31. IL MIO VIZIO SEI TU

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Abby's pov

L'ultimo tassello da superare è proprio lei, mia madre. Non ricambio l'abbraccio, non merita il mio affetto. Le voglio bene sì, l'ho detto e ripetuto, ma in parte è anche colpa sua se tutto questo è successo.

"Mi dispiace tanto." dice tra un singhiozzo ed un altro.
"Sono stata così stupida." Un ghigno amaro esce dalle mie labbra. Mi libero dalla sua presa e le rivolgo uno sguardo privo di emozioni.

"Non potevo immaginare che persona fosse."

"No, certo che no, non potevi immaginarlo. Ma potevi capirlo, mamma. Bastava guardarmi negli occhi e capire l'aiuto che ti stavo chiedendo. Invece non l'hai fatto. Mi hai ignorato, hai creato un muro davanti a noi. Hai preferito fare altro che stare con tua figlia quando ne aveva più bisogno." sputo.

"Non è andata così, Abby. Dopo che Mark ci ha lasciate..." la interrompo immediatamente.

"Non dare tutta la colpa a papà. È vero, lui ha sbagliato, è stato un codardo e ci ha lasciate sole. Ma tu, mamma, tu potevi darmi forza, potevi dirmi che sarebbe andato tutto bene e che da sole ce l'avremmo fatta. Invece hai lasciato che piangessi sola in camera, che prendessi forza da quelle lacrime buttate e da quell'abbandono. Hai lasciato che quell'uomo mi sfiorasse. E perché? Eri troppo impegnata a pensare a te stessa."

"Per favore, ascoltami." mi supplica con occhi colmi di lacrime.

"Mi dispiace, ma non ho nient'altro da dirti." La sorpasso dandole una spallata ed esco dal quel posto da cui non voglio più rientrare. Sento i suoi singhiozzi e la sua voce distrutta che mi chiamano. Il cuore va in frantumi. Stringo più che posso i denti per trattenere le lacrime e la lascio lì.

“Abby...” 

“Mad, sono stanca. Torniamo al dormitorio.” affermo. Ora non mi va di parlare, voglio solo andare a dormire e dimenticare questa giornata pesante. Sono stanca di tutto questo, ora posso vivere la mia vita come voglio. Ethan ci accompagna al dormitorio con la sua macchina. Lasciamo che Nick e Madison si salutino a loro modo, mentre io ed Ethan restiamo in macchina.

“Se hai bisogno di parlare, puoi chiamarmi a qualsiasi ora della notte.” dice dolcemente.

“Credo che questa notte dormirò come un ghiro.” dico con un filo di ironia.
“Le ultime notti le ho passate in bianco. Ora che sono più tranquilla riuscirò a dormire.”

“Certo, ma se domani mancherai a lezione sappi che verrò a buttarti giù dal letto.” scherza. 

“Ehi, lasciami dormire ogni tanto.” allungo il labbro inferiore verso l'esterno fingendomi offesa. Lo accarezza con il pollice e sussurra: “vorrei tanto baciarti.”

“Vorrei tanto che tu lo facessi.” Un piccolo sorriso aleggia il suo volto prima di far incontrare le nostre labbra. Ne sentivo tanto la mancanza. Le sue labbra carnose, il suo sapore delicato e i suoi baci dolci sono la mia medicina. Con essi lo stomaco si contorce di gioia e il cuore a palpitare troppo veloce. Un'infinità di emozioni si scatenano in me portandomi in paradiso. Quando la sua lingua incontra la mia tutte quelle emozioni esplodono, dando spazio al bisogno che avevamo in quel bacio. Ci stacchiamo che ormai sono senza fiato, i nostri petti si muovono velocemente. Aspettiamo qualche secondo prima di parlare.

“Mi erano mancate le tue labbra.” soffia a pochi centimetri dalle mie labbra. Sorrido e prima di scendere dalla macchina gli stampo un piccolo bacio sulle labbra.

"Buonanotte.”

“Buonanotte, piccola.”

Ethan's pov

Questa mattina mi sono svegliato prestissimo. Nonostante le poche ore di sonno non mi sento affatto stanco, mi sento in piena forma. Madison apre piano la porta della loro camera e mi fa segno di fare piano. Entro in punta di piedi, poso il vassoio con cornetti e caffè sulla scrivania di Abby e mi avvicino a le ancora sotto le coperte nel mondo dei sogni.

“Buongiorno, dormigliona.” le dico a bassa voce all'orecchio per poi stamparle un bacio sulla fronte. Abby apre lentamente gli occhi per adattarsi alla luce del mattino. Appena incontrano i miei si apre in un sorriso a trentadue denti.

“Buongiorno.” bisbiglia con la voce ancora impastata dal sonno. Poco dopo spalanca gli occhi.

“Oh Mio dio!” e ci copre interamente con la coperta.

“Che ti prende?” chiedo confuso.

“Devo essere orribile appena sveglia.” farfuglia. Rido sotto i baffi.

“In effetti hai tutti i capelli arruffati, gli occhi gonfi e le occhiaie.” la prendo in giro. Si toglie la coperta dal viso e mi fulmina con lo sguardo.

“Stronzo.” Scoppio in una immensa risata per la sua faccia buffa.

“Lo sai che scherzo. Tu per me sei sempre bellissima.” affermo. Cerca di trattenersi, ma di nuovo quel sorriso che tanto mi piace appare sul suo volto.

“E poi se fossi stronzo non ti avrei portato la colazione.” le dico indicando la scrivania in fondo al letto. Guarda il vassoio e i suoi occhi si illuminano.

“Colazione!” esclama tutta felice e scende dal letto per fiondarsi sulla colazione. Madison, che ha assistito a tutto scoppia a ridere seguita da me.

“Perché ci sono quattro caffè?” chiede Abby con fronte corrugata. Non faccio in tempo a rispondere che bussano la porta. Madison scatta in piedi e corre ad aprire.

“Avete organizzato un pigiama party senza di me?” Nick irrompe nella stanza.

“In realtà stavamo aspettando proprio te.” le risponde Madison saltandogli al collo e si salutano come se non si vedessero da mesi.
Alzo gli occhi al cielo e subito dopo li porto su Abby che ride mentre copre i suoi. Non serve chiederle come sta. È felice, glielo si legge in faccia. Finalmente si è tolto dai piedi quel bastardo, e con sé non ha più quel peso sul cuore. Può andare avanti e non pensare più al suo passato. Ogni volta che la guardo ridere, il mio cuore accelera un battito.

“Ehi ragazzi, settimana prossima è il mio compleanno!” esclama Nick.

“Quindi?” dico.

“Ovviamente manderò via i miei genitori e organizzerò un grande festa.”

"Preferisci davvero fare una festa dove c'è gente che nemmeno conosci che passare il tuo compleanno solo con me?” chiede Madison offesa.

“No, non volevo dire questo… solo… che…io...” farfuglia. Madison incrocia le braccia e si gira dall'altra parte.

“Tesoro, te l'ho già detto. Prima festeggiamo tutti insieme. Poi sarò tutto tuo e potremmo festeggiare come piace a noi.” dice Nick con voce roca mentre le cinge le spalle. Le guance di Madison diventano rosse come un peperone da una gomitata a Nick che finge di avergli fatto tanto male. Altre risate continuano a riempire l'aria che ci circonda, fino a che non arriva il momento di andare a lezione.
Siamo proprio un bel quartetto. È presto per dirlo, in fondo ci conosciamo da poco più di un mese. Ma per Nick e Madison è stato amore a prima a vista, mentre per me ed Abby non è stato proprio così. Ci ho visto qualcosa nei suoi occhi la prima volta che hanno incontrato i miei, qualcosa che mi hanno lasciato con il fiato sospeso e la curiosità di conoscere. Pensavo fosse solo una mia impressione, ma con il tempo ho imparato a conoscerla e a leggerle dentro. Da un semplice gioco è diventato un vizio e ora senza di lei non ci so stare.

Ormai sei il mio vizio. Come le sigarette. Ne basta una per entrare nel giro, per comprare diversi pacchetti e finirli nel giro di un giorno. E con te è stato così. Mi è bastato perdermi una volta nei tuoi occhi per non ritrovare più la via d'uscita.

Spazio autrice ⭐
Regna la pace in questo capitolo, finalmente!

Vi è piaciuto?

La madre di Abby si arrende così?
Abby la perdonerà?

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