3. LA FESTA

18.3K 508 25
                                    

Ethan's pov

Vediamo le due ragazze andare via. L'ho notata subito. Abby. È questo il suo nome. Capelli lunghi e biondi, bassa rispetto al mio metro e ottantacinque, con forme perfette e occhi verde chiaro. Tipica ragazza da una notte via. Ma il suo comportamento mi ha un po' confuso. Da quel corpicino esce una tenacia assurda. E poi nessuno mi aveva mai risposto in quel modo, soprattutto quando indosso la divisa da basket mettendo in mostra i miei muscoli. Tutte cadono ai miei piedi con un semplice sguardo da 'conquistatore', così definito da Nick, e basta una semplice mossa del capo per indicare un luogo appartato e farmi seguire per un giro sulla giostra. Ma lei ha deciso di rifiutarmi, di trattarmi con indifferenza. Ho subito pensato che per infilarmi nelle sue mutandine dovevo lavorarci un po'. Per questo ho deciso di invitarle alla festa. Quando l'ho fermata per chiederglielo, mi sono sentito pietrificato. Mi ha mostrato uno sguardo misto tra rabbia e paura. Come se con quel piccolo tocco le avessi fatto del male. L'ho sentita perfino irrigidirsi. Per questo poi ho continuato a guardarla. Volevo capire bene cosa le avessi fatto, perché è come se mi sentissi in colpa. 

Poi i suoi occhi verdi si sono mescolati di nuovo con i miei, mostrandomi un sguardo freddo e vuoto come se non avesse nulla da dire ma tanto da raccontare.

“Ehi, amico. Nick chiama Ethan. Mi hai sentito?” mi scuote Nick da una spalla.

“Scusa amico, cosa stavi dicendo?”

“Ethan rifiutato da una ragazza ed ora è con la testa fra le nuvole. C'è qualcosa che non va” dice poggiando il mento tra il pollice e l'indice mentre guarda in alto.

“Ma cosa dici! Sono solamente sorpreso che una ragazza mi abbia rifiutato, tutto qui.”

“E tu ne sei rimasto affascinato.”

“Sciocchezze.” affermo corrugando la fronte.

“Si certo, come no. Ho visto come la guardavi e solo una volta ti ho visto con quello sguardo.” Forse ha ragione. Mi è sembrata così piccola e fragile che volevo difenderla questo maledetto mondo. Però non ho dato importanza a questi pensieri, infondo ha abbastanza carattere da difendersi da sola. Decido di deviare il discorso.

“Perché invece non parliamo di te e Madison. Te la stavi mangiando con gli occhi.” sorrido beffandomi di lui.

“È proprio una bella ragazza, penso di farci un pensierino. Sei stato bravo ad invitarle alla festa.” Mi da una pazza sulla spalla e torna al campo per recuperare le sue cose e io lo seguo.

~

La festa è iniziata da più o meno un'ora e la villa è già piena di gente. Ragazze e ragazzi già ubriachi che si dimenano al centro della sala o che sono in cucina a riempirsi i bicchieri. Io sono al quarto mojito e dopo aver fumato anche un po' con amici dell'università, mi sento la testa leggera e il cervello non funzionare molto. Infatti sono buttato su un divano con una mora addosso che continua a baciarmi il collo.
In quel momento vedo una bionda dai capelli mossi e una mora con una coda alta entrare nella villa. All'inizio non le riconosco, ma quando la bionda si gira verso di me capisco che sono Abby e Madison. Abby corruga la fronte e si gira dalla parte opposta. Indossa dei jeans neri attillati a vita alta con un top bianco un po' scollato, mostrando poco e niente con degli stivaletti neri. Si dirigono entrambe al tavolo degli alcolici e si preparano qualcosa.
Poco dopo vedo Nick che si avvicina a loro, sussurra qualcosa a Madison e se ne vanno. Abby rimane lì da sola a fissare non so cosa mentre sorseggia il drink. Spingo via la ragazza, di cui non ricordo nemmeno il nome, da sopra di me, mi alzo e vado verso la direzione di Abby sotto i suoi insulti che nemmeno ascolto. Appena la raggiungo lei mi guarda storto, ma non si allontana.

Quello che nascondono i tuoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora