5.Perché lui è qui?

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Pla:"Ti accompagno a casa, è tardi..."
Debby:"Placido, ho la mia macchina e tu hai la tua, come pensi di accompagnarmi?!"
Pla:"non lo so. L'ho detto così..."
Debby:"ci vediamo domani, okk?"
Pla:"non ti va di mangiare qualcosa?"
Debby:"voglio solo andare a casa e stare da sola, ne riparliamo un'altro giorno"
Dico con tono duro. Non creda che tutto possa passare con un semplice bacio; io l'ho fatto solo perché mi andava e in parte perché avevo bisogno, ma questi sono solo dettagli.

Pla:"non mi hai perdonato vero?"
Sussurra
Debby:"facciamo così, ne parliamo domattina al bar"
Pla:"si, ti vengo a..."
Debby:"non c'è bisogno, anch'io ho una macchina."
Lo interrompo.
Pla:"m...okk, scusa"
Debby:"e non iniziare a chiedere scusa per ogni cosa che fai"
Pla:"no scu...ehm cioè, va bene"
Debby:"va bene."
Apro lo sportello della macchina e mi accomodo sul sedile mentre lui mi guarda ancora. Vuole darmi un'altro bacio per salutarmi, ma non ne ha il coraggio ed in fondo è meglio così... Non dovevo fare "pace" con lui così presto, non se lo meritava.

Mi chiudo in macchina e parto, diretta verso casa mia. Appena arrivo, butto la borsa sul divano, mi spoglio e corro a fare la seconda doccia della giornata. Non ne posso più...
Inizio a cantare a squarciagola la canzone che prima mi ha fatto scoppiare in lacrime. La mia voce acuta risuona fra le pareti della doccia mentre l'acqua calda accompagna i brividi in un lungo tour per il mio corpo. Non riesco a non immaginare lui, proprio difronte a me che mi ascolta cantare con un sorriso stampato sulla faccia. Inizio a piangere e cerco di autoconvincermi del fatto che queste non sono lacrime, ma semplicemente delle goccioline d'acqua che fuoriescono dal doccino... Non c'è la posso fare, dentro di me sta copiando il caos ancora una volta e non so se riuscirò a trattenere ancora per molto tutto ciò che penso ma che non vorrei pensare.

Pov. Placido
Mi sveglio pimpante e mi preparo per andare al bar con la mia Debb, ma ora che ci penso, non ci siamo dAti un luogo d'incontro. Perciò ne approfitto subito e la chiamo, ma lei non risponde neanche alla decima telefonata.
"forse non vuole vedermi..." penso.
"No, non è così!" Mi ripeto.
Adesso vado da lei e la sveglio, perché di sicuro è per questo che non mi risponde... Starà ancora dormendo.

Quando mi ritrovo davanti alla porta di casa sua, suono il campanello per tre volte e dopo un po viene ad aprirmi. Addosso ha una canottiera bianca da cui gli si intravedono i capezzoli scuri e dei pantaloncini grigi... Certo che farsi trovare così di prima mattina è un duro colpo per i miei ormoni.
X:"chi è?"
Urla una voce maschile
Debby:"em... È Placido"
Dice preoccupata.
"Cosa?!ma chi è questo adesso?! E per giunta lei è anche in queste condizioni davanti ad un altro uomo che non sono io!"
Pla:"ma che?!"
Spingo la porta d'ingresso per entrare ma lei pone resistenza.
Pla:"Deborah fammi entrare"
Debby:"ma cosa vuoi?"
Pla:"chi è questo adesso?"
Debby:"cosa ti importa?"
Pla:"mi importa e come."
Faccio ancora forza sulla porta ed alla fine riesco ad averla vinta. Sposto il mio sguardo per tutta la casa finché non trovo Antos sul divano con addosso una canotta e dei bermuda.
Pla:"e lui che ci fa qui?"
Debby:"è venuto a salutarmi"
Sussurra abbassando il capo.
Pla:"ma ti sei vista?!"
Debby:"che cazzo vuoi dire?"
Sbotta all'improvviso. Possibile che sia in grado di cambiare il tono della voce così velocemente?!
Pla:"voglio dire che sei mezza nuda! Porca troia Debb, ti si vede tutto!"
Lei guarda verso il suo seno e si copre all'istante con le braccia.
Debby:"non me ne ero accorta e poi cosa ci fai qui?!"
Pla:"dovevamo vederci al bar, ma non mi rispondevi al telefono, quindi sono venuto qui"
Debby:"ma..."
Pla:"ma cosa?! Che appena arrivo ti ritrovo in questè condizioni davanti a lui!"
Antos:"Hey, sono ancora qui e!"
prendo il mio viso fra le mani e lo scuoto.
Pla:"è meglio che vada via."
Debby:"aspetta"
Pla:"aspetta niente!"
Quasi urlo e quando sono intento ad uscire, mi blocca per un polso cercando il mio sguardo.
Debby:"Antos, per favore potresti andartene?"
Antos:"voi due avete qualche problema, non siete normali"
Debby:"per favore Antos"
Ripete.
Antos:"sto andando okk?!"
Sbotta.
Quando restiamo soli, lei lascia andare il mio polso ed inizia ad urlare.
Debby:"si può sapere cosa ti prende?!"
Pla:"cosa prende a me?! Sono io quello che è venuto qui e ti ha trovato con un altro uomo in casa!"
Debby:"qual'è il tuo problema?! Non mi sembra di averti detto se saremo ritornati come prima e poi, faresti meglio a non saltare a conclusioni affrettate!"
Pla:"allora perché era qui?!"
Debby:"perché tu non sei l'unico amico che ho!"
Pla:"si ma tu non puoi stare così davanti agli altri! E non me ne frega niente se ancora non mi hai pedonato, io non voglio lostesso"
Mi guarda per qualche secondo senza dire nulla, fino a quando non mi afferra per la maglietta e mi sbatte violentemente di schiena sulla porta.
Si sente un grande frastuono ed io impreco mentalmente
Pla:"ah..."
Mi lamento, ma prima che possa aprire bocca, lei si fionda su di essa rubandomi le parole. Fa incontrare le nostre lingue ed io non ci capisco più niente; tutto si annulla come al solito e la situazione peggiora quando mi salta inbraccio. Afferro le sue cosce morbide e mi dirigo dritto in camera sua, già consapevole di ciò che sta per succedere. La adagio sul letto matrimoniale e mi posiziono sul suo corpo caldo, iniziando a baciarle la base del collo fino a scivolare impaziente verso suo petto mentre lei stringe i miei capelli fra le mani. A volte ne sembra ossessionata...
Abbasso una spallina della sua canottiera e le mordicchio piano la spalla mentre lei inverte le posizioni e sale su di me muovendo il suo bacino contro il mio; mi sento ammattire mentre la mia anima prende fuoco facendo così accendere la miccia della passione. Credevo che non si sarebbe mai più lasciata toccare da me dopo quello che ho combinato, ma si sa che quando si parla di lei nulla è sicuro. Insinua le mani sotto la mia maglietta e le fa scivolare sulla peluria del mio petto come se farlo le desse quel senso di appagamento che solo poche cose sanno darle.
Dio quanto mi pace sentirla addosso mentre mi tocca. Lei è in grado di azzerarmi, rendendo il mondo circostante un enorme nullità e questa sensazione mi piace a tal punto da non desiderare altro che averla qui mentre mi coccola e mi bacia
Debby:"Pla..."
Mugula.
Debby:oh piccolo, non sai quanto ti odio"
Le sue parole non dovrebbero farmi questo effetto, ma il problema è che quando le dice, assomigliano tanto ad una di quelle cose che ami sentirti dire. Non spiaccico una parola, mi limito semplicemente a baciarla perché adesso non ho bisogno di nient'altro se non di lei; non mi importa del resto, non mi importa se dopo si arrabbierà con me per il fatto che non mi sono fermato.
Pov. Deborah
Lo bacio ancora, faccio incontrare le nostre lingue ed intanto sento qualcosa mandarmi a fuoco il petto.
Non devo farlo, non posso comportarmi in questo modo perché non è la cosa giusta per me.
Io non capisco, non capisco perché quando sono fra le sue mani divento polvere che si lascia trasportare dalla passione e da tutto ciò che lui è senza nessuna difficoltà.
"Ti prego Debb, fermati prima che sia troppo tardi" dice la mia vocina interiore.

Spazio scrittrice:
Ciao ragazziii! Ecco a voi il quinto capitolo. Le visualizzazioni stanno crescendo in fretta ed assieme a loro, anche quelle del primo libro. Non mi aspettavo minimamente tutto questo e ne sono felicissima, perciò grazie di tutto...

Adesso cosa farà Deborah? Si fermerà mai?

Vi informo del fatto che ho iniziato la revisione del primo libro, perciò se vi dà di passare a rileggerlo scritto con una grammatica migliore e un senso più logico, correte a dargli un'occhiata.

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