7. RABBIA

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Abby's pov

Oggi iniziano le lezioni e sono agitata. Di solito non mi capita di essere agitata in questi momenti, ma Madison questa mattina mi ha buttata giù dal letto mettendomi ansia. Mi ha chiesto consiglio anche su cosa mettersi. Alla fine si tratta solo di andare al campus. Infatti indosso un paio di jeans e una t-shirt azzurra. Però lei è fatta così. Non si è fermata nemmeno un minuto. Ha corso da una parte all'altra della stanza fino a quando, per disperazione, non le ho proposto di andare in un bar a fare colazione.
Abbiamo scelto un bar vicino al campus in modo da non arrivare in ritardo il primo giorno.

Stiamo entrando per il cancello principale e il giardino d'entrata è colmo di studenti.
Quante spallate abbiamo dato per riuscire a passare!

Entriamo all'interno del campus e seguiamo le indicazioni per arrivare in segreteria per poter prendere la mappa della scuola e orientarci meglio.

''Non ci posso credere! Anche qui è pieno di studenti. Non arriveremo mai a lezione in tempo!'' sbuffo mettendomi le mani tra i capelli.

''Fortunatamente abbiamo già l'orario delle lezioni Ora dobbiamo solo trovare l'aula. Meglio iniziare a cercarla.'' propone Madison.

''Ti sembra facile. Ci sono diverse porte e piani... senza una mappa ci perderemo sicuramente.''

''Oppure vi accompagniamo noi.''

Ci voltiamo entrambe nello stesso momento e vediamo un Nick che ci fa un occhiolino e un Ethan che sta per le sue.

''Oh, si per favore.'' supplica Mad.

Dopo aver riferito l'aula in cui abbiamo lezione, Ethan e Nick ci fanno da guida. Nick e Mad camminano di qualche passo davanti a me, mentre io sono in compagnia, se così si può dire, di Ethan. Da quando li abbiamo incontrati non ha detto una parola. Ha uno sguardo cupo e guarda sempre verso il basso.

''Qualcosa non va?'' chiedo.

''Nono, tutto bene.'' risponde secco. Non insisto, probabilmente non ne vorrà parlare. Arriviamo davanti alla nostra aula.

''Ecco, è questa.'' afferma Mad.

''Grazie, senza di voi ora saremo ancora in giro a cercare.'' Questa volta sono io a parlare.

''Ci vediamo.'' ci saluta Nick.
È sempre così amichevole lui. Ma sono preoccupata per Ethan. Gli do un'ultima occhiata prima di entrare. Si vede che qualcosa non va.

Dopo ore e ore di lezioni, finalmente è ora di pranzo.

''Sto morendo di fame.'' mi lamento. Madison ridacchia.

''Si, anche io.''

La mensa è già piena e dopo aver preso i nostri vassoi e averli riempiti riusciamo a trovare un tavolo libero vicino alla vetrata che da al giardino sul retro del campus.

''Ehi, ragazze posso sedermi?'' Alzo lo sguardo e vedo Ethan davanti a noi.

''Ehi, certo.'' risaluto.

''Nick arriva a momenti.'' dice rivolgendosi a Madison che annuisce e si siede affianco a me.

Poco dopo arrivano Nick e Jessica.

''Ehi, Ethan.'' Jessica gli da un bacio sulla guancia e si siede vicino a lui. Alzo gli occhi a cielo e continuo a mangiare.

''Hai novità su tuo padre?'' gli domanda dopo un po'.

''Jessica, non è il momento.'' la rimprovera.

''Pensavo avessi saputo il motivo per cui fosse finito in prigione.'' Ethan e Nick la fulminano con lo sguardo. Io e Mad spalanchiamo gli occhi.

''Tuo padre è in prigione?'' sbotto di colpo. Ethan senza proferire parola, si alza di scatto e se ne va.

Ora capisco perché era così cupo. Ma non è il momento di pensare a questo. Sotto agli occhi degli altri, mi alzo anche io e lo seguo.

Ethan's pov

Maledetta Jessica! Perché lo ha detto? Non le ho fatto niente per ricevere un torto. Non volevo che sapessero di mio padre, soprattutto Abby. Lei non deve entrare nella mia fottuta vita incasinata.

Vado a rinchiudermi in biblioteca. All'ora di pranzo è deserta e qui posso stare solo. Resto fermo a guardare fuori dalla finestra il grande giardino che si staglia di fronte a me, quando sento il cigolio della porta aprirsi e poi chiudersi. Dei passi leggeri si fanno più vicini. Mi volto e vedo Abby con occhi che gridano 'mi dispiace'. Ritorno a guardare il giardino.

''So cosa stai per dire. Ed è meglio che tu non lo faccia. Non ho bisogno della compassione di nessuno.'' affermo con voce fredda.

''Non volevo dire questo.'' Il suo invece è un tono calmo. Riesce quasi a tranquillizzare anche me.

''E cosa?''

''Che ti sono vicina, che per qualsiasi cosa non dubitare a chiedere a me.''

Perdo un battito. Mi volto lentamente verso di lei. I suoi occhi mi intrappolano per l'ennesima volta. Mi sarei aspettato di tutto, ma non questo. Mi ha sorpreso.

''Sei così dolce.'' Le mie parole escono da sole. La vedo arrossire e abbassare lo sguardo. Poco dopo cammina al mio fianco e guarda fuori dalla finestra.

''Quando è successo?'' sussurra.

''Ieri pomeriggio.''

''Sei già andato a trovarlo?''

''No. E non ci andrò.'' Ora il mio tono è di nuovo freddo. Abby corruga la fronte e mi guarda interrogativa. 

''Non abbiamo mai avuto un rapporto padre e figlio. Lui pensava solo a se stesso e io mi arresi all'idea di non poterlo avere come volevo. Così siamo finiti per essere indifferenti l'uno con l'altro.'' sospiro a queste parole. Dirle ad alta voce fa ancora più male.

''Ma tu ci stai male ancora oggi e non sopporti l'idea che sia rinchiuso dietro a delle sbarre.'' continua al posto mio.

Non so come abbia fatto a capirlo. Ma è l'unica ad averlo fatto fino ad ora. È strano, ci conosciamo da due giorni ma è come se ci conoscessimo da sempre. Ed è bastato un solo semplice sguardo a farci leggere dentro.
Faccio un sorriso triste.

''Dovresti andare da lui e parlarci. Forse non risolveresti le cose del tutto, però riusciresti ad avere alcune risposte.'' continua.

Quando si tratta di mio padre non bastano le parole. Con le parole lui è bravo, con i fatti è una merda. Perderei solo tempo a parlargli.

''Non ho bisogno di avere risposte! So già tutto quello che devo sapere. Ha già creato abbastanza problemi a me e a mia madre e ora è anche in prigione. Come posso andare da lui e guardarlo negli occhi?'' urlo quasi.

''Tu non sai niente e non sai cosa vuol dire avere un padre assente!'' do un pungo alla parete.

La rabbia si è impossessata del mio corpo e non riesco a controllarlo. Abby è spaventata, si allontana di qualche passo. Ma quello che vedo nei suoi occhi non è paura. È rabbia misto a tristezza.

''Mi dispiace, volevo solo aiutarti.'' si volta e corre verso l'uscita.

Metto una mano tra i capelli e li tiro. Che cazzo ho fatto? Lei era qui per me e io le ho urlato contro. Sono un fottuto coglione.


Spazio autrice ⭐
Ethan non riesce a stare calmo quando si tratta del padre. Riuscirà a farsi perdonare da Abby?

Cosa ne pensa Abby del suo comportamento?

Sembra che lei abbia letto il cuore del ragazzo.

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