#49Drake

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Impossibile ma vero, scendemmo altri scalini, non più di una decina, ma abbastanza da farmi pensare che da qui a poco avrei trovato il nucleo della terra.
Due soldati si spostarono all'instante quando Tessa gli si fermò davanti, dandole le chiavi senza che lei sprecasse fiato.
Si avvicinò alla porta e l'aprì lanciando il mazzo di chiavi a Matt che lo afferrò al volo.
«Vai, ultima cella infondo»
Lui gli rivolse un sorriso enorme e con uno scatto scomparve alzando i cappelli di Tessa in avanti, lei se li riportò indietro e sorrise.
«Hanno vissuto tutta la vita insieme ritrovandosi anche al campo, sono cugini a quanto pare»
Le rivolsi uno sguardo corrugando le sopracciglia.
«E tu come lo sai?»
La vidi sporsi indietro, guardando se Aston fosse abbastanza lontano.
«Li ho trovati tutti Drake»
Disse a voce bassa contenendo l'entusiasmo,
«Tutti i numeri al completo tra quelli che avevano superato l'esame finale, ora dobbiamo solo sperare che li mettano tra le nostre squadre»
Sorrisi dandole un bacio, lei sembrò congelarsi e poi distolse lo sguardo ascoltando i due ragazzi avvicinarsi.
«Certo che puzzi però»
Scherzò Matt lasciandosi dietro ancora l'eco.
«Sai com'è, non mi trovavo esattamente in una villa a sbronzarmi ogni sera e farmi doccia senza spostarmi da una stanza all'altra»
Ribattè il ragazzo fermandosi davanti a Tessa, allungò una mano verso di lei, un cinque ed un pugno, come un semplice saluto per ringraziarla.
I suoi occhi caddero su di me e fece per mollarmi un sinistro.
«Foglio di»
«Calma amico! Sono Drake!»
Gli feci notare all'istante bloccando il suo colpo, il ragazzo dai capelli lunghi e scuri rise abbracciandomi.
«Ah lo sapevo! Aston non andrebbe mai in giro senza cravatta, cosa al quanto stupida se si pensa che i tre quarti delle persone che sono qui lo vogliono morto, insomma, che senso ha servirci su un piatto d'argento un "cappio" per strangolarlo. Bah, vorrà morire con stile, la mia teoria però è diversa...»
Matt alzò gli occhi al cielo e gli rifilò una gomitata nello stomaco.
«Appena uscito e già mostri il tuo lato logorroico»
Cominciarono a picchiarsi come due ragazzini e giurai di aver visto sul viso di Tessa un espressione divertita.
«Adesso basta perdere tempo! Andiamo!»
Urlò Aston da infondo al corridoio.
«Jhona, il patto»
Gli ricordò lei, Matt precedette la mia domanda incuriosito.
«Quale patto?»
La ragazza si voltò di spalle e cominciò a camminare a una certa distanza da mio fratello.
«Aston è off limits»
Disse seria, seguita dalla sua pessima imitazione fatta da Jhona.
Scossi la testa divertito e la seguì.

Ci impiegammo un po' per raggiungere un corridoio decente, non troppo stretto e senza troppe porte.
Tessa si fermò davanti ad un'alta porta.
«Okay, seguite Aston, vi mostrerà un appartamento in comune, rilassatevi, fatevi una doccia e fatevi trovare pronti per le 20:00»
Matt annuì e io la guardai bussare alla porta lentamente. Mi rivolse uno sguardo e io le feci l'occhiolino, sorrise ed entrò sparendo dentro quella stanza.
Mi sentì dare una pacca sulla spalla e mi voltai verso il capellone.
«Alla fine ce l'hai fatta è»
Corrugai le sopracciglia e guardai Matt indicarmi con lo sguardo Tessa.
Mi portai una mano tra i capelli e fissai la porta chiusa.
«Si, spero»
Risposi vago tornado a seguire Aston, che non faceva che parlare elencando tutte le regole come fosse il capo di turno.

Due uomini in divisa erano appostati davanti ad una porta, lasciarono spazio ad Aston e lui ci fece entrare. Mi sentì afferrare il braccio con forza e mi voltai trattenendomi.
Matt mi fece un cenno e io gli risposi con calma.
«Tutto a posto»
Un soldato chiuse la porta e io mi ritrovai faccia a faccia con Aston.
«Ringrazia di non poter morire»
Gli sussurrai a pochi centimetri dal viso, lui sorrise spostandosi indietro.
«Nervosetto è fratello?»
Sentì il sangue scorrermi nelle vene con rabbia, come se da un momento all'altro avessi potuto esplodere.
«Ho mentito»
Disse sereno pulendosi le maniche dell'elegante giacca nera che portava.
«Di che parli Aston?»
Lui sorrise e fermò le sue iridi verdi nelle mie, in quegli occhi non riconoscevo nulla di mio fratello, nemmeno il sorriso era più il suo.
«Dylan non sta poi così bene, lottare tra la vita e la morte è difficile, faticoso oserei dire»
Strinsi un pugno sentendomi le tempie pulsare.
«Attento Fratellino, non fare mosse stupide, potresti finire male»
Mi voltai, entrambi i fucili dei due soldati puntavano la mia testa.
«C'è da dire tuttavia che reagisce bene al siero, Ryan ha notato un piccolo errore di calcolo in quello che è stato iniettato alla nostra Tessa, ma sai, a volte capita di sbagliare. Si spera che il ragazzo ce la faccia, mi dispiacerebbe perdere un altro Evans»
Corrugai le sopracciglia e sentì lo stomaco contorcersi.
«Che vuoi dire?»
Lui sorrise e si voltò camminando lungo il corridoio.
«Aston!»
Gridai, feci un passo avanti, ma la canna della pistola del soldato mi sfiorò la nuca.
«Dentro ragazzo, senza fare scene»
Alzai le mani e le portai dietro la testa come mi dissero entrando nello squallido appartamento.

Humans (Sequel of Dangerously)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora