Uscì all'esterno e notai i Soldati indaffarati a muoversi velocemente.
Raggiunsi la tenda di Phil e la bambina mi corse incontro abbracciandomi le gambe.
«Ehi piccola»
Le dissi incontrando i suoi occhi, la presi in braccio e Phil le restituì l'orsacchiotto con un sorriso.
«Tessa stiamo partendo, va a prepararti, ti spiegherò tutto per strada»
Mi informò sfiorandosi il mento con la mano, io gli feci un cenno e tornai indietro a prendere le armi.
Il peso di Ella nemmeno lo sentivo, era leggera e sembrava incastrarsi perfettamente in ogni modo la prendessi. Profumava di thè al limone anche se i suoi capelli avrebbero avuto bisogno di una lavata.
La piccola mi aiutò con la mano libera a spostare le tende ed io entrai facendola sedere sul lettino.
Mi guardai intorno e presi uno zaino, tirai fuori della carta e ci infilai le mie armi e le fondine chiudendolo velocemente.
Mi voltai verso la bambina, ora girata di spalle, fissava dalle finestrelle plastificate gli uomini chiudere i van e i bauli per poi partire. Si spostò i capelli indietro e notai solo ora quanto fossero lunghi, le arrivavano fino alla fine della schiena. Glieli sistemai meglio e cominciai ad intrecciarli fermandoli poi con l'elastico che portavo al polso, lei si voltò e io gli lasciai ricadere la traccia da un lato, in modo che la vedesse.
«Ti piace?»
Le chiesi sfiorandole il nasino con il mio, lei rise e mi prese la faccia tra le mani.
Sembrava debole, forse era stanca.
Mi si strinse il cuore e sorrisi prendendola in braccio e uscendo ancora una volta.Me la sistemai meglio addosso. Le sue braccia mi avvolsero il collo e la sua testa si appoggiò alla mia spalla, le accarezzai la schiena e raggiunsi Phil fino al furgone. Mi aprì la portiera e io lasciai scivolare Ella nei sedili posteriori, comodi cuscini erano disposti per tutto il piano e sotto ai suoi piedi notai anche delle coperte ripiegate. Le passai l'orso e le sorrisi dal finestrino, facendo poi il giro della vettura mi sedetti davanti, al posto del passeggero e come chiusi la portiera Phil partì.
Mi voltai per guardare la bambina, che sdraiata si era già nascosta sotto alla coperta scura abbracciando il suo peluche.
Presi un respiro e tornai a sistemarmi sul sedile guardando dallo specchietto delle auto seguirci.Appena le gomme toccarono l'asfalto i furgoni presero tutte direzioni diverse, lasciandoci libera la strada.
«Sei preoccupata?»
Chiese l'uomo attirando la mia attenzione, smisi di mordermi le pellicine delle dita e mi portai una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
«No...non è quello»
Risposi voltandomi e sorridendo vedendo la bambina dormire tranquilla, la guida di Phil era veloce, ma sicura come quella di Drake.
«Mi dispiace per come l'avete saputo»
Disse riferendosi ad Ella lanciandomi un veloce sguardo, io tornai a guardare la strada, la luce del sole era coperta da spessi nuvoloni grigi e mi sfiorai le labbra con la mano. Non sapevo se parlare o no, la mia mente avrebbe retto un discorso per ore, ma la mia voce sembrava essersi bloccata.
«È che tutto questo non ha senso»
Ammisi infine cedendo ai miei dubbi. Alzai una spalla e strinsi la presa sulla mia coscia.
«Sentivo che c'era qualcosa che non mi tornava, Ryan non è il tipo da anticipare i tempi, i suoi piani sono precisi, seguono un loro ordine, ma ora ho l'impressione che ci abbia semplicemente mandati a morire e sto continuando a tormentarmi se sia la fine che voleva per noi...»
L'uomo strinse il volante svoltando a destra e io gli rivolsi uno sguardo. Non sembrava ascoltarmi, ma ora che sapevo che ogni passo della mia vita era stato costruito con cura, mi chiedevo se non avrei dovuto morire trafitta da quella lancia appena ieri.
«Ryan è un uomo intelligente, ma quando viene messo alle strette non può far altro che strappare i suoi progetti e ricominciare da capo.
Rispondi a questa domanda, non ti sei accorta che quei corridoi erano sempre meno affollati di quanto avrebbero dovuto essere?»
Corrugai le sopracciglia e abbassai lo sguardo sforzandomi di pensare.
«Forse eri troppo concentrata sui tuoi doveri per notare la mancanza di alcune persone intorno a te»
Continuò dopo qualche minuto di silenzio. I suoi occhi erano fissi sulla strada, attenti ad ogni minimo spostamento del vento.
«Nathan...»
Mormorai illuminandomi all'improvviso.
«Non ho più visto né Nathan né i miei genitori in giro, me ne ero completamente scordata, tra la trasformazione di Dylan, i compiti che mi aveva rifilato Ryan e Drake, era l'ultima cosa a cui avrei potuto pensare»
Risposi velocemente portandomi una mano sulla fronte, spostai lo sguardo ovunque ancora presa dai miei pensieri e lo stomaco mi si contorse.
«È stato Nathan? Lui ha avvertito il governo del nostro arrivo?»
L'uomo mi fece un cenno sospirando silenzioso e forse esitando sulle parole che avrebbe voluto dire.
«Appena ieri sono venuto a conoscenza che Nathan ha sempre fatto il doppio gioco con Ryan. Fin dall'inizio, ha seguito l'evoluzione dei suoi esperimenti, versando lui stesso diverso denaro. La parte triste di tutto questo è che i tuoi genitori sono stati presenti quanti lui»
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Humans (Sequel of Dangerously)
FantasySequel di Dangerously. Erano passati sei mesi ormai da quando i due ragazzi si erano concessi a Rayn. La possibilità di essere curati e la libertà che gli fosse stata concessa dopo era la loro unica speranza, ma il tempo, si sa, cambia le persone. U...