#14

3K 168 2
                                    

Mi svegliai di soprassalto, ansimavo e la mia fronte grondava di sudore.
Una mano fredda si posò sul mio petto, e sentì rabbrividire la pelle sotto al suo tocco.

Ancora quell'incubo,
Ancora quella ragazza,
Ancora tutto quel dannato sangue.

Abbassai lo sguardo e appoggiai la mia mano sulla sua, il mio respiro incontrollato era l'unica cosa che occupasse il silenzio in quella stanza buia, alzai la testa e due intensi occhi color nocciola brillavano fissi nei mie. Mi concessi quei secondi di silenzio per guardare quella ragazza, i capelli erano raccolti disordinatamente, la pelle pallida sembrava finta e le sue labbra non sembravano dare espressione al suo volto.
<<Ti sei svegliato>>
Sussurrò, annuì distratto, ancora concentrato sul viso di quella ragazza, non sembrava essere cambiata, essere cresciuta di un anno.
<<Non te ne andare>>
Risposi a voce bassa, dal tono della mia voce sembravo frustrato, spaventato e consapevole che sarei rimasto solo ancora una volta. Tessa accennò un sorriso e si sistemò la spallina dell'attillata canotta chiara che era scesa, lasciò scivolare la mano sul mio petto, liberandosi della mia mano e si avvicinò a me.
Mi sedetti meglio tra quelle lenzuola disordinate e appoggiai la schiena nuda alla spalliera di ferro del letto, il freddo del metallo sembrò rilassarmi.
<<Come ti senti Drake?>>
Chiese senza alzare la voce, quel silenzio spezzato solo dal rumore di una  voce bassa sembrava calmarmi.
<<Indolenzito credo...non lo so con certezza.
Che diavolo è successo Rossa?>>
Sospirai esausto, la testa mi girava appena e mi sentivo strano.
Nonostante la confusione nella mia mente, non volevo che quel momento finisse. Sembrava di essere tornati indietro, a quella notte che avevo passato con lei.
Quando ero rimasto ore a guardarla dormire, all'innocenza che traspariva dalla sua espressione e dall'eleganza che possedeva anche quando dormiva.
Pace.
Forse era quello che avevo provato quella notte. Pace.
I suoi occhi vagavano sul mio viso veloci, come in cerca di risposte a domande che aveva solo lei.
La porta si aprì pesantemente e una luce mi investì.
<<Vattene via Matt!>>
Gridò lei alzandosi e spintonandolo via con furia, il ragazzo cercò di opporsi e io corrugai le sopracciglia.
<<Sono giorni che lo tieni chiuso qui Tessa! Voglio sapere se sta meglio!>>
<<No, non sta meglio! Continua a svegliarsi e chiedermi cosa gli sia successo, per poi addormentarsi ancora! Non sta meglio! Ora vattene!>>
La porta si chiuse con un forte tonfo e sentì un scatto, doveva aver chiuso a chiave la stanza. Socchiusi gli occhi e distolsi lo sguardo sentendo Matt imprecare da fuori.
Tessa si appoggiò alla porta e sospirò strisciando lungo essa per poi sederi a terra.
«Quante volte?»
Domandai più a me stesso che a lei, cercai i suoi occhi nell'ombra, ma non sentì risposta.
«Non ha importanza»
Sussurrò a distanza di qualche minuto.
«Invece ce l'ha»
Risposi eliminando definitivamente i sussurri e tornando ad un tono di voce normale.
«Invece no»
«Si»
«No!»
«Si!»
«Cazzo Drake!»
Esclamò alzandosi in piedi, con uno scatto mi raggiunse tornando a sedersi accanto a me.
«Non ha importanza il numero di volte che ti sei svegliato, ne di quelle che sei svenuto, ha importanza che tu abbia ritrovato il tuo controllo e che...»
Le parole gli morirono in bocca e la vidi fermare il suo sguardo nei miei occhi.
«Da quando hai gli occhi scuri?»
Mi chiese all'improvviso dimenticandosi apparentemente di quello che stava dicendo, alzai un sopracciglio e continuai a fregarmi l'occhio sinistro con la mano per alleviare il leggero bruciore.
«Non ho gli occhi scuri io»
La sua espressione era indecifrabile.
«No è vero, i tuoi occhi sono di un verde smeraldo sferzato di castano vicino alla pupilla dell'iride di sinistra»
Aprì leggermente la bocca e alzai le sopracciglia, in quel momento mi domandai in quale occasione avesse notato tutti quei dettagli in un paio di comunissimi occhi verdi, sentì le sue mani ritrarsi dal mio petto velocemente e il suo sguardo cominciò a vagare per la stanza, avrei dato qualsiasi cosa per vedere il suo viso in questo momento, mi avvicinai a lei e le sciolsi i capelli, che leggeri le ricaddero sulle spalle esili, le erano cresciuti ancora.
«È imbarazzante»
Ammise accennando una risata nervosa, forse quelle parole le erano uscite di bocca senza che se rendesse conto, le sfiorai una guancia e lei fermò il mio tocco stringendomi il polso.
«Io dovrei avercela con te»
Disse spezzando il silenzio, annuì e sorrisi lasciando che il mio petto si avvicinasse ancora più al suo, riuscivo a percepire il suo respiro irregolare, il sangue scorrerle a una velocità anormale nelle sue vene e la mia impazienza che mi stava distruggendo.
«"Dovrei"?»
Sussurrai alzandomi e spingendola indietro, la sua schiena affondò nel materasso morbido e i suoi capelli si mescolarono alle lenzuola chiare stropicciate.
Mi persi a cercare i suoi occhi nell'ombra, portando un sorriso che da anni credevo di aver scordato.

Humans (Sequel of Dangerously)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora