2. OCCHI CONTRO OCCHI

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Sono due ore che io e Madison camminiamo per le strade di New York. I miei piedi non ne possono più, nonostante porti delle scarpe sportive. Finalmente riesco a convincere la mia migliore amica a fermarci e a prendere un gelato in un piccolo chiosco situato in un grande parco. Da una parte ci sono bambini che giocano spensierati con le altalene e scivoli, dall'altra c'è un campo da basket dove dei ragazzi, sexy e muscolosi, si allenano. Ovviamente Madison si è catapultata nella panchina vicino al campo per 'osservare meglio' gli allenamenti. Certo, gli allenamenti..

“New York è una città meravigliosa! È ancora più bella di come la sognavo. Ed è anche piena di bei ragazzi. Chissà quanti ne incontreremo lunedì al campus.” dice Madison mentre assapora il suo gelato al cioccolato e osserva i ragazzi. Alzo gli occhi al cielo.

“Non iniziare. Siamo qui per studiare e non per pensare ai ragazzi. Portano solo guai e ci distraggono.” affermo con aria divertita.

“Abby sei sempre la solita. Non fa male ogni tanto lasciarsi andare e divertirsi un po'.” mi guarda con un sorriso furbo. Sbuffo per la sua risposta e continuo a mangiare il gelato.

Proprio in quel momento, una palla arancione mi arriva addosso facendomi cadere il gelato per terra.

“Ehi!” urlo alzandomi e fissando lo sguardo nella direzione del campo da basket. “Lo avevo appena comprato.”

Due ragazzi si avvicinano con una espressione divertita in volto.

“Scusaci, non l'abbiamo fatto di proposito.” dice il ragazzo biondo con un codino.

“Questo campo è troppo piccolo per i nostri standard.” si vanta il ragazzo dai capelli neri e occhi color ghiaccio. Occhi che ti incantano. Occhi che ti paralizzano. Occhi che solo a vederli per la prima volta, ti dicono molte cose. Scuoto la testa per sprigionarmi dal suo sguardo e alzo di nuovo gli occhi al cielo. Ovviamente questo bellissimo ragazzo non poteva che avere l'autostima a mille.

“Non c'è problema ragazzi, ne ricompreremo un altro.” risponde Mad mentre sorride ai ragazzi.

“Se preferisci posso offrirtelo io, visto che è colpa mia.” Il ragazzo dagli occhi color ghiaccio mi guarda sorridendo.

“No, grazie. Mi è passata la voglia." dico fredda.

“Ma come siamo suscettibili, era solo un gelato.”

“Beh, quel gelato lo avevo appena comprato ed era buonissimo. Ora il chiosco sta anche chiudendo.” Mi sto iniziando ad innervosire. Non solo perché non ho potuto finire il mio adorato gelato, ma anche perché questo ragazzo è fastidioso. Utilizza un tono troppo furbo per i miei gusti. Il ragazzo biondo invece mi guarda confuso nel frattempo che Madison soffoca una risata.

“Scusatela, quando si tratta di dolci non da retta a nessuno.”

“Madison!” la fulmino con lo sguardo. Non sa mai stare zitta.

“Comunque io sono Madison, piacere.” e porge la mano prima al ragazzo biondo che ricambia pronunciando il suo nome.

“Nicholas, ma puoi chiamarmi Nick.”

“Io, invece, sono Ethan. Molto piacere. E tu sei?” si rivolge verso di me.

“Abby.” dico con le braccia incrociate al petto senza nemmeno guardarli.

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