10. SOTTO LA PIOGGIA

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Abby's pov

Guardo il cielo grigio sopra di me. Ho un nodo allo stomaco da quando Ethan è entrato lì per incontrare il padre.
Chissà se riusciranno a risolvere qualcosa, penso.
Forse la prigione avrà fatto ragionare suo padre e lui si pentirà chiedendo scusa al figlio e faranno pace. E invece... Vedo Ethan uscire di corsa dall'edificio, passarmi davanti senza degnarmi di un sguardo, ringhiando solo un 'andiamocene'.

Da quando siamo in macchina la musica è ad alto volume e sfreccia per le strade come se fosse in una gara. Ho le mani strette al sedile. Ma ciò che mi fa più paura è lui. È infuriato, ha tutti i muscoli tesi e stringe il volante così forte da fargli diventare le nocche bianche. Non ha mai tolto lo sguardo dalla strada e la sua fronte è più corrugata che mai. I suoi occhi non sono più azzurri, nemmeno color ghiaccio. Sono grigi come l'edificio della prigione. Un grigio che ti fa rabbrividire, un grigio cupo come lo è il cielo in questo momento. Anche lui sta per scoppiare, tra qualche istante la pioggia accompagnerà l'umore di Ethan.

In molti trovano la pioggia rilassante, io no. Con essa arriva anche la tristezza, la nostalgia. I pensieri, anche quelli più piccoli, arrivano alla mente fino a farti impazzire. Ogni istante, con la pioggia, scorre lentamente, quasi a sussurrare al mondo la loro tristezza. Piove sempre, quando qualcuno è furioso, triste, nostalgico, anche felice. Si perché la pioggia è pronta a lavare via piccoli istanti di felicità. Le gocce sono le lacrime non versate degli uomini che non hanno il coraggio di farlo, ed è il cielo a piangere per loro.

Sono scesa dalla sua auto senza dire niente. Se non vuole essere lui a parlarne chi sono io per costringerlo?

Mi giro e rigiro nel letto, sto provando a dormire da diverse ore. Tutto ciò che riesco a vedere sono i suoi occhi grigi, colmi di rabbia pronto a spaccare ciò che gli era attorno. Appena chiudo gli occhi appaiono, facendomeli riaprire dopo pochi secondi. In questo momento vorrei vederlo per sapere come sta, se è riuscito a calmarsi, se ha bisogno di qualcosa. Un macigno nello stomaco mi fa contorcere.

Il cellulare di Madison inizia a vibrare.

"Pronto?" risponde con voce assonnata. Vedo che si mette a sedere spalancando gli occhi.

"Come? È scomparso?" Scatto a sedere anche io.

"Scendiamo subito." riattacca la telefonata e si volta verso di me.

"Ethan è scomparso. La madre ha chiamato Nick preoccupata dicendo che ancora non rientrava e non risponde nemmeno alle chiamate. Nick è qui sotto che ci aspetta."
Non rispondo nemmeno, mi alzo dal letto, rimetto i vestiti del giorno e corriamo verso la macchina di Nick.

Sono le quattro del mattino e ancora non c'è traccia di lui. Abbiamo girato per due intere ore per le strade di New York e per i vari bar che frequenta. Ma niente. Piove a dirotto e sono preoccupata. Il macigno nello stomaco diventa sempre più pesante da non riuscire a sentire il mio respiro. O forse non sto semplicemente respirando. Mentre attraversiamo un ponte del fiume Hudson una lampadina si accende nella mia mente.

"Accosta, devo scendere!" urlo a Nick che mi rivolge uno sguardo confuso dallo specchietto.

"Cosa devi fare?" mi domanda Madison.

"So dov'è, ma devo andarci da sola." e scendo dalla macchina senza dare altre spiegazioni appena si ferma.

Corro il più veloce possibile sotto la pioggia fino a raggiungere il posto dell'altra volta. Lui è lì. Faccio un lungo sospiro di sollievo. Mi avvicino lentamente e mi siedo accanto a lui sulla panchina senza dire niente. Ormai siamo zuppi, nessun punto del nostro corpo è asciutto. Guarda il fiume sperando di trovarci le risposte che vuole sentirsi dire.

"Cosa ci fai qui?" chiede dopo diversi minuti che sembravano non finire mai. Sento il suo alito puzzare di alcol.

"Hai bevuto?"

"E a te cosa importa?" sputa più freddo che mai.

"Ethan, non puoi risolvere i problemi con l'alcol." fa un ghigno amaro e si volta verso di me. I suoi occhi sono due fessure e rossi come il sangue.

"Sei anche fatto?" dico alzando la voce.

"Non sono affari tuoi Abby." si alza e fa per andarsene, ma la mia voce lo fa fermare.

"Perché lo fai?"

"Ho detto che non sono affari tuoi!" urla dandomi ancora le spalle.

"Non sono affari miei, è vero. Ma tua madre e Nick sono preoccupati per te! E anche io.'' Aggiungo abbassando la voce. Da un pugno alla ringhiera affianco.

''Sto bene, devo solo... devo stare da solo ora.'' No, non sta bene. Riesco a sentire una parte del suo dolore. In realtà vorrei sentirlo tutto, da alleggerire la sua anima.

Fa male vederlo così e non poter fare niente.

''Non puoi scappare. Prima o poi dovrai affrontare la realtà! E di certo essere in questo stato non ti aiuta." cerco di mantenere la calma.

"E tu cosa ne sai, eh? Sei qui da pochi giorni e pensi di fare la psicologa di turno? Tu non mi conosci, quindi non ti intromettere! Per ascoltare te e i tuoi stupidi consigli mi sono fatto ancora più male. Non dovevo darti ascolto, non dovevo fidarmi di te!" urla dopo essersi voltato per guardarmi negli occhi. Era meglio se non lo avesse fatto. Il mio cuore cessa di battere e sento le gambe tremare. Sento che sto per cadere. Mi guarda con odio, rabbia come se fossi io la causa di tutti i suoi problemi.
Che stupida che sono, dico a me stessa. In lui avevo riposto la speranza di farmi passare la paura che continua a mostrarsi nei miei sogni ogni notte. Invece anche lui mi ha ferita, molto di più. Perché le parole fanno più male dei gesti.

Si passa le mani nei capelli bagnati frustrato, io gli do le spalle e me ne vado correndo. Via da lui, via dalle sue parole.

Ethan mi fa questo, un giorno mi porta in alto dove ci siamo solo io e lui, i nostri occhi e i nostri sentimenti. Il giorno dopo mi ritrovo dentro una fossa vuota dove non senti nulla.

La pioggia accompagna le lacrime che sento cadere, sperando che possano sciacquare via quelle parole che si ripetono nella mia testa, quella delusione che sento attanagliarmi dentro. Ma forse ha ragione, non so niente di lui. Come posso pretendere di aiutare una persona ferita, se io stessa sono ferita? E nello stesso tempo cosa posso fare per non sentirmi così?

Spazio autrice ⭐
Ethan l'ha combinata grossa. Ma c'è un motivo a tutto ciò.

Abby è un vulcano di sentimenti. Cosa farà ora?

Il prossimo capitolo sarà solo un Ethan's pov dove ci saranno alcune risposte, ma si creeranno altre domande.

Votate e commentate 😘

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