29. ANDRÀ TUTTO BENE

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Abby's pov

Tieni, Ethan. Ti sto regalando una parte una parte di me, un pezzo del mio passato che pensavo di lasciare alle spalle. Ma poi sei arrivato tu e mi hai letto dentro. Non ho potuto tenerti lontano.

“Ero in camera mia a studiare, quando lui irruppe nella mia stanza. Chiuse la porta a chiave e la nascose nella tasca dei suoi jeans. Cominciai ad avere paura perché non sapevo cosa volesse e del perché chiuse a chiave. Eravamo da soli in casa, mia madre era al lavoro. Si avvicinò a me e iniziò ad accarezzarmi i capelli. Cominciò a dirmi che erano bellissimi, morbidi e che avevano un buon odore. Mi scostai e gli chiesi cosa volesse da me. Lui si avvicinava e io mi allontanavo, fino a che non mi trovai intrappolata in un angolo. Iniziò a sussurrare cose come che gli piacevo, forse più di mia madre, che trovava più attrazione verso di me... tutto questo mentre iniziava a sfiorarmi il viso fino alla scollatura della maglia.” un groppo si bloccò in gola al ricordo di quella giornata dove tutto ebbe inizio. Ethan stringe ancora più forte le mie mani e vedo la sua mascella contrarsi.

“Continua.” sputa. E così feci forzando la voce ad uscire.

“Ormai mi erano ben chiare le sue intenzioni. Glielo leggevo anche dagli occhi colmi di desiderio, da quel sorrisetto che non lasciava le sue labbra. Presa dalla paura lo spinsi e cercai invano di rompere la serratura per aprire la porta. Ma lui arrivò prima che potessi riuscirci. Premette la mia schiena contro il suo petto e teneva una mano sulla mia bocca per impedirmi di urlare. Mi disse che non potevo fare niente, che ero sua e non gli sarei mai sfuggita. Poi mi buttò sul letto e...” la bile mi arriva in gola. I brividi riempiono il mio corpo se ripenso alle sue mani su di me.

“Maledetto!” urla Ethan alzandosi e passandosi una mano tra i capelli. Si volta verso di me.
“La deve pagare quel bastardo!” I suoi occhi sono pieni di odio da farmi paura. Lui sembra accorgersene.
“Scusami.” e ritorna a sedersi al mio fianco.

Delle lacrime sfuggono al mio controllo. “Io ho provato a difendermi, ma ero troppo piccola, lui troppo forte e più grande di me, poi mi picchiava se reagivo...”

“Questo è troppo! Ho sentito abbastanza.” Si alza di nuovo e raggiunge la porta.
“Dimmi dov'è! Dimmi dov'è quel bastardo!” urla. Vedo l'odio crescere in lui, i suoi occhi diventano rossi e se solo ora lo avesse davanti lo ucciderebbe.

“Dimmi dov'è!” urla di nuovo e sussulto quando lancia un pugno contro la porta dove rimane la sua impronta.

“Ethan, no! Ho giurato di non dirvi niente per proteggervi, se ora lui sapesse che ne sto parlando con te la farebbe pagare ad entrambi.” dico tra le lacrime. Inizia a camminare su e giù per la stanza a pugni stretti lungo il corpo.

“Perché non l'hai mai denunciato o preso provvedimenti?” chiede in modo brusco.

“La storia andò avanti per un anno e mezzo. Io cercavo di non restare mai a casa da sola con lui, ma quando era inevitabile lui si approfittava di me, mi costringeva con la forza e non potevo fare niente. Non ho potuto denunciarlo perché mi ricattava. Diceva che avrebbe fatto del male a mia madre e gli credetti visto quello che stava facendo con me. Mia madre aveva già sofferto tanto e non meritava altro dolore. Amava tanto mio padre e il suo abbandono la fece crollare e solo quando Jake apparse nella sua vita i suoi occhi tornarono a brillare. Non potevo farla soffrire di nuovo. Inoltre non avevo prove, su di me non lasciava segni ed era la mia parola contro quella di un avvocato.” continuo a raccontare con lo stomaco in subbuglio.

“Furbo quel bastardo. Sapeva come muoversi.” Frustrato, si passa una mano fra i capelli. “Ora cosa ci fa qui?”

“Gli ho chiesto spesse volte perché lo facesse, lui rispondeva dicendo di amarmi, che per mia madre non provava lo stesso e che se non mi possedesse, sarebbe diventato pazzo. I miei rifiuti aumentavano la sua ira e odia che io non ricambi i suoi sentimenti. Lo fa perché non può avermi come lui vuole. Qualche mese prima della mia partenza la situazione sembrava essersi calmata. Non si avvicinava più e non mi guardava nello stesso modo. Ne ero sollevata ma avevo paura che potesse farlo di nuovo. Sono scappata qui, a New York, anche per questo. Pensavo di non vederlo più, invece lui è qui. È venuto per riprendermi, non ha mai sopportato il fatto che fossi andata via, così ha lasciato mia madre ed è venuto qui per me.” dico con il poco fiato rimasto nel mio corpo.

Ora sai tutto di me.

Ethan's pov

Sto cercando di rimanere calmo, ma è impossibile. Pensare a quel mostro che ha sfiorato la mia Abby mi fa imbestialire. Quel fuoco dentro di me che nel pomeriggio avevo spento si è riacceso. È bastata una piccola scintilla per dare vita ad un incendio che mi sta bruciando dentro.

"Tua madre non si è mai accorta di nulla?" chiedo.

"No. Io e mia madre, come sai, ci eravamo allontanate da anni ormai. Non sapeva leggermi negli occhi e capire il mio dolore. Per lei esistevano solo il lavoro e Jake. Questo mi ferì molto di più. Ma le volevo comunque bene e non avrei mai permesso che le facesse del male." dice con voce rotta.

Lo stomaco si stringe in una morsa.
Come può una madre non rendersi conto del dolore della propria figlia? Essere così cieca da non vedere la verità?
Abby deve voler davvero bene alla madre per sopportare tutto questo. Nonostante lei si sia scordata di avere una figlia, Abby ha permesso che venisse sfiorata per evitarle di soffrire. E lei cosa ha fatto per Abby? Niente. Ora so perché lei sa capirmi fino in fondo.

Siamo simili. Il dolore ci ha uniti, un dolore che ci lasceremo alle spalle e che ora trasformeremo in amore.

"Dobbiamo assolutamente liberarci di lui." ringhio.

"Devo pensarci da sola, Ethan. Non voglio che ti faccia del male."

"L'unico a farsi del male qui è lui! Se solo mi capitasse davanti..." non riesco a finire la frase che gli occhi di Abby si spalancano dal terrore.

"È proprio questo che vuole. Lui ti denuncerà e una volta fuori dai giochi può fare quello che vuole."

“Ma non posso stare con le mani in mano sapendo che lui è qui e possa ancora metterti le mani addosso. Quell'essere è pazzo!” allargo le braccia.

Le ha rovinato la vita, le ha marchiato addosso un dolore che non può essere dimenticato, solo lasciato indietro. Le ha inciso delle cicatrici che non potranno mai sparire, peseranno per sempre sulle sue spalle. Il passato purtroppo non può essere cancellato, con esso i ricordi e il dolore. Non sopporto l'idea che lei possa ancora andare a pezzi per lui, perché se lei crolla, crollo anche io. L'ha resa indifferente al resto del mondo, priva di sentimenti, emozioni. Ha fatto crescere in lei una paura che nessuno dovrebbe mai provare. È riuscito anche a tormentare le sue notti, ha annullato i sogni per dare spazio ad incubi. 

“Non lo permetterò.” Si avvicina a me e prende le mie mani tra le sue.

“Troverò un modo per smascherarlo una volta per tutte, ma non voglio che voi vi immischiate.” mi supplica.

“Non puoi chiedermelo. Lui deve pagare! Tutto il dolore che tu hai provato, deve sentirlo sulla sua palle!” urlo. Punta i suoi occhi nei miei. Sta per rispondere, ma la suoneria del telefono la interrompe. Lo caccia dalla tasca.

“È Jake.”

“Metti in vivavoce.” Lo fa appena risponde.

“Pronto?”

“Sto arrivando.” e quel bastardo riattacca immediatamente. Passo le mani sul volto sbuffando.

“Ho paura.” sussurra Abby mentre i suoi occhi si riempiono di nuovo di lacrime.

“Andrà tutto bene. Ci sono io qui.” e la stringo fra le mie braccia.

Ti proteggerò, non lascerò che ti faccia altro male. Non lo meriti. Sei un'anima fragile e io sarò il tuo scudo protettivo.

Spazio autrice ⭐
Ora sappiamo tutta la verità.

Cosa vuole fare Jake?

Cos'ha in mente Ethan?

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