35. COSA FARE?

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Ethan's pov

Corro da una parte all'altra del campo, il sudore imbratta la mia pelle, ma non mi importa. L'obiettivo è smarcare tutti i giocatori e tirare la palla dentro al canestro. Con questo punto vinceremo il campionato. Corro più veloce che posso, riesco a trattenere la palla e quando sono al punto giusto alzo la palla al cielo e sono pronto al tiro. Lancio la palla, sbatte contro il tabellone e…

Una luce abbagliante arriva dritto sul mio volto. Mi copro con la coperta fin sopra la testa.

“Ethan, svegliati è tardi!” la voce di Abby squilla per la stanza, deve aver aperto le serrande.

“Hai interrotto un bellissimo sogno.” farfuglio da sotto le coperte.

“C'ero io in questo sogno?” chiede.

“No.”

“Allora non mi dispiace.” dice e tira via le coperte da sopra di me. La guardo in tutta la sua bellezza mentre ride. Nonostante abbia i capelli legati in una crocchia disordinata, il mascara sbavato perché non aveva le salviette struccanti con sé e con indosso solo una mia felpa che le arriva quasi fino alle ginocchia, per me è la ragazza più bella sulla faccia della terra.
Ieri sera, dopo aver cenato son suo padre è venuta da me. Siamo stati insieme, abbiamo visto un film e poi è crollata. Non volevo svegliarla, così l'ho lasciata dormire.
Sono tre giorni che dedica i suoi pomeriggi a suo padre, così la sera resta con me. È felice, avere di nuovo suo padre al suo fianco la rende felice.

“Che buongiorno romantico.” mi lamento. Abby viene a sedersi vicino a me e mi stampa un delicato bacio sulle labbra.

“Buongiorno amore. Ti porto la colazione a letto?” dice con un filo di ironia. L'avvolgo con le braccia e la tiro giù con me sul letto.

“Io ho già la mia colazione.” soffio con voce roca a pochi centimetri dalle sue labbra. Prova a rispondere ma la blocco coprendo le sue labbra con le mie. Lentamente passo sul suo collo e sento formarsi i brividi sulla sua pelle. Ho toccato il suo punto debole.

“Ethan...”

“Shhh!”

“Faremo tardi. Devo passare anche al dormitorio per cambiarmi.” Sbuffo qualcosa di incomprensibile anche per me, mi alzo e mi dirigo verso il bagno per una doccia veloce.

“Ti amo.” mi urla dietro. Le lancio un'occhiataccia dolce e chiudo la porta alle mie spalle.

Nonostante il traffico riusciamo ad arrivare in orario al campus. Ad aspettarci all'entrata ci sono Madison scura in volto e Nick che finisce la sua sigaretta.

“Abby! Ma dov'eri finita? Mi hai fatto morire di paura.” sbraita Madison.

“Si, scusami. Dopo la cena con mio padre sono passata da Ethan e mi sono addormentata.” si difende Abby.

“Deve averti stancata molto Ethan.” un sorrisetto furbo appare sul volto di Nick. Scoppiamo tutti a ridere, tranne Abby che ovviamente arrossisce.

“Forza, entriamo.” dice infine.

Le lezioni passano in fretta, fortunatamente. Quando viaggi con la mente non ti rendi conto del tempo che passa o di chi sta attirando la tua attenzione. Il professore quasi non mi cacciava dall'aula.

Pensavo a te. Ormai è un vizio, penso solo a te. Hai affollato la mia mente e ricoperto il mio cuore con il tuo. La giornata non può iniziare nel migliore dei modi quando apro gli occhi e vedo te.

“Settimana prossima è il giorno del ringraziamento! Finalmente qualche giorno di vacanza.” squittisce Madison. “Voi cosa fate?”

“Io starò a casa con i miei genitori e i miei nonni. Il tacchino che prepara mia nonna è buonissimo. Tu devi proprio tornare a Savannah?” chiede a Madison.

“Si, da me è tradizione passarlo in famiglia. Ma sta' tranquillo, starò via solo un paio di giorni. Non ti lascio solo per tanto tempo.”

“Brava amore.” e iniziano a scambiarsi effusioni.

“Tu cosa farai?” chiedo ad Abby.

“Andrò a pranzo con mio padre. Me l'ha chiesto ieri. Tu?”

“Starò a casa con mia madre.”

Abby's pov

“Non capisco come tu faccia a mangiare un hamburger e patatine alle quattro di pomeriggio.” esclamo sorpresa rivolgendomi a Nick.

“Ho fame.” afferma mordendo il suo panino.

“Dopo aver mangiato due piatti di pasta a mensa?” Madison è più sorpresa di me.

“Lasciatemi mangiare in santa pace.” farfuglia con la bocca piena.

“Lo farò smaltire io dopo, con gli allenamenti.” interviene Ethan.

Abbiamo finito tutti le lezioni alla stessa ora e abbiamo deciso di farci una passeggiata per le vie di New York sotto il flebile sole. Poi Nick ha iniziato a dire che gli brontolava la pancia e si è voluto fermare a mangiare. Pensavamo si fosse preso un frappè come noi altri, invece sta praticamente cenando in largo anticipo. Mentre continuiamo a rompere a Nick, il mio telefono inizia a suonare. Lo caccio dalla borsa, esco dal locale per non sentire la confusione e porto il telefono all'orecchio.

“Papà?” rispondo al telefono.

“Abby, dove sei? Io sono al dormitorio.” L'ansia inizia ad insinuarsi nel mio stomaco.

“Qualcosa non va?”

“No no, ho solo bisogno di parlarti.”

“Va bene. Ti raggiungo subito.”

Scendo dal taxi e trovo mio padre davanti la porta d'entrata del dormitorio.

“Ehi, papà.” lo saluto. Lui sembra essere molto teso.

“Tesoro.”

“Di cosa mi vuoi parlare?” Gli faccio strada ed entriamo nella mia stanza. Lo faccio sedere sul mio letto e io mi siedo accanto a lui.

“Ti ho parlato del mio nuovo lavoro a Boston, no?”

“Si, mi hai anche detto che potevi chiedere il trasferimento qui a New York.” dico mentre cerco di capire dove voglia arrivare.

“Bene. Hanno rifiutato la mia domanda. Vogliono anche che torni lì il prima possibile.” distoglie lo sguardo da me.

“Ma come? Perché? Sembravano così disponibili per telefono, pensavo che l'avrebbero accettata senza pensarci.”

“Hanno detto che hanno bisogno di me lì a Boston. Io non posso dire di no e restare qui. Ora ho un buon lavoro e non posso perderlo, soprattutto ora che ho ritrovato te.” Ora sono io ad abbassare lo sguardo.

“Certo, ti capisco. Quando ripartirai?” chiedo a voce bassa.

“Non lo so. Ma volevo farti una proposta.” Torno a guardarlo.
“Vieni con me. Vieni a vivere con me a Boston. Anche lì ci sono buone università, potrai studiare lì, laurearti lì e anche trovare un lavoro lì.”

Il cuore si ferma all'istante. Andare con lui a Boston? Per sempre? Ed Ethan? Madison? Questo significa non vedere Ethan per giorni, mesi. Non averlo vicino tutti i giorni come ora, non sentire più il suo profumo ogni volta che mi abbraccia, non sentire le sue labbra ogni qualvolta che mi va. Ma se rifiutassi non vedrei mio padre tutti i giorni, non passeremmo tanto tempo insieme e sarebbe come tornare indietro.

“Ora che ti ho ritrovato non voglio separarmi da te.” aggiunge.

Nemmeno io, papà. Ora che posso averti vicino non voglio creare distanze tra noi. Ma qui ho iniziano una nuova vita, ho trovato Ethan e lui mi ha salvato. Qui ho capito cos'è l'amore, ho imparato a fidarmi delle persone, ho imparato a vivere veramente. Ho iniziato grazie ad Ethan. Ora come posso fargli questo? Ma come posso fare questo a te?

Sento gli occhi riempirsi di lacrime.
“Non devi rispondermi ora. Pensaci su.” Si alza, mi posa un bacio sulle testa ed esce dalla stanza.

Spazio autrice ⭐
Ops... Abby si trova davanti ad una scelta. Cosa farà ora?
Prenderà la decisione giusta?

Lo scopriremo presto 🙊

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