24. LA MIA RICOMPENSA

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Abby's pov

“Sbrigati, Mad. Arriveremo tardi!” le urlo da dietro la porta del bagno.
È chiusa lì da parecchio e io devo stare qui ad aspettarla con le mani in mano. In più sono impaziente di vedere Ethan giocare a basket, soprattutto di vederlo in divisa. La prima volta che ci siamo conosciuti lui indossava proprio la divisa che gli faceva risaltare le forme dei suoi muscoli e io ci ho quasi lasciato gli occhi.

“Si, sono quasi pronta!” Alzo gli occhi al cielo perchè già so che ci metterà ancora tanto.
Mi appoggio con la schiena contro la porta e fisso l'orologio appeso alla parete di fronte. Cado a terra seduta quando la porta si apre di colpo.

“Cosa ci facevi lì?” chiede Madison mentre trattiene una risata.

“Aspettavo te, ed è incredibile che sia passato solo qualche secondo dalla tua risposta alla verità.” ammetto con ironia. Madison non riesce più a trattenersi e scoppia a ridere. Metto il muso.

“Aiutami invece di ridere.” e allungo uma mano verso di lei che la prende e mi aiuta a tirarmi su.

“Forza andiamo.” dice Mad che non la smette di ridere.

Negli ultimi giorni io ed Ethan abbiamo passato la maggior parte del tempo insieme. Mi aspettava fuori dalla porta alla fine di ogni ora per accompagnarmi alla lezione successiva. Non so come trovava il tempo di non arrivare tardi alle sue. A mensa mangiavamo sempre insieme e i pomeriggi li passavamo in biblioteca a studiare. Beh, io studiavo e lui cercava di distrarmi con il solletico dicendo che avevo una faccia buffa quando ero concentrata. Lo minacciavo dicendo che se non avesse studiato avrebbe preso brutti voti e io non volevo un ragazzo con i voti brutti, ma niente da fare. Mi zittiva rubandomi dei baci. Quindi la sera mi ritrovavo al dormitorio ad addormentarmi sui libri.

Tutto il campus, o meglio le ragazze del campus, sono scombussolate. Prima avevano visto me ed Ethan stare insieme, poi avevano notato un nostro allontanamento e diedero conferma ai loro pettegolezzi ed infine che giravamo per i corridoi uniti più che mai.

Entriamo in palestra insieme ad una massa di ragazzi in ritardo come noi. Gli spalti sono già pieni, ma fortunatamente troviamo posto alla prima panca vicino al campo.

“Sono così emozionata! Non ho mai assistito ad una partita di basket!” squittisce Madison al mio fianco. Scuoto la testa al suo entusiasmo. Sto per dirle di calmarsi e di non urlare se la nostra squadra segna un punto quando parte una musica di sottofondo e le cheerleader iniziano il loro balletto iniziale fatto solo di acrobazie. Alla fine del balletto si posizionano in fila facendo ondeggiare i loro pon pon in aria mentre la squadra entra in campo. Prima del fischio d'inizio, Ethan guarda verso gli spalti con sguardo preoccupato, ma appena mi vede si rilassa e mi mostra uno dei suoi bellissimi sorrisi. Lo rassicuro mostrandogli un pollice all'insù e mimando con le labbra un 'metticela tutta'.

La partita inizia con cheerleader che urlano, il coach che sbraita, i tifosi che cantano i cori e Madison che prega per farli vincere. Osservo Ethan correre da una parte all'altra, sorridermi appena può e festeggiare con i compagni quando segnano un punto. Ormai mancano pochi secondi alla partita e rischiamo di arrivare ad un pareggio. Ethan entra in possesso della palla, corre fino al centrocampo e tira verso il canestro. Rimango con il fiato sospeso fino a che la palla non entra e l'arbitro fischia la fine insieme alle urla dei tifosi. Ethan corre verso di me, mi prende tra le braccia e mi fa volteggiare mentre rido di gioia.

“Abbiamo vinto!” urla posandomi a terra.

“Abbiamo vinto grazie a te. Sei stato bravissimo!” Mi lascia un veloce bacio a stampo sulle labbra e si toglie la maglietta porgendomela.

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