Abby's pov
Le vacanze di Natale sono alle porte. È dicembre e fa sempre più freddo. Oltre che per andare al campus non usciamo mai, organizziamo serate in camera cercando di non far troppo rumore oppure nelle rispettive case di Ethan o Nick. Io non sopporto il freddo. La mia pelle diventa bianca con chiazze violastre e così fredda da sembrare un ghiacciolo. Odio il vento freddo che si scontra con il mio volto. Principalmente i miei amici e il mio ragazzo non escono per me, ma ogni tanto li accontento. Gira voce anche che a breve nevicherà e si arriverà ad avere un bianco Natale. Il Natale... la festa che riunisce le famiglie, porta pace e allegria. Sono anni che questa festività non rientra nella mia vita. Non l'abbiamo più festeggiata perché non eravamo più una famiglia. In quei giorni restavo a fissare fuori dalla finestra i bambini che passeggiavano con i loro genitori, che facevamo insieme pupazzi di neve o che appendevano luci intorno alla casa. Nella mia non c'era niente, nemmeno l'albero. Mi mancava mio padre, mi mancava mia madre e i miei desideri non si avveravano mai.
Quest'anno sarà diverso. Ho ritrovato mio padre e ho Ethan.
Con Ethan tutto sta andando a meraviglia. Dopo quella sorpresa sul ponte mi ha portato a cena in un lussuoso ristorante per poi rinchiuderci in camera sua. Da lì le cose sono andate migliorando: quasi tutte le mie giornate le passo con lui, tranne quando ho tanto da studiare o passare del tempo da sola con Madison, ogni tanto ce lo meritiamo. Subisco tutte le sue lamentele su Nick e tutti i suoi racconti di come fanno pace dopo una discussione, che riguardano tutte la gelosia. Sono andata persino a trovare mio padre a Boston, ed è lì che mi ha detto di aver parlato con mia madre. Dopo esserci ritrovati e aver saputo tutta la verità su Jake, papà non ha resistito e l'ha chiamata per sapere la sua versione e tutto quello che lei è riuscita a dire è che io avevo ragione su tutto, non si merita il mio perdono e l'unica colpevole è lei."Ehi piccola, cos'hai?" chiede Ethan accarezzandomi la mano. Alzo la testa dal piatto di spaghetti e gli rivolgo un debole sorriso.
"Stavo pensando alla proposta di mio padre."
"Quella di parlare con tua madre?"
"Si, insomma... prima o poi avrei dovuto affrontarla e perché non ora?"
rifletto ad alta voce. Ethan guarda davanti a sé pensieroso."Abby, lei ti ha ferita più di tutti. È tua madre e ha lasciato che passassi tutto quell'inferno" dice con odio.
"Non sto dicendo di perdonarla su due piedi, solo di ascoltarla e provare ad avere un rapporto, anche piccolo."
"Tu hai il cuore troppo grande." afferma.
"Io non riesco ad odiare. L'odio è un sentimento troppo pesante da provare, qualcosa che non riesco a sentire per mia madre." confesso anche a me stessa.
Ha sbagliato, ha commesso tanti errori nella sua vita, ma in parte è anche colpa mia. Non avrei dovuto lasciare che il silenzio scendesse tra di noi, non dovevo permettere a quel muro di costruirsi e dividerci.
"Avrei potuto fare anche io qualcosa. Avrei potuto insistere di più, avrei...""No, Abby. Non è colpa tua. Non ti addossare colpe che non hai. Avete solo mostrato il vostro dolore che vi ha portato ad allontanarvi. Tu hai solo agito di conseguenza. Eri una bambina non potevi fare altro."
"Quello che è successo dopo con Jake è stata solo una brutta conseguenza a tutto questo. Non riuscirò a perdonarla per essere stata così cieca, ma posso andare avanti, superare quest'ultimo tassello e tornarci a parlare, anche solo per sapere come sta." Ethan mi rivolge un dolce sorriso.
"Qualsiasi decisione prendi, io sono con te."
"Grazie." dico e gli stampo un piccolo bacio sulle labbra.
"Verrai con me? Ho bisogno di te al mio fianco." chiedo infine.
"Non ti lascerei mai affrontare tutto da sola." sussurra stringendo la mia mano alla sua sopra il tavolo.
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Quello che nascondono i tuoi occhi
Chick-Lit[COMPLETA] Abby Summers, una ragazza dal passato tormentoso e priva di sentimenti ma piena di segreti, riesce ad entrare in una delle più importanti università di New York, New York University, insieme alla sua ed unica amica Madison, per scappare d...