a cadere ai miei piedi questa volta, Rossa»
La vidi lasciarmi la mano e voltandosi di spalle si spostò i lunghi capelli da un lato.
«Vedremo»
Pronunciò accennando un sorriso e lanciandomi un occhiata fugace, presi un respiro e uscì con lei, mentre i miei occhi si abituarono a fatica alla luce dei neon appesi ai corridoi.

«Avanti Drake! Tutto qui quello che sai fare?»
Gridò lei posandosi una mano sul fianco e piegandosi in due riprendendo faticosamente fiato. Erano due ore che ci stavamo allenando ormai, eravamo passati dalla corsa alle armi nel giro di un'ora e ora pretendeva che la riempissi di botte in un corpo a corpo, fino adesso ci ero andato leggero e lei se n'era accorta, ma non volevo spingermi troppo oltre.
La vidi rialzarsi come nulla fosse e soffiarsi dai viso un ciuffo ribelle caduto dal suo chignon ormai disfatto, le sue labbra rosee s'incresparono in un sorriso e si pulì le spalle dalla polvere che ancora aveva addosso. Era impossibile, l'avevo appena scaraventata contro un muro per deviare uno dei suoi pugni e non le era bastato, almeno Matt aveva la decenza di chiedere un time out.
«Smettila di andarci piano, non hai nemmeno sfondato la parete!»
Spostai il mio sguardo verso la scalinata e notai che ora avevo un pubblico a disposizione.
Mi concentrati qualche secondo e mi portai un dito sulle labbra prima che Tessa ricominciasse a parlare, la vidi alzare un sopracciglio e poi concentrarsi nel silenzio.
Il suono era molto basso, ripetitivo, come un continuo ticchettio elettronico.
«Sulle scale Rossa! Ora!»
Come la ragazza fece un passo avanti qualcosa dietro di lei esplose, mandando in frantumi un intera parete, il tavolo delle armi era saltato in aria e un enorme polverone si stava alzando, salì il primo gradino e accanto a me con uno scatto si fermò Tessa, piccole sfere rotonde, non più grandi di due arance, si fermarono sotto di noi esplodendo in una nuvola di fumo bianco.
Cominciammo a salire le scale di corsa, ma qualcosa trascinò via Matt che scivolò violentemente giù per gli scalini sbraitando.
Mi voltai, ma lui era già sparito nella coltre di gas. Scesi uno scalino e guardai meglio infondo alle scale, come se socchiudendo gli occhi avessi potuto vedere davvero qualcosa. Il cuore mi mancò un battito, poi un altro ancora, infine la paura m'investì come un onda anomala, qualcuno mi prese alla sprovvista e mi sentì colpire dritto allo stomaco, mi piegai in due e ricevetti ancora qualche calcio, ma nessun colpo sembrava efficace quanto doveva sembrare. Mi alzai velocemente e schivai un sinistro, i gas avevano raggiunto metà scala ormai, Tessa era scomparsa, come Matt e mio fratello. Non riuscì a distinguere la figura che avevo davanti, ma doveva comunque possedere una maschera antigas o qualcosa del genere, quelle persone non potevano essere altro che soldati. Soldati mandati da Ryan, quel bastardo ci aveva trovati. Con un calcio allo stomaco mi liberai da quel soldato, che sentì andare a sbattere solo qualche metro più in la, non si sentiva altro che versi di dolore oltre alle risatine di Matt e alle provocazioni di Tessa. 
 

Humans (Sequel of Dangerously)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora