Ritorno a casa

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POV. EMMA

Dopo tre lunghissimi giorni chiusa all'interno di una stanza d' ospedale è giunto finalmente il momento per me e la mia cucciolina di tornare a casa. Ancora non riesco a credere ai miei occhi che lei sia finalmente qui, eppure quella piccola culla accanto al mio letto mi da l'assoluta certezza che quello che sto vivendo è la pura realtà. E' stata dura, ma alla fine siamo riusciti nel nostro intento, Leila è finalmente a casa e Chloè è nata senza nessuna complicazione anche se in netto anticipo rispetto alla tabella di marcia. Guardo l'orologio e vedo che sono ancora le nove del mattino, non ci dimetterano prima delle undici, così decido di approfittare della mancanza di sonno e del fatto che la piccola stia ancora dormendo, per sistemare le cose da riportare a casa. Abbiamo ricevuto parecchie visite in questi giorni, come minimo mezza Storybrooke si è presentata in ospedale per conoscere la nuova arrivata e ogni persona le ha portato un pensierino. Tutti tranne Regina. Lei non si è limitata ad un pensierino... ho perso il conto di quanta roba le ha portato, so per certo che non avrà problemi nel vestirsi fino al prossimo anno. L'etichetta "zia" deve essersi impossessata di lei, non vedo altra spiegazione. Mi avvicino all'armadietto, prendo tutti quei vestitini e li sistemo sul letto per sistemarli e metterli in valigia. Vengo interrotta dal suono più dolce del mondo. Il mio tesorino si è appena svegliato. Smetto di fare quello che sto facendo e mi avvicino senza esitazione alla culla dove c'è lei in tutto il suo splendore che mi fissa.
- Ma buongiorno piccolina! Finalmente ci siamo svegliate!- le dico prendendola in braccio. Di risposta lei smette di piangere e continua a fissarmi con i suoi occhioni azzurri con le sfumature verdi. È incredibile come i miei occhi e quelli di Killian si siano miscelati in così tanta perfezione, eppure lei ne è la prova.
- Disturbo? - dice una voce alle mie spalle, mi giro e mi accorgo che è Whale.
- Dottor Whale buongiorno. Prego venga pure.
- Come ci sentiamo questa mattina?
- Mi sento in forma! Pronta per uscire! - sorrido
- Ottimo... e lei? Ha già mangiato questa mattina?
- A dire il vero no! Si è appena svegliata. Doveva mangiare un'ora fa ma dormiva così bene che non ho avuto il coraggio di svegliarla. Ho fatto male? - chiedo preoccupata.
- No no... anzi... hai fatto benissimo. Non deve essere una regola farli mangiare ogni tre ore, se la bambina non si è svegliata è perchè non ne sentiva la necessità. E' un buon segno Emma, sopratutto per una bambina nata prematura. - la vocina della mia piccola tornó a farsi sentire interrompendo il mio dialogo con Whale che rise indicandola - Lupus in fabula - dice - Credo che qualcuno qui abbia un po' di fame!
- Lo penso anche io!
- Vuoi che chiami un'infermiera? Hai bisogno di una mano?
- Non preoccuparti, posso farlo benissimo anche da sola!
- Vi lascio sole allora, ripasso tra un'oretta per farvi un ultimo controllo. Se sarà tutto ok vi manderó a casa. - detto questo esce lasciandomi sola ad occuparmi della mia bambina. Mi siedo sul letto e inizio a darle da mangiare. Una volta terminata la sua poppata, le cambio il pannolino e visto che si sono già fatte le dieci, decido di toglierle la tutina che utilizza come pigiamino per vestirla per il suo ritorno a casa. Mi avvicino a quella pila di vestitini accatastati sul letto e scelgo quello perfetto per l'occasione di oggi. Tra i tanti opto per un pagliaccetto bianco e giallo regalato da Regina e Henry con su disegnato un cigno nero. C'è anche una scritta sotto il disegno: "i'm little swan".
- Ora sì che sei perfetta amore mio! - le dico ammirandola con il suo nuovo look. - Non vedo l'ora che ti veda papà, conoscendolo si scioglierà come un ghiacciolo al sole. Mentre le parlo la cullo un po' con l'intento di farla addormentare, ci riesco in meno di dieci minuti, wow! un record. L'adagio nella piccola culla con le sbarre di metallo che ci hanno fornito qui in ospedale
- Non temere amore, stasera dormirai in vero e proprio lettino! - Si spera... devo solamente riuscire a trovare il tempo di scendere le vecchie cose di Leila dalla soffitta. Non so se ci riuscirò... non sto capendo nulla in questi giorni a dire la verità, ci sono tante cose che dovrebbero già essere state fatte ma essendo nata con ventotto giorni di anticipo è stato impossibile farle. Saranno dei giorni frenetici quelli che ci aspettano per poter sistemare tutto, ma nonostante ciò non vedo l'ora di essere a casa.

La nostra vita insieme (Raccolta one-shot)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora