8. UN GESTO INASPETTATO

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Ethan's pov

Torno in mensa dai miei amici furioso. Furioso con me stesso. Appena mi siedo vedo che la roba di Abby non c'è più e non serve chiedere visto che Nick mi spiega tutto.

''Amico, cos'è successo? Abby è tornata furiosa prendendo la sua roba per poi andarsene di nuovo senza dare spiegazioni.''

''Niente, le ho solo detto di stare al suo posto.'' rimango sul vago.

''Ovvero?'' È Madison a parlare.

''Che non deve dare consigli inutili se non sa cosa vuol dire avere un padre che non ti vuole bene.'' Madison si incupisce.

''Tu invece non dovresti parlare se non sai niente.'' risponde acida.

''Cosa vuoi dire?'' chiedo confuso.

''Il padre di Abby l'ha abbandonata quando ancora era una bambina.'' sputa. Il respiro si blocca in gola.

Merda. Ho fatto un casino. Come potevo saperlo? Ora ho un peso sullo stomaco che fa più male del solito. Devo chiederle scusa prima che sia troppo tardi. Non voglio rischiare di vedere che i suoi meravigliosi occhi mi guardino con odio. Non potrei sopportarlo. Il solo pensiero mi fa rabbrividire.

Continuo a mangiare in silenzio. Passo le ultime due ore di lezione con la testa da Abby e con quel masso di pietra sullo stomaco che non riesco a mandare via.

Appena esco dal campus non aspetto nemmeno Nick e mi catapulto in macchina. La accendo e mi dirigo velocemente al dormitorio femminile. Ho sentito dire da Madison che loro avevano finito per oggi. Parcheggio poco distante dalla porta che raggiungo con ampie falcate. Appena entro chiedo al custode dov'è la stanza di Abby.

''È la numero 4, ma lei non può entrare...'' non lo lascio nemmeno finire che sono già al primo piano. Senza bussare entro nella stanza e la trovo seduta sul letto con la schiena poggiata alla testiera del letto e le gambe raccolte al petto avvolte dalle braccia.

''Ethan, cosa ci fai qui?'' domanda sorpresa. Richiudo la porta e mi avvicino a lei.

''Scusami. Non dovevo dirlo. Parlare di mio padre per me non è semplice e quando lo faccio la rabbia mi consuma.'' dico in un fiato. Non le dico che so già che lei può capirmi meglio di chiunque altro, aspetto che sia lei a dirmelo. Avrà sicuramente sofferto più di me.

Si alza dal letto e si avvicina mettendosi di fronte a me. Ci separano solo due passi.

''Sei venuto fino a qui solo per scusarti?'' C'è un velo di speranza nella sua voce.

''Si. Sono stato brusco con te e non te lo meritavi.'' Le metto una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Sposta lo sguardo altrove.

''Non fa niente.'' Infine si rivolge a me sorridendo. Il mio cuore fa una capriola e inizia a battere più velocemente. Il suo sorriso è qualcosa di magico.

Abby' s pov

Le parole di Ethan mi avevano ferito molto. È vero, io non so niente di lui. Però quando ho sentito le parole di Jessica e ho visto Ethan scappare via ho avuto come un calcio alla bocca dello stomaco e l'ho seguito. Volevo stargli vicino.

Quando l'ho visto entrare in camera mia e sapere che è venuto fino a qui solo per scusarsi ero così felice che il mio cuore ha iniziato a saltare al posto mio.

''Hai ragione.'' parla di colpo. ''Devo andare da lui e parlargli. Devo farmi spiegare questa situazione il prima possibile.''

''Sono d'accordo.''

''Ma ho bisogno di te.'' Il respiro accelera e le mani iniziano a sudare. ''Ho bisogno che qualcuno mi stia vicino e mi dia la forza per farlo. Verrai con me?''

''Verrò con te.'' affermo sicura.

Non posso lasciarlo solo. I suoi occhi mi supplicavano, mi dicevano che aveva bisogno di una spalla. E io gliela offro senza rifletterci. Lui mi ha aiutata ieri portandomi in quel posto meraviglioso. Ora ricambio il gesto. Il suo è stato un gesto inaspettato. Poteva chiederlo a Nick che sicuramente saprà tutto. Invece ha chiesto a me, che sono ignara della sua vita.

"Ma non oggi, non ora." dice con tono triste.

"Lo farai solo quando ti sentirai pronto, e io sarò lì con te." lo assicuro.

I suoi occhi sono tristi, il suo sguardo mi trasmette dolore, dolore che sento anche io. So cosa si prova a non avere un padre accanto che ti cresca. Ti senti viva solo per metà, come se l'altra metà ti è stata portata via. La rabbia, il rancore, l'odio hanno mangiato ciò che di bello era rimasto di mio padre. Ma non so cosa significa ad avere un padre vicino tutti i giorni che non ti trasmette amore. Vedere direttamente dai suoi occhi il vuoto che prova per te.

Ethan si avvicina lentamente verso di me, mette le sue grandi mani protettive dietro la mia schiena e mi attira al suo petto. Mi abbraccia, come se io riuscissi a colmare quel vuoto che prova in questo momento. È questo quello che ho visto nei suoi occhi, il vuoto.

Resto immobile per qualche secondo. Il mio cervello ha perso la capacità di ragionare, il mio cuore ha perso i battiti e il mio respiro si blocca. La mia guancia è contro il suo petto, dove sento un battito accelerato del suo cuore. Allungo le mie braccia e ricambio quel dolcissimo abbraccio.

"Nessuno mi aveva mai detto queste cose. Nessuno mi aveva mai promesso di stare accanto a me." confessa in un sussurro. 

Spazio autrice ⭐
Qualcosa sta nascendo tra i due che va oltre all'amicizia.

Abby promette di stargli accanto. Ci riuscirà?

Ethan le crede. Se ne pentirà?

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