Ribellione in corso (parte1)

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POV CHLOE
A causa del piccolo problemino di salute, avuto grazie alla magia che lega il mio cuore a quello di mia sorella, fui costretta a restarmene a casa, in convalescenza, per ben tre settimane. Non avevo il permesso di fare nulla: uscire, vedere i miei amici, andare a scuola... niente! Tutto mi era vietato. Furono le tre settimane più lunghe della mia vita e se non fosse stato per le chiamate di mia sorella, del mio amoruccio e per tutti quei manicaretti che zia Regina ogni giorno si ostinava a prepararmi, molto probabilmente non ne sarei uscita viva. Non ne potevo più... ero talmente stufa di quella prigionia che non appena il medico mi considerò guarita a tutti gli effetti e mi disse che potevo rientrare a scuola esultai dalla gioia. Non che amassi la scuola, andavo bene si è vero ma non l'amavo di certo. L'unico motivo per cui ero felicissima di tornarci, oltre al fatto di non essere più costretta in casa, era che finalmente avrei rivisto il mio Erik... il mio principe azzurro. Quella mattina mi misi in tiro come non mai e senza farmi vedere da papà, che molto probabilmente non mi avrebbe mai dato il consenso di uscire truccata in quel modo, presi l'autobus e andai a scuola. Vidi Erik in lontanaza che parlava con i suoi amici del corso di football, lo salutai con un gesto della mano e lui di risposta non appena mi vide li lascio chiacchierare da soli e mi corse in contro per poi darmi un bacio degno di chiamarsi tale. Non ci vedevamo da più di un mese ormai e mi era mancato terribilmente. Senza aggiungere altro ci appartammo dietro i locali della scuola, dove vi erano già altre coppiette e continuammo li il nostro bacio di bentornato. Poco dopo la campanella purtroppo ci costrinse a mettere fine quel bel momento di romanticismo e ci avvisò che era tempo di entrare in classe. Fu un giorno diverso dai soliti, i professori e i miei compagni mi accolsero con una bella festa a sorpresa e di conseguenza le ore di lezione furono ridotte di molto.
- Signorina Jones - esclamó il coordinatore prima di lasciarci festeggiare - In questo mese siamo dovuti necessariamente andare avanti con il programma, conto sulle sue notevoli doti da brava studentessa e spero che lei riesca in questa settimana a mettersi a pari passo con gli altri. Non verrà interrogata in questa settimana così come non verrà interrogato il compagno o la compagna che lei deciderà di avere al suo fianco come tutor. Si è vero, lei è la migliore della classe ma forse qualche suo compagno potrebbe aiutarla ugualmente.- inutile dire che a quella proposta tutti i miei compagni si proposero di aiutarmi ma io avevo già in mente la persona perfetta per questo compito. Indubbiante era lui, senza ombra di dubbio avrei scelto lui... il mio Erik. Non era una cima a livello scolastico, ne ero consapevole, ma a me poco interessava; non avevo bisogno di qualcuno che mi ripetesse le lezioni, potevo benissimo studiare a casa da sola. Lo scelsi solamente perché così avrei avuto la scusa di poterlo vedere al di fuori della scuola senza suscitare troppi grattacapi ai miei genitori e senza inventate infinita di bugie pur di poterlo vedere. Papà non ha mai visto Erik di buon occhio, non sospetta ancora nulla di noi ma non gli piace lo stesso, mette già le mani avanti perché vede in lui un possibile pericolo. Mamma al contrario un piccolo dubbio la sfiora, sopratutto da quando ci beccò a baciarci la sera del mio compleanno. Penso di essere riuscita a depistarla per benino in questo periodo ma è meglio essere molto cauti con lei... mai sottovalutate mamma Emma.
- Lo sai che non ho aperto libro in questi giorni vero? - mi disse Erik a mensa risquotendomi dai miei pensieri.
- Certo che lo so, mi preoccuperei se lo facessi. - Risi e gli diedi un veloce bacio a stampo - L'importante è che tu abbia segnato gli argomenti da studiare come ti avevo chiesto, al resto penserò io.
- E perché allora mi hai scelto come tutor?
- Davvero non ci arrivi? Vuoi mettere il doverci vedere di nascosto con invece la possibilità di uscire alla luce del giorno senza che nessuno sospetti nulla?
- È un modo carino per dirmi che ti sono mancato e non vedi l'ora di passare del tempo con me? - ammiccò conoscendo già la risposta.
- Può darsi... - sorrisi
- Astuta la ragazza! Se la metti su questo piano allora... beh, non vedo il motivo per rifiutate l'offerta.
Purtroppo però la realtà dei fatti fu ben diversa da quella che mi aspettavo. Dovetti sul serio mettermi a studiare e non solo la sera quando tornavo a casa, come avevo programmato,ma anche quando ero in compagnia del mio lui. Ero indietro di molti capitoli su ogni singola materia e questo non mi permise di vivermi a pieno il mio fidanzato che poverino, pur di tenermi compagnia, fu costretto ad aprire i libri anche lui.
- Questa è una vera prova d'amore tesoro! Apprezza quello che sto facendo per te! Sono quattro giorni che sono chiuso in biblioteca a studiare, io pensavo che ci saremmo divertiti un po'! - mi fece l'occhiolino. Aveva pienamente ragione.
- Anche io avevo altri piani per la testa, ma se non voglio un brutto voto devo necessariamente concentrarmi. Guarda il lato positivo però: facendomi compagnia come ricompensa molto probabilmente avrai anche tu un buon voto.
- E che ricompensa ridicola è mai questa! Non mi basta di certo... - sapevo già a cosa stava alludendo. - Vedi di trovarne una ricompensa più soddisfacente amore.
- Mmmh fammi pensare.... e se ti dicessi che domani ho casa libera dalle sette del mattino fino alle 17:00? Non abbiamo neanche lezione e di conseguenza possiamo studiare in casa piuttosto che venire qui in biblioteca... come la vedi?
- Studiare? In camera tua? Si, questa cosa mi intriga molto sai? Ma si studia a modo mio sia chiaro.
- Chissà perché lo immaginavo! - Risi. Non avremmo di certo studiato, gia lo sapevo, ma andava bene così. una giornata di pausa serviva a tutti.
- Sicura che non ci siano i tuoi? Casa tua è un porto di mare da che ne ho memoria.
- Sicurissima! Mamma farà il doppio turno in stazione perché nonno David è impegnato con Zio Neal e papà si è offerto di darle una mano in mattinata... il pomeriggio andrà al porto. Avremo casa tutta per noi! - lo strinsi a me.
- E di tuo fratello che mi dici?
- Liam non è un problema. Domani è a casa di un suo amico e nel pomeriggio ha lezione di Karatè.
- Hai calcolato proprio tutto vedo... e bravo il mio amore! Così ti voglio. Non vedo l'ora che sia domani allora.
- Anche io! - suggellammo quell'appuntamento con un bacio dopodiché visto l'orario decidemmo di tornare ognuno nelle rispettive abitazioni. Ero super emozionata per la giornata che stava per attendermi, finalmente avrei passato un'intera giornata con Erik senza scuola e sopratutto senza studio. L'idea di studiare a casa era fuori questione, piuttosto avrei fatto nottata sia quella sera e quella seguente. Cominciai quindi a pensare a qualcosa di carino da fare: scelsi un paio di film, feci una lista su cosa poter mangiare per pranzo e una lunga serie di altre attività che speravo vivamente non sarebbero servite a nulla. In realtà puntavo sul fatto che Erik prendesse l'iniziativa per un incontro come si suol dire... "più ravvicinato". La prima e unica volta fu il giorno del mio compleanno e sinceramente sperai davvero che la cosa potesse ripetersi. Fantasticai per tutta la sera pensando a lui poi visto che ormai era tardi diedi la buonanotte alla mia famiglia e andai a dormire. Mi svegliai prestissimo il mattino seguente, non so dire con certezza il perché so solo che ero molto emozionata. Scesi a fare colazione insieme ai miei genitori i quali si meravigliarono di vedermi già sveglia in un giorno dove non c'era scuola.
- Wow... Chloe! Che c'è? Sei caduta dal letto questa mattina? - mi prese in giro mia madre vedendomi - Come mai già sveglia? Sono solo le sei e mezza!
- Avevo fame! - risposi scrollando le spalle come se fosse la cosa più ovvia di questo mondo mettendomi a tavola con loro.
- Volevo lasciarti un bigliettino pensando dormissi ma visto che sei sveglia te lo dirò a voce: sei a pranzo dalla zia oggi! Come già sai saremo fuori per tutto il giorno.
- Mamma sono grande ormai, so badare benissimo a me stessa. Non c'è bisogno che vada dalla zia. - no no no... se lo potevano scordare.
- Si è proposta lei a dire il vero e comunque preferirei non restassi da sola, non starei tranquilla. Siamo a Storybrooke, i periodi di pace vanno e vengono. Il pericolo è sempre dietro l'angolo lo sa. Per favore fammis stare tranquilla ok?
- E va bene, andrò dalla zia! - dissi sbuffando. La verità? Mi sarei di sicuro inventata una scusa con lei e non sarei andata, ma i miei non necessitavano di sapere. Stavo iniziando a dirgli troppe bugie forse? Purtroppo si, ma non riuscivo più a farne altrimenti. Avrei voluto parlare almeno con mamma di quello che ultimamente mi stava succedendo, abbiamo sempre avuto un ottimo legame io e lei e mi mi dispiace enormemente mentirle, ma ho paura della sua reazione e di conseguenza mi blocco e continuo a far finta di nulla.
- Chiamaci se hai bisogno di qualcosa ok? - si raccomandò mio padre prima di baciarmi una guancia e recarsi in macchina. Mamma lo seguì qualche minuto dopo. Finalmente avevo casa libera. Corsi a farmi una doccia e a prepararmi dopodiché mandai un messaggino ad Erik dicendogli che lo stavo aspettando con impazienza. Arrivò una ventina di minuti dopo con una bellissima rosa rossa e una colazione a base di brioche e cappuccino.
- Buongiorno amore mio! - esordì per poi baciarmi. - Dormito bene?
- Buongiorno a te! Eh... Insomma. Mi sono rigirata nel letto tutta la notte a dire la verità, non vedevo l'ora di vederti! Vieni dai, entra. - presi La rosa, la sistemai in un vaso dopodiché apparecchiai per la mia seconda colazione della giornata. - Il tuo zaino? - chiesi non vedendolo.
- Zaino? A cosa mi serve lo zaino? Non avevamo detto che avremmo studiato a modo mio? Non ci serve lo zaino! - rispose convinto e sicuro di se. - Mangia dai che sei ancora troppo magra.
Facemmo colazione nella maniera più tranquilla e romantica possibile dopodiché ci accomodammo sul divano in soggiorno a guardare uno dei film che avevo scelto e a coccolarci un po'. Cosa capii del film? Nulla. Passai più tempo a fissare le sue labbra e a sfiorare il suo corpo piuttosto che concentrarmi sulla tv. Era bellissimo... non potevo ancora credere che fosse sul serio il mio ragazzo.
- Non che me ne lamenti, ma rischi di farmi un foro in fronte se continui a fissarmi in questo modo! - mi disse prendendomi in giro. - Che c'è? C'è forse qualcosa che ti piace in particolar modo? - ammiccò
- Scemo!
- Che c'è non ti piace il film? In effetti hai ragione, lascia un po' a desiderare. Vogliamo fare altro? - propose.
- Mmm ok ... ma visto che abbiamo l'intera giornata a disposizione, ti andrebbe di impiegare un'oretta per ripassare qualcosina? Mi sentirei troppo in colpa se non aprissi neanche mezzo libro. - lo so sono una scema ma era la pura verità ci sarebbe stato tempo per fare altro, ripassare qualcosina non ci avrebbe fatto di certo male.
- Avrei altri programmi a dire il vero - mi guardò come se avessi detto chissà quale scemenza - Ma non vorrei mai che tu mi rovinassi i piani mettendo il broncio perché sei in ansia per la scuola; quindi ok piccola guastafeste, ammorbiamoci con qualche noiosissima materia.
Lo portai in camera mia per stare più comodi e seduti sul mio letto iniziammo a ripassare fisica e matematica. Quanto duro la mia concentrazione? Con lui che ogni tanto si avvicinava per baciarmi, abbracciarmi e farmi il solletico ben poco. Molto presto l'attenzione che avevamo... o meglio, che avevo per i libri andò a farsi benedire e ci ritrovammo senza neanche accorgercene ad amoreggiare uno sopra l'altro.
- Questo studio è decisamente migliore non trovi? - mi prese in giro lui tra un bacio e l'altro scendendo fino all'incavo del mio collo. Non risposi e lo lasciai fare, era una tortura davvero piacevole... la giaornata stava prendendo la piega che tanto desideravo. - Se preferisci però possiamo continuare a stud...
- Prova a fermarti e tornerai single seduta stante! - lo minacciai per poi riportarlo sulle mie labbra con poca delicatezza. Restammo in camera a coccolarci in maniera sempre più approfondita per un periodo indefinito di tempo, poi lui si bloccò nuovamente. Si alzò in piedi e guardandomi negli occhi mi disse:
- Sei sicura Chloe? Guarda che non dobbiamo per forza... io voglio solo passare una magnifica giornata con te, non devi sentirti costretta. - ma che accidenti stava blaterando... era forse impazzito?
- Ti sembro forse una che è stata costretta? Andiamo Erik ma che dici! Non è di certo la prima volta che ci spingiamo oltre. - gli feci notare anche se con una leggera punta di imbarazzo.
- Che centra... l'altra volta è successo così... istintivamente. Non abbiamo più avuto modo di parlarne. Non so se ti sei pentita, se ne hai un brutto ricordo, se hai pensato che forse è il caso di aspettare del tempo prima di ripetere la cosa. Per quel che mi riguarda io non me ne sono pentito affatto, ti amo da impazzire lo sai e ripeterei quel gesto all'infinito; solo che non voglio sbagliare... non con te almeno. Forse è ancora presto, in fondo hai solo 15 anni...
- Perché tu ne hai venti invece... - dissi sarcastica - Non vorrei sbagliare ma mi risulta che tu ne abbia tanti quanto me.
- Tu sei una donna però...
- E allora? Nelle montagne di Arendelle siete ancora così arretrati? - sbuffai - senti Erik la sera del mio compleanno è stata una delle più belle della mia vita. Mi piace il punto che ha raggiunto il nostro rapporto e sinceramente parlando, sarò anche un po' sfacciata forse, non aspettavo altro che quel momento si ripetesse. Non mi sono pentita di nulla e non voglio più aspettare. Avrò anche 15 anni ma non mi sento più una bambina. Provo dei sentimenti per te, dei sentimenti veri e il dovermi limitare ad abbracciarti e baciarti non mi basta più ormai. - lo vidi sorridere, i suoi occhi parlavano chiaro: era felice per quella risposta.
- Tu sei proprio sicura che non arrivino i tuoi vero? Sa... ci tengo alla vita e tuo padre mi fa un po' paura a dire la verità.
- Esagerato! Papà è l'uomo più buono che conosca. - sorrisi - comunque sono più che sicura che non torneranno prima di questo pomeriggio quindi..... - non mi fece neanche finire la frase che mi fu nuovamente sopra. Tornammo a baciarci e a vagare con le mani sui nostri rispettivi corpi forse in maniera più passionale di prima poi di punto in bianco ebbi un'idea geniale. Con un resto della mano teletrasportai entrambi in un'altra stanza lasciandolo interdetto.
- Che hai... perché mi hai teletrasportato ..... ma questa è..... perché hai...
- Riesci a finirla una frase di senso compiuto amore o devo trovare un traduttore simultaneo? - lo presi in giro vedendolo improvvisamente confuso e impacciato.
- perché siamo qui? - chiese guardandosi intorno.
- Perché forse di la da me stavamo un po' strettini? - gli feci notare
- Si ma questa è la... è la camera dei tuoi!
- E allora? Loro mica sono qui! Tranquillo non se ne accorgeranno. Con la magia ho già cambiato le lenzuola e prima che torneranno le cambierò nuovamente mettendo quelle di prima. - sorrisi - sono o non sono un fottuto genio?
- Non lo so Chloe... è che... non credo sia una cosa giusta da fare!
- E perché? - chiesi non capendo la sua titubanza.
- Mi sembra scorretto! Non possiamo farlo in camera loro.
- Ma non lo verranno mai a sapere! Che ti importa dai!!!!! - provai a convincerlo.
- Non lo so... - non potevo crederci mi stava sul serio rifiutando per una maledettissima camera da letto? Mi arrabbiai.
- Ok ok, sai che c'è? Fai come ti pare, mi è passata la voglia! Torniamo a studiare che è meglio! - feci per uscire dalla stanza ma lui prontamente mi bloccò per un braccio.
- Aspetta un secondo Chloe! - provò a dirmi. - Non fare così!
- No, non aspetto nulla Erik! Mi sono stufata. Ho organizzato questa giornata per stare da sola con te, perché mi sei mancato terribilmente in questo mese e tu che fai? Smonti ogni mio piano. Volevo solamente rendere la cosa più romantica e in camera mia,dove il rosa regna sovrano, non mi sembrava il caso. Non vuoi farlo? Ok, fa niente!
- Ma perché devi sempre saltare a conclusioni affrettate è? Non ho detto no, ho solo espresso di essere un po' titubante. - mi baciò a tradimento - non mi interessa il luogo Chloe devi credermi... mi interessa solo che succeda di nuovo. Scusami ok? - mi sciolsi come un ghiacciolo a quelle parole e senza aggiungere altro tornammo alla nostra nuova attività preferita solo che questa volta in un letto degno di chiamarsi tale.

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