36. BIVIO

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Ethan's pov

“Abby?” è la terza volta che Madison pronuncia il suo nome.

“Abby, vuoi tornare sul pianeta terra?” dice esasperata mentre scuote la mano davanti al suo viso.

“Cosa vuoi Madison?” chiede Abby in tono freddo.

“È da un'ora che cerco di attirare la tua attenzione e tu mi rispondi così?”

“Si, scusami. Cosa stavi dicendo?”

Sono due giorni che va avanti questa storia, noi che parliamo con Abby e lei che non ci ascolta o che fa finta. Ieri è rimasta anche tutto il pomeriggio in camera e non mi ha nemmeno permesso di andare da lei. Diceva che doveva studiare e non poteva perdere tempo. In più Madison ha detto che quando è rientrata in camera lei era già a letto, alle nove di sera.

“Stavamo dicendo che oggi è venerdì, quindi questa sera possiamo spassarcela.”

“Fate pure, io non sono dell'umore adatto per festeggiare.” Non ha nemmeno toccato cibo. Il suo vassoio è ancora pieno e lei non fa altro che giocarci.

“Cos'hai?” chiedo.

“Niente.” forza un sorriso verso di me per poi tornare a guardare la sua insalata di pollo.

“A me non sembra niente.” affermo.

“Non mi sento molto bene, tutto qui.”

“Ti accompagno in camera allora.” annuisce solamente.

Salutiamo gli altri ed usciamo dalla mensa. Il tragitto fino al dormitorio è in totale silenzio. È persa nei suoi pensieri, continua a guardare fuori dal finestrino. Così appena entriamo in camera glielo chiedo di nuovo.

“Cos'hai?“ Si siede sul letto e guarda a terra. 

"Mio padre mi ha chiesto di andare a vivere con lui, a Boston." Perdo un battito.

"E tu hai accettato?"

"No." dice semplicemente, ma so che c'è dell'altro.

"No, ma ci stai pensando." dico quasi arrabbiato.

"È mio padre, l'ho appena ritrovato e voglio passare più tempo con lui. Vorrei conoscerlo meglio e..." non la faccio finire di parlare.

"Allora non mentire. Dì che vuoi andare con lui e basta." sputo freddo. Cerco i suoi occhi e appena l'incontro il respiro inizia a mancare. Sotto ai miei piedi si sta aprendo una fossa pronta a risucchiarmi. La voragine che si è aperta dentro di me, invece, già mi fa sentire vuoto.

"Io non voglio... Ethan è difficile prendere una decisione." Una risata amara esce dalla mia bocca.

"Certo, è difficile."

"Non fare così. Lui è mio padre, vuole vivere con me, recuperare il tempo perduto... e anche io lo voglio. Ma questo non vuol dire che ho deciso di andare con lui." Si avvicina a me, ma mi allontano.

"Da come parli sembra proprio di si."

Non puoi andartene, non ora. Non ora che possiamo vivere il nostro amore liberamente, che possiamo urlare al mondo quanto ci amiamo. Ma forse ad amare sono solo io.

"Non ho mai detto che vado a vivere con lui. Pensavo solo a quanto fosse importante per lui, a quanto ci tenesse a condividere la sua vita con sua figlia."

"E a me ci pensi, eh? Ci hai pensato a quanto potessi soffrire vedendoti andare via? Ci hai pensato a quanto potessi stare male non averti qui tutti giorni? Ci hai pensato a noi? Al nostro rapporto e come ne risentirà per la distanza?" urlo. Pensare di non averla con me tutti i giorni mi fa impazzire. Dopo tanto tempo ho ritrovato l'amore, quello vero, e non posso sopportare l'idea di averla lontana chilometri. Quello che mi ferisce di più è lei, mi sta facendo crollare in quella fossa sotto di me. 

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