14. MENTIRE A SE STESSI

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Abby's pov

“Ti prego non farmi del male.” lo supplico.
“Stai zitta!” urla dandomi un pugno nello stomaco. Mi piego in due dal dolore. Mi rialza tirandomi per i capelli.
Perchè lo fai?” chiedo tra un singhiozzo e l'altro.
Perchè voglio te e tu ti rifiuti.” Inizia a baciarmi il collo mentre mi tiene inchiodata al muro. Riesco ad allontanarlo con una spinta, ma mi blocca immediatamente mentre cerco di scappare.
“Dove pensi di andare, eh?” uno schiaffo arriva dritto la mia guancia , i suoi anelli colpiscono le labbra e inizio a sentire il sapore del sangue in bocca. Mi butta sul divano e...

“Abby! Abby!" Sento chiamarmi e scuotermi dalle spalle. Mi sveglio di soprassalto e vedo gli occhi nocciola di Madison preoccupati.

“Va tutto bene?” annuisco leggermente.

“Ora sei al sicuro.” cerca di tranquillizzarmi.

Il mio corpo però ancora trema e non riesco a muovermi. Mad si infila sotto le mie coperte e mi abbraccia. Delle lacrime rigano il mio volto e i singhiozzi si fanno sempre più pesanti. Quando mi calmo Madison è ancora lì.

“Sei più tranquilla ora?”

“Si.”

"Non andrà così per sempre.” Rimane accanto a me tutta la notte. Lei è riuscita a dormire, io no.

Ho coperto le occhiaie con del correttore ma con scarsi risultati.

“Ho ancora tanto sonno.” sbadiglia Mad.

“Pensa che dopo vedrai Nick.” Come non detto, il sonno è già stato rimpiazzato dal 'sorriso da Nick'. Ieri è stata tutto il giorno a parlare di lui, di quanto gli piacesse e di come bacia bene. È così felice. Spero per lui che non la faccia soffrire o dovrà vedersela con me.

Il suono della campanella ci segna la fine della seconda ora. Appena usciamo dall'aula Mad va a in bagno a rifarsi il trucco mentre io vado a prendere i posto nell'aula della lezione seguente.

“Ti ho visto sabato sera. Stavi ballando con Abby.” Mi blocco sui miei passi prima di girare l'angolo.

“Mi stai già stancando, Jes. Quante volte devo ripeterti che tra me e Abby non c'è assolutamente niente?” Questa voce è di Ethan. La riconoscerei ovunque. Mi affaccio un po' per vedere. Ethan è di spalle, mentre riesco a vedere benissimo la faccia infuriata di Jessica.

“Non mentirmi Ethan! Ho visto come ballavi con lei e non solo.” ribatte.

“Avevo bevuto, va bene? Ero sotto l'effetto dell'alcol, altrimenti non sarebbe andata così.” Il respiro cessa di esistere.

Vedo Jessica aprire bocca e richiuderla in un sorriso soddisfatto quando mi vede. Finge un 'ops' portandosi la mano davanti alla bocca. Ethan si volta verso di me e spalanca gli occhi. Mi giro dalla parte opposta e comincio a correre.

Ho avuto le risposte a tutte le domande che quel dannato sabato sera mi ero posta. Aveva bevuto. Si è avvicinato a me per trattarmi nello stesso modo in cui ha trattato le altre, si era confidato solo per giustificare il suo comportamento e no per non farmi soffrire come aveva detto lui.

“Abby, aspettami! Ti posso spiegare!” mi richiama da dietro. Entro immediatamente nel bagno delle ragazze e chiudo a chiave.

“Abby, per favore. Devo parlarti.” continua a bussare senza ricevere risposta.

“Non è come credi.” È qui che una risata amara esce dalla mia bocca. La tipica frase che usano tutti. Continua a bussare e a chiamarmi.

Non era quello che volevo? Potergli stare lontano da non coinvolgerlo nel mio mondo? Ormai è tardi.

Il suono del mio telefono mi distrae dai pensieri. Madison mi ha mandato un messaggio chiedendomi dove sono finita. I battiti del suo pungo sono cessati. Apro lentamente la porta per controllare se è ancora lì. Non c'è, perfetto. Mi dirigo verso l'aula.

Ethan's pov

Non smetterò mai di ripetermi che sono un coglione. Come ho potuto dire quelle cose? Volevo realmente farlo e se tornassi indietro di certo non cambierei le cose. Ho sentito la terra scomparire da sotto i piedi quando l'ho vista. I suoi occhi verdi erano diventati scuri e pieni di delusione. Deve sapere la verità. Mi ero seduto a terra affianco alla porta del bagno per aspettare che uscisse, ma la chiamata del coach mi ha costretto ad allontanarmi.

“Ethan, la settimana scorsa hai saltato tutti gli allenamenti. Spero ci sia una valida spiegazione.” mi rimprovera il coach.

“Ho avuto qualche problema in famiglia, ma niente di grave.” mi affretto a dire per evitare altre domande. Mi manda via con un cenno del capo e vado negli spogliatoi ormai vuoti a farmi una doccia e togliermi di dosso l'odore del sudore. Trovo solo Nick ad aspettarmi.

“Tutto bene, amico? Hai una faccia distrutta.” mi prende in giro.

“Sono solo stanco.” rispondo secco.

“Successo qualcosa con Abby?”

“Perché tutti pensate che c'entri lei?” domando secco.

“Perché ultimamente è così. Qualsiasi cosa ti faccia arrabbiare o sorridere c'è di mezzo solo ed esclusivamente Abby.” Gli lancio un'occhiata e vado a farmi una doccia, mentre Nick si appresta ad uscire dagli spogliatoi.

Entro in mensa e mi dirigo verso il solito tavolo. Ci sono solo Nick e Madison che si scambiano effusioni. Non posso più aspettare. Devo parlare con Abby.

“Dov'è Abby?” chiedo brusco.

“Ha detto che doveva cercare un libro in biblioteca, ma non so di che libro si tratti.” Madison storce la bocca pensierosa.

“Vado a cercarla.” e mi incammino velocemente per non sentire i loro commenti.

La biblioteca è deserta, ora sono tutti a mensa per la pausa pranzo. Mi aggiro per i vari scaffali per cercarla. Mi blocco quando la vedo rannicchiata contro uno scaffale con le ginocchia contro il petto e la testa appoggiata su di esse. Mi avvicino lentamente e mi siedo affianco a lei.

“Tutto bene?” domando piano. Alza la testa e mi rivolge un sguardo distaccato. Una pugnalata arriva dritto al cuore.

“Tutto bene.” Ora o mai più, penso.

“Riguardo a ciò che hai sentito prima, non era quello che vole...” non finisco la frase che mi interrompe. 

“No, hai ragione. Eravamo sotto l'effetto dell'alcol e non ci rendevamo conto di quello che stavamo facendo. Abbiamo sbagliato.” Nessuna emozione esce dalle sue parole. Perdo un battito.

“Abbiamo sbagliato?” chiedo confuso.

“Si, tu non dovevi avvicinarti e io non ti dovevo permettere di avvicinarti.” la sua freddezza mi fa rabbrividire. Distolgo lo sguardo da suo.

“È meglio dimenticare, comportarsi come se niente fosse successo. Siamo amici e non voglio rovinare l'amicizia per questo.” Altre pugnalate arrivano al cuore. 

Così mi ammazzi, Abby.

“S-sono d'accordo.” riesco solo a dire.

Se considera tutto uno sbaglio non ha senso che le spieghi come stanno realmente le cose. Potrei ricevere la pugnalata definitiva. Poggia la sua mano sulla mia spalla e mi rivolge un sorriso. Ma i suoi occhi sono persi in altro.

“Raggiungiamo gli altri?”

“Andiamo.” ci alziamo ed usciamo dalla biblioteca.

Questa volta l'ho combinata grossa. Se prima avevo una piccola speranza, ora ho perso anche quella.

Spazio autrice ⭐
Qualcosa bolle nel cuore di entrambi ma non riescono a dirlo.

Amici. Saranno capaci di riuscire a restare SOLO amici?

Jessica sempre più antipatica.

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