7.Come se fossimo all'asilo

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Poco dopo mi allontano dai fornelli e guardo Thiago che cammina sconsolato per la casa. Vederlo mi fa sorridere...
Pla:"cos'hai?"
Mi chiede Placido intento a guardarmi.
Debby:"e? No nulla, stavo pensando a quanto ho fatto bene a prendere questo cucciolino."
Pla:"il cucciolino sarei io?"
Mi istiga.
Debby:"se sei diventato un chiwawa, si"
Pla:"sii"
Ripone la pentola sul piano cottura e viene sallando verso di me.
Debby:"Pla, ti prego così mi fai paura"
Dico ridendo mentre lui mi ha già raggiunta
Pla:"ti do un bacio, bau"
Comincio a ridere sguaiatamente quando avvolge la mia vita con le braccia e in seguito mi lecca la guancia da come un cagnolino.
Debby:"dai, che schifo!! Ma quanto sei stupido?!"
Lui ride quasi più di me ed io, per ripicca, gli tiro un morso sulla guancia.
Pla:"aiaah! Allora vuoi la guerra!"
Debby:"nuu"
Pla:"come no?!"
Debby:"nuu!"
Pla:"e nuu!"
Scimmiotta. Senza che io me ne possa render conto, mi solleva da terra e mi lancia sul divano senza il minimo sforzo.
Si catapulta a volo d'angelo su di me con più delicatezza possibile, o almeno ci prova ed inizia a farmi il solletico ovunque, accompagnando il tutto con tantissime pernacchie sul collo. Il petto brucia ancora, ma mi sto divertendo così tanto che non voglio farlo smettere; siamo così scemi, ci comportiamo cone dei bambini, se non peggio. Non riusciamo a smettere di ridere ed il tutto mi piace da impazzire. Amo il suo modo di ritornare piccolo ed amo ancor di più diventarlo assieme a lui... Questi sono i momenti che più mi piacciono; quando siamo lontani da occhi indiscreti e non dobbiamo vergognarci di giocare come se fossimo all'asilo.
Thiago abbaia come se stessimo facendo qualcosa di sbagliato e ci salta addosso riempiendo di bacini il nasone di Placido. Sono così buffi.
Pla:"dai Thiago!"
Il cucciolo pone le zampe sul mio petto ed io impreco per l'ennesima volta, forse ho preso davvero una brutta ustione.
Pla:"hei, tutto bene? Ti brucia ancora?"
Debby:"nono, tranquillo"
Rido ancora, spostando Thiago sulla schiena di lui.
Pla:"smettila di ridere o non cucino più..."
Debby:"ma è colpa tua!"
Pla:"mi hai istigato tu"
Debby:"e tu dovevi lasciarmi perdere"
Pla:"impossibile, è troppo bello farti ridere"
Debby:ma vai a cagare"
Pla:"ma vacci tu! Io dico la verità."
Alla fine, non resisto alla tentazione di lasciarli un bacio sulla guancia e abbracciarlo per un po.
Non so se riuscirò ad allontanarmi da lui per davvero, ma per lo meno ci proverò, in un secondo momento ma ci proverò...

Debby:"sto morendo dal caldo..."
Pla:"guarda che puoi togliere i pantaloni, ormai non mi scandalizzo più"
Debby:"chi ti dice che voglio toglierli?"
Pla:"forse perché ti conosco?"
Gli faccio la linguaccia e me lo levò di dosso per poi andare a cercare un bel pantaloncino nel suo armadio. Ha proprio ragione, mi conosce davvero bene..
Quando torno da lui, sono senza scarpe ed indosso dei bermuda neri molto leggeri che sono davvero comodi.
Debby:"questa roba non è più tua!"
Lo avviso.
Pla:"e no maschiaccio, se vuoi, puoi metterle quando sei qui, ma non te le regalo."
Debby:"tirchione!"
Pla:"e tu coprite le tette! Quella maglietta ti sta larghissima"
Debby:"evita di guardare allora"
Pla:"oh guarda...giuro che adesso te la tolgo."
Debby:"mm..."
Giro i tacchi e mi dirigo in bagno a lavare la maglietta per poterla reindossare dopo, lasciando Placido ai fornelli. Spero che mi sorprenda con le sue doti culinarie...

*sera, ore 19:00*
Adesso sono a casa di Simo, dopo la lunga giornata passata con Placido, sento il bisogno di parlarne con qualcuno,  anche perché credo di aver esagerato un po con tutte quelle smancerie. Insomma, non dovevo saltargli addosso stamattina e non dovevo neanche permettergli di scaraventarmi sul divano per farmi il solletico... sono un vero disastro.

Debby:"oggi è successo di tutto"
Inizio.
Simo:"ti ha detto qualcosa?"
Debby:"non sai quante. Si è arrabbiato per una cosa che adesso ti racconto"
Simo:"dai, non mettermi sulle spine"
Debby:"allora, come ti ho detto ieri sera, mi ha parlato, mi ha chiesto scusa ed il giorno dopo avremmo dovuto incontrarci al bar. Solo che io stamattina non ho risposto al cellulare e poi è venuto a casa, ha trovato Antos con me ed io avevo un pantaloncino e una canottiera bianca quasi trasparente, lui si è arrabbiato perché si vedeva tutto e c'era "un altro uomo che non fosse lui", così ho dovuto cacciare Antos che era venuto solo per sapere come stavo visto l'accaduto al pub. Placido ha iniziato a chiedere spiegazioni così mi sono arrabbiata anche io e poi ha detto..."
Simo:"Deborah fermati! Prendi fiato"
Debby:"uuuh"
Respiro profondamente e poi riprendo il discorso parlando più velocemente di prima.
Debby:"okk... poi ha detto che anche se non lo avevo ancora perdonato lui non voleva che stessi così davanti ad altri maschi ed io l'ho sbattuto sulla porta e l'ho baciato perché ero arrabbiata credo...mi sono buttata addosso a lui e non mi fermavo più! Non l'ho fatto apposta"
Simo:"ma sei pazza?!"
Debby:"si! Io cerco di stargli lontano, ma quando lo vedo arrabbiarsi, non so perché ma perdo il controllo! Mi viene voglia di spogliarlo e di... Porca miseria, io lo lego al letto e non so cosa gli faccio!"
Simo:"o dio santo, che pervertita che sei
Lei scoppia a ridere mentre io rimango seria. Non c'è niente da ridere!
Debby:"smettila... Sono una incoerente di merda, prima dico che non gli permetterò mai più di toccarmi e dopo..."
Simo:"infatti sei tu che lo tocchi"
Ride ancora.
Debby:"però dopo mi sono fermata e gli ho detto che dovevamo finirla lì"

Finisco di raccontarle tutto ciò che è accaduto oggi è verso le 19:30 mi dirigo in studio. Mi ha fatto bene parlare con lei, è sempre disposta ad ascoltarmi, anche quando si sarebbe dovuta arrabbiare da morire dopo quello di cui l'ho tenuta all'oscuro.

Pino:"Placido, è tutto apposto?"
Chiede Pino.
Pla:"no, per niente..."
Debby:"che succede? Cosa ti senti?"
Mi intrometto. "Ma che diamine! Devi stare zitta", non è più come prima che potevo prendermi cura di lui senza che gli sembrasse strano. Adesso siamo solo amici e questa volta sul serio.
Pla:"non lo so... Sto male, mi gira la testa."

Le prove terminano abbastanza presto per via di Placido. Lo sto guardando da quando abbiamo iniziato a lavorare e sinceramente non sono sicura che stia davvero male, ma ha comunque un'espressione contrita, come se cercasse attenzioni.

Tutti vanno via ed io mi occupo di riporre al loro posto i vari testi e spartiti, mentre Placido resta seduto sul divano. Qui c'è sempre un grande disordine ed io non riesco a sopportarlo.
Pla:"Debby...?"
Debby:"dimmi"
Pla:"vieni qui"
Debby:"devo finire di mettere a posto"
Pla:"no, non devi. Dai ti prego"
Così mi avvicino a lui e gli accarezzo il viso
Debby:"cos'hai?"
Pov. Placido
"Voglia di te, delle tue braccia, ecco cos'ho..."
Non sto davvero male, ma sono certo che così mi starà un po più vicina; se la conosco bene, non lascerà che io stia male e si prendrà cura di me.
Afferro l'altra sua mano e la invito a sedersi

Spazio scrittrice:
Cosa non farebbe Placido per ricevere un po di attenzioni da lei... non so perché mi li trovo teneri quando cercano di rimanere distanti ma non ci riescono... spero che la storia vi stia piacendo e ricordate, questo è solo l'inizio di tutte le cose che accadranno nel corso del libro.

IL SUPERLATIVO DI AMARE 2//"Ho voglia di scegliere te"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora