52.Nulla di più di qualche bacio

92 5 3
                                        

Pov. Placido
Ali bianche, viso indecifrabile e poi il suo odore… Eccola lì, il mio angelo era tornato…
Angelo:”ti sono mancata?”
Sibilò appena, ma nonostante ciò la sua voce risuonò nel mio corpo come se fosse l’unica cosa che potessi realmente sentire.
“dov’eri finita?” tentai di dire, ma le mie labbra non si muovevano. Sentivo il corpo completamente paralizzato, i piedi ancorati al terreno ed attorno a me, il buio era illuminato solo dalla sua figura.
Provai nuovamente a parlare ma non ci riuscii; respiravo a malapena e l’unica cosa che desideravo realmente, era correre da quell’angelo per poterlo toccare, ma purtroppo non mi era possibile… Lei non voleva.
Angelo:”sta attento… Qualcosa non va, devi tornare indietro.”
Mi avvisò.
Avevo sempre odiato il suo modo di girare attorno alle cose, ogni volta era come se volesse porgermi un indovinello, ma come al solito non riuscivo a trovare il senso di quelle parole neanche da sveglio. Era sempre così…

La mattina dopo quell’ennesimo sogno, mi svegliai spossato e confuso dalle immagini che nella mia testa pian piano diventavano fioche e quasi prive di senso; in effetti nei giorni precedenti mi ero chiesto spesso cosa stesse succedendo dentro la testolina della mia Debb.
La vedevo strana, quasi distaccata ed il che mi faceva star male; Perfino al Comacchio Festival la sentii distante. Nonostante l’ultima nostra esibizione insieme fosse stata tempo prima, da parte sua sentii solo paura e nient’altro di genuino. Qualcosa non andava ed io avrei dovuto scoprire cosa fosse.

Pov. Deborah
4 agosto.
Mia sorella è in travaglio e fra poco nascerà la mia nipotina. Finalmente diventerò zia e l’amore che già provo nei confronti della piccola è incondizionato.
Sono in ospedale in compagnia di Placido, il marito di Clarissa ed i miei genitori da circa un paio d’ore; fra poco ci siamo, ed io non vedo l’ora…

5 agosto 2017, ore 03:42, Aurora è nata.
Lei è bellissima, mi assomiglia molto ed è così strana… Credo proprio che da grande diventerà una ruba cuori.

Gli occhi di Placido si illuminano appena per la prima volta la vede nella sua culletta accanto agli altri bambini; sembra così felice di essere qui per lei! Lo è quasi più di me e vederlo in queste condizioni mi manda al settimo cielo.
Tutto questo trambusto per la piccola ha alleviato di molto il peso che portavo nel petto fino a qualche sera fa.
Aurora ha preso il suo posto e quello di tutte le altre mille preoccupazioni che mi soffocavano e grazie a Dio sembra che il mio cervello abbia fatto la pace con il cuore, e questo ha fatto in modo che le cose con Placido ritornassero alla normalità.

Pla:”è così tenera, Debb…”
Debby:”lo so… È davvero meravigliosa”
Sibilo verso il mio chitarrista, sognando già di cullarla fra le mie braccia.
Pla:”ti assomiglia tanto, ha le tue stesse guanciotte…”
Le sue braccia si stringono attorno a me e nella maniera più semplice che conosca, mi bacia una guancia rendendo di più l’idea.
Pla:”dopo me la fanno prendere in braccio, vero?”
Aggiunge come se stesse parlando della sua di nipote.
Debby:”no, lei è mia.”
Beffeggio scherzosamente.
Pla:”hey! Io sono tuo, adesso non cominciamo.”
Sorrido per la sua piccola reazione di gelosia, forse anche fatta a posta, e subito dopo afferro il suo volto con entrambe le mani e lo avvicino al mio.
Debby:”sei proprio tutto scemo.”
Sibilo mentre il suo volto assume un’espressione dolcissima ed il che mi fa subito perdere la ragione, portandomi a far schiantare la mia anima contro il suo petto, accompagnata da un bacio passionale nel bel mezzo del reparto di maternità e ginecologia.
Le sue dita finiscono per perdersi fra i miei capelli così come le mie e in un attimo ci ritroviamo immersi in una folle carica di emozioni che sembra non volerci lasciare andare.
A volte penso ancora a Fabio e ai baci che ci sono stati fra noi, ma subito dopo mi rendo conto che essi non sono assolutamente paragonabili a quelli di Placido.
Sono stata così stupida a credere di poterlo in qualche modo sostituire; il pensiero mi tormenta e dentro ho ancora dei grossi sensi di colpa che mi logorano l’anima…
Spero che non venga mai a scoprirlo, sono sicura che se mai venisse a conoscenza di ciò che ho fatto quand’era via mi lascerebbe, ed io egoisticamente parlando non voglio.

Tento di scacciar via i rimasugli dei miei sbagli sgomitando di qua e di là fra i miei pensieri, prendo un altro respiro profondo, bacio lui e riperdo il precedente. Non mi sembra possibile...
Quando lo premo contro il muro del corridoio, le sue mani vagano per il mio corpo, poi accarezzano la mia figura mentre il mio inconscio comincia ad impazzire come una scolaretta nel pieno degli ormoni, urlando a squarcia gola che vuol fare l’amore con lui, ma proprio nel momento in cui le mie afferrano saldamente il suo sedere rendendo il bacio più passionale, qualcuno poco distante da noi si schiarisce la voce.
Dott.:”ragazzi perdonatemi ma questo è il luogo della nascita, non del concepimento…”
Canzona un pediatra del reparto. Al che ci stacchiamo più per lo spavento che potessero essere i miei genitori e non un medico, e in un’istante cadiamo nell’imbarazzo.
Debby:”scusi…”
Balbetto. L’uomo dal camice bianco si allontana con un’espressione divertita sul volto, ma prima che io possa fare un sospiro di sollievo assieme a Placido, la voce di mio fratello ci fa sussultare nuovamente.
Dany:”ma bravi! E se fossero stati mamma e papà a sgamarvi, cosa avreste fatto? Gli avreste detto che siete scopamici coma avete fatto con me?”
Debby:”ssshhh! Sta zitto, cretino!”
Sbraito sotto voce.
Dany:”ho perso il conto di tutte le volte che vi ho sorpresi mentre eravate l’una addosso all’altro…”
Il suo viso inizia a prendere notevolmente colore e la questione in sè comincia a mettermi fin troppa ansia.
Debby:”Daniele, per favore…”
Dany:”sono già due anni, Deborah! Di quanto altro tempo avrete bisogno per sistemare le cose?”
Mi interrompe bruscamente.

Due anni. Sono davvero passati due anni dalla prima volta!?
Fa così paura pensarlo; il mio cuore è in bilico fra Placido ed il resto del mondo da già così tanto tempo?!
Non posso crederci…
Debby:”e a te cosa importa?!”
Debby:”mi importa perché sei mia sorella!”
Ribatte. Quando fa così, sembra che si sia già preparato a casa le risposte spararmi contro e purtroppo, anche se non voglio, scuoto il capo negativamente e mi vedo costretta a dargli ragione con il pensiero.

Debby:”mi dispiace Daniè, ma le cose stanno così.”
Sentenzio duramente afferrando la mano di Placido per andare nella camera di mia sorella.
Oramai è così che funziona fra me e Pla… Non facciamo altro che scappare perché ci sembra la soluzione più giusta ai nostri problemi, anche se in fondo sappiamo che prima o poi un grosso tsunami si abbatterà su di noi in tutta la sua tremenda furia.
Lì annegheremo e lo farà anche la nostra storia; sappiamo anche questo ma ci ostiniamo ad ignorare la questione.
“Vivi e lascia vivere”, “chi vivrà vedrà”, “goditi il presente” e “non fasciarti la testa prima di rompertela”. Queste sono sempre state le frasi che da due anni a questa parte ci hanno sempre tormentati, e forse da una parte sono anche giuste, ma lo saranno per sempre?
Bhe, ora come ora, purtroppo non credo proprio…

I giorni passano in fretta e la presenza di Placido nella vita di mia nipote, diventa quasi una costante visto che lui si trova in pausa dal Tour.
Il modo in cui la guarda mi fa brillare gli occhi e la cosa assurda è che sembra davvero l’unico in grado di calmare la piccola in meno di trenta secondi, quando scoppia in un pianto isterico.
Pla:”no amore, no è tutto okk.”
Sussurra dolcemente ad Aurora mentre la culla fra le braccia: questo è uno di quei momenti.
La bimba si calma in fretta e con le sue piccole mani cerca di accarezzare la barba di Placido, rendendomi ancor più convita del fatto che mi assomigli tantissimo. Anche lei è innamorata della barbetta del mio Kitarraio…

Clasissa:”amore, per favore potete tenere Aurora per questa sera? Devo accompagnare papà in ospedale per un controllo assieme alla mamma…”
Mi prega mia sorella, ed ovviamente non le nego la cortesia. Il mio migliore amico fa i salti di gioia quando riceve la notizia e dopo aver strapazzato di baci la bambina, me la porge delicatamente. È l’ora della pappa…
Dopo averle dato il latte in polvere proviamo a farla addormentare ma sembra che nessuno dei due ci riesca, perciò finiamo per stenderci sul letto dei miei genitori, con Aurora sul petto di lui ed io con il viso sulla sua spalla e le braccia attorno alla sua vita. Ogni tanto il mio chitarrista riserva una carezza ad entrambe, fin quando tutti non cadiamo in un sonno profondo, accompagnati da un clima amorevole.
Non vi dico la faccia dei miei genitori e di Clarissa quando tornando a casa ci hanno trovati così…

***
Purtroppo oggi mia sorella tornerà nella sua casa in Germania ed io e Placido dovremo scappare a Milano per lavorare un po’.
Quest’anno c’è la grossa probabilità che io riesca a partecipare nuovamente a Sanremo, ma per far sì che ciò accada dobbiamo sbrigarci o non faremo in tempo a presentare un brano degno di nota…

IL SUPERLATIVO DI AMARE 2//"Ho voglia di scegliere te"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora