Avevo mandato Tessa a cambiarsi, dandogli il libero accesso all'armadio di sua madre.
Ormai era da un po' che era di sopra e io mi stavo davvero annoiando in compagnia di Matt.
«Non lo pensavo»
Disse rompendo il silenzio e tornando a sedersi sul divano porgendomi una bottiglia di birra, c'era più alcool in quella casa che nel bar di Dylan.
«Cosa»
Lui sorrise alla mia risposta fredda.
«Che Tessa facesse il doppio gioco con noi, mi sono solo...»
Annuì, avevo capito. Dietro di me sentì dei passi e mi voltai alzando un sopracciglio.
Lei mi rivolse un sorriso e io rimasi a squadrarla ancora un po', gli alti pantaloni stretti neri le segnavano le gambe alte e magre, aveva trovato una maglietta attillata nera e l'aveva infilata dentro i pantaloni, lasciando in bella vista la lunga fila di bottoni argentati che li chiudevano, i suoi anfibi consumati scricchiolarono sull'ultimo scalino e io mi alzai in piedi andandole incontro.
«Stai davvero bene»
Ammisi dandole un bacio sulla guancia, lei si limitò a sorridere spostandosi poi i capelli indietro. Gli occhi carichi di trucco quasi la rendevano diversa, ma sempre perfetta.
«Sei uno schianto Tessa!»
Mi voltai verso Matt alzando un sopracciglio e lui mi fece l'occhiolino divertito dalla mia espressione contrariata.
«Vi spiegherò tutto in macchina, è meglio se andiamo, prima arriviamo prima so le condizioni di Dylan»
Io annuì e la seguimmo fino alla macchina sportiva parcheggiata ancora fuori.
Entrò quasi scivolandoci dentro e io la seguì, mentre Matt si accomodò nei sedili posteriori.
«Okay»
Sussurrò accendendo l'auto e partendo velocemente con una delle sue manovre assurde, come toccò l'asfalto cominciò ad accellerare, raggiungendo i 170 chilometri orari.
«Calma Rossa, non agitarti»
Le dissi sfiorandole una gamba. Lei mi rivolse un sorriso.
«Sono calma, sto andando troppo piano?»
Alzai un sopracciglio e sentì Matt tirarmi una pacca sulla spalla, mi voltai e lui mi guardò sconvolto facendo cenno al contachilometri.
«È normale»
Gli sussurrai velocemente tornando a guardare la strada.
«Avanti Rossa, illuminaci»
Lei sorrise saltando ben due semafori rossi e un incrocio.
«Be la sostanza già la sapete, fare il doppio gioco a Ryan non sarà tanto difficile, tra tutti abbiamo talmente poco da perdere che non si stupirà nel vederci prestare giuramento. L'unico problema è Aston.
È come il cane da guardia di Ryan, non abbassa mai la guardia, non si fida di nessuno tranne di se stesso e sono sicura che sarà difficile che mi lascerà mai sola»
Ascoltai Tessa parlare per tutto il tempo con lo sguardo fisso sulla strada.
Il suo piano non faceva una piega; unirsi a loro fino a confonderci, trovare gli anelli deboli tra gli Angeli e portarli dalla nostra parte fino a che i "Ribelli" non saranno abbastanza da portarci facilmente alla vittoria.
Oltre alla pazienza ci sarebbe voluto tanto fegato, ma non era quello il problema di per sé, quello che mi stava realmente bloccando lo stomaco era l'idea di rivedere Aston.
Non era stato facile conoscere quel lato di lui che ignoravo, e nemmeno quando mi aveva sbattuto in faccia che mi aveva sempre preso in giro mi aveva distrutto tanto quanto sapere che gli importava meno di zero di me.
«Tessa una domanda»
Lei si zittì e io tornai alla realtà trovandomi fuori dai miei pensieri.
«Questo comporterà dimostrare a Ryan che siamo totalmente ai suoi ordini uccidendo milioni di innocenti, giusto?»
Ragionò Matt portando la ragazza ad un silenzio che durò minuti interi.«Si»
Rispose infine lei fredda, aveva stretto le mani al volante con forza prima di rispondere.
«Non chiedermi se c'è un altro modo Matt, perché non c'è. Ma possiamo sempre convincere più persone possibili che le tireremo fuori da questo casino»
Aggiunse rallentando ad un semaforo rosso.
«E i bambini?»
Chiesi all'improvviso, sentendo lo stomaco contorcersi, in vita mia avevo ucciso un bambino ed era stata la cosa più orrenda che la mia mente potesse aver memorizzato.
«Ryan ha in mete di non toccare i bambini maschi, li vuole tutti al campo una volta raggiunti i tredici anni, ma chiunque superi quell'età dovrà essere ucciso»
Guardai il semaforo diventare verde, ma lei non si mosse.
«Stiamo scherzando?!»
Gridò Matt portandosi le mani tra i capelli.
«Io me ne tiro fuori, piuttosto mi faccio torturare a vita Tessa, non intendo uccidere dei bambini»
Disse disgustato in preda alla frustrazione.
«Posso provare a farlo ragionare»
Propose, ormai il semaforo era tornato rosso.
«E se non funziona?»
Domandò ancora Matt, lei si voltò nella sua direzione e io mi tirai fuori dalla conversazione.
«Funzionerà, a costo di mandarli tutti al campo»
Mi voltai e dopo qualche secondo di silenzio il ragazzo annuì, Tessa ripartì, questa volta andando molto più piano, senza superare i cento.
Ci volle più del previsto per arrivare e rimasi di sasso quando notai che eravamo davanti alla sua villa.
Tirò il freno a mano e girò la chiave restando ferma nella sua posizione.
«Essere comandanti è un lusso Matt, non toccherai una sola vita, dovrai semplicemente dare ordini su quali città attaccare e scendere in mezzo al caos solo se sarà strettamente necessario»
Disse infine aprendo la portiera e uscendo chiudendosela con forza alle spalle.
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Humans (Sequel of Dangerously)
FantasySequel di Dangerously. Erano passati sei mesi ormai da quando i due ragazzi si erano concessi a Rayn. La possibilità di essere curati e la libertà che gli fosse stata concessa dopo era la loro unica speranza, ma il tempo, si sa, cambia le persone. U...