Ribellione in corso (parte 2)

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POV KILLIAN

Non potevo credere alle mie orecchie... dopo oltre un mese di punizione eccola ancora qui, più spavalda che mai, a chiedermi, come se fosse la cosa più normale di questo mondo, di poter andare in gita con quel poco di buono del suo amico. Ma dico: stiamo forse scherzando? Dopo quello che avevo visto quel giorno davvero pensava che le avrei dato il permesso di passare del tempo con lui? Doveva solamente  ringraziare sua madre se ancora aveva modo di poterlo vedere almeno a scuola, se fosse stato per me le avrei proprio fatto cambiare istituto. Aveva superato un certo limite e bisognava riportarla sulla retta via.
- Ma papà ragiona... non si tratta solo di me! Rovinerai  la gita a tutti i miei amici così! - provò a impietorsirmi. - Noi avevamo in mente di trascorrere questa gita tutti insieme per...
- Per poter fare, lontando dalla supervisione di noi genitori, ogni genere di porcata? - finii la sua frase anche se a modo mio.
- PAPA'A'A'!
- KILLIANNN!  - dissero all'universo entrambe le mie donne.
- Che c'è? Ho detto qualcosa di sbagliato forse? Non è il motivo principale per cui i giovani d'oggi vanno in gita? Comunque non me ne importa nulla di rovinare la gita ai tuoi cari amichetti Chloe, voglio solo che tu e quel depravato stiate il più lontano possibile. Non dimentico quello che ho visto e voglio stare certo che la cosa non si ripeti.
- Ancora con questa storia papà? Io e Erik non stavam...
- No no no, non voglio ricominciare a discuterne di nuovo, sono quasi morto l'ultima volta se ben ricordi, preferirei non rivivere l'esperienza. Tutto quello che devi sapere lo sai quindi ora spetta a te decidere. Vuoi andare in gita? Andrai nella meta opposta alla sua. Non accetti questa cosa? Allora per me puoi anche restare a casa; anzi... preferirei se lo facessi sai? Starei di sicuro più tranquillo. - aveva gli occhi lucidi ma nonostante ciò si sforzò di non piangere, non voleva darmela vinta... come se poi a me facesse piacere vederla così triste. Non ero di certo un mostro, ero solamente un papà che cercava di proteggere sua figlia; è così tanto sbagliato? Tralasciando il fatto che sono geloso marcio della mia bambina, quello che stava per fare quel giorno non era di certo una cosa di cui andarne fieri. Ha solamente 15 anni, per quanto a qualsiasi età mi darebbe fastidio, ha comunque tutta la vita davanti per fare esperienze di quel genere, perché bruciare le tappe  e rovinarsi l'adolescenza? Non voglio che faccia il passo più lungo della gamba, deve pensare alla scuola, agli amici e alle sue passioni. Non è ancora il tempo dei fidanzati. Sua sorella maggiore è sempre stata più matura in questo, non abbiamo mai affrontato queste problematiche con lei, non ci ha mai dato modo di dubitare, possibile che con Chloe abbiamo sbagliato tutto? Mi rifiuto di crederlo. In fondo le abbiamo cresciute entrambe allo stesso modo. Non so cosa pensare, spero sia semplicemebte una fase della sua vita e che le punizioni date le serviranno a capire lo sbaglio fatto e a ritrovare la retta via.
- E va bene papà! Hai vinto. - rispose per nulla contenta - Sceglierò la metà opposta a quella di Erik ma almeno posso avere il permesso di chiamarlo? Vorrei parlargli io stessa di questa cosa.
- No ,non puoi chiamarlo, sei in punizione ricordi?
- Ma papàààà! Almeno una chiamata concedimela no? - Mi supplicò - Se neanche posso chiamarlo come faccio a scegliere la meta dove andare?
- Te l'ho già detto poco fa: chiamerò personalmente sua madre e me lo farò dire. Non prima però di avergliene cantate quattro naturalmente.
- No papà non... - bastò uno sguardo per metterla a tacere. Qualsiasi cosa avrebbe detto non mi avrebbe di certo fatto cambiare idea. Anna doveva sapere che suo figlio era un poco di buono. Aspettai che Chloe tornasse in camera sua dopodichè raggiunsi il salotto e prendendo quel maledetto congegno elettronico che tanto odiavo, composi il numero di una delle più care amiche di mia moglie.
- Pronto?!? - rispose al primo squillo.
- Anna? - domandai gentilmente sperando di non aver fatto casini con il parlofono
- Si sono io, chi parla?
- Anna ciao sono Killian, il marito di Emma... mi ha dato lei il tuo numero.
- Ohi Killian ciao! Come stai? Come mai mi stai chiamando? È successo qualcosa? Emma sta bene? I ragazzi?
- Anna tranquilla... - bloccai il suo solito fiume di parole - Emma sta bene, tutti stanno bene. - la tranquillizzai.
- Menomale guarda, stavo già entrando in panico; per chiamarmi tu pensavo fosse successo qualcosa a Storybrooke!
- Beh... non ci saranno mostri volanti in giro o nemici spietati che vogliono ucciderci ma qualcosa è successo. Sono successe due cose a dire il vero ed entrambe riguardano tuo figlio Erik!
- Erik???? O mio Dio! Sta bene? Gli è forse successo qualcosa? Arrivo sub...
- Ehi Ehi Ehi frena! Sta più che bene tuo figlio tranquilla, non gli è successo nulla. - "ancora" pensai.
- Se non gli è successo nulla allora ha combinato qualcosa... ho indovinato vero? Che ha fatto quel disgraziato? Emma l'ha portato in stazione per qualche bravata? Ha fatto qualcosa di grave? Oddio no no no non ce la faccio a restare qui! chiedo ad Elsa di teletrasportarmi da voi!
- Anna, Anna per favore lasciami parlare ok? Emma non l'ha arrestato e non c'è bisogno tu venga fin qui. Ha fatto una bravata è vero, una abbastanza grave per i miei gusti aggiungerei.... a casa mia e con mia figlia.
- Hanno mandato a fuoco qualcosa? Ti hanno creato qualche danno in casa? Killian sii sincero, se mio figlio ha fatto qualcosa devi dirmelo senza problemi, ti risarcirò! - ma possibile che quella donna non capisca mai nulla al volo?
- Anna volevo essere delicato ma a quanto pare con te non funziona. Ho beccato tuo figlio mettere le mani addosso a mia figlia, in casa mia e pergiunta in camera mia.
- Ma chi Erik? Erik ha... no non ci credo Killian. Erik non può aver... no no no, lui...
- Mi dispiace contraddirti ma l'ho visto con i miei occhi! - risposi serio.
- Mio figlio vuole un gran bene a Chloe, non gli passerebbe mai per la testa di farle del male e picchiarla, ma stiamo scherzando?- no ok ho capito... ci rinuncio. Parlare con Anna è un'impresa che solo Emma è in grado di fare. Dovrò ricordarmene una prossima volta.
- ANNA SVEGLIA!!! Non le ha messo le mani addosso in quel senso, non sarebbe ancora vivo se così fosse. Li ho visti in camera mia e di Emma a scambiarsi... "effusioni", chiamiamole così, assai pericolose. Ora passi il bacio che ho saputo c'è stato tra di loro tempo fa ma sul resto proprio non transigo! Devi dire a tuo...
- Si sono baciati? Davvero???? Ma che cariniiiiiii! Aspettavo questo momento da una vita ormai, sapevo che quei due prima o poi...
- MA PRIMA O POI CHE COSA ANNAAAAAA! Non sono per nulla carini, sono.... grrr, non lo so! Quello che so è che devi tenere tuo figlio lontano da mia figlia se non vuoi che lo faccia fuori siamo intesi?
- Killian mah...
- Non sto scherzando Anna! Di a tuo figlio di tenere le sue luride manacce lontano da mia figlia se vuole tenere tutti gli arti al proprio posto. Non risponderò delle mie azioni se solo lo vedrò anche sfiorarla con un dito!
- Non... non ti sembra di stare esagerando adesso? Sono solamente due ragazzini innamorati, che mai potrebbero fare di così grave è? Lasciamoli vivere le loro esperienze. E poi sono sicurissima che Erik ha le più buone intenzioni con lei, puoi dormire su sette cuscini Killian, non le... - doveva ringraziare la sua buona stella che la nostra conversazione stesse avvenendo per telefono e non di persona perché credo proprio che non avrei risposto delle mie azioni.
- TENTARE DI PORTARSI A LETTO MIA FIGLIA, UNA BAMBINA DI 15 ANNI APPENA, TI PARE UNA BUONA INTENZIONE????????MA PER PIACERE ANNAAAAAA! - fui costretto a riprendere fiato o avrei rischiato il secondo infarto della mia vita. - Parla con Erik e fagli cambiare testa perché se non lo farai tu fidati che lo farò io e non sarà per nulla piacevole. Detto questo c'è un altro problema da affrontare: la gita scolastica!
- Di... dimmi pure! - rispose credo ancora sconvolta per la mia ultima affermazione.
- Come potrai immaginare non sono assolutamente d'accordo sul fatto che i ragazzi partano insieme quindi vorrei sapere da te se Erik ha già deciso a quale delle due gite prenderà parte in modo tale che potrò mandare mia figlia nella direzione opposta.
- Si si ha già deciso. Ho firmato proprio poco fa il modulo che mi ha faxato. Ha scelto Barcellona come meta.
- Bene, grazie dell'informazione, mi sei stata davvero molto d'aiuto. Ci sent...
- Killian scusa se ti interrompo... lo so che non è una cosa che mi riguarda ma... si vedi ecco...  so che i ragazzi ci tenevano davvero molto ad andare in gita tutti insieme, non credi che Chloe si sentirebbe...
- Non venirmi a fare la morale su come potrebbe sentirsi mia figlia. E' colpa di tuo figlio se ho dovuto prendere questa decisione. Se avesse tenuto le mani al proprio posto quel giorno questo non sarebbe di certo accaduto.
- Le avrà dato qualche bacio, che sarà mai... lo abbiamo fatto tutti alla loro età. Non essere sciocco Killian! Se le impedirai di andare in gita te lo rinfaccerà per tutta la vita. Ripensaci ok? Che vuoi che sia una gita di pochi giorni... ci saranno dei professori a controllarli cosa potrebbe mai succedere?
- Non venirmi a dare lezioni su come essere un buon genitore perchè non puoi proprio permettertelo. Hai fallito nel tuo compito cara Anna, hai cresciuto un poco di buono.
- Non ti...
-  Pensa a far rigare dritto tuo figlio, a mia figlia ci penso io, so io cosa è meglio per lei, non tu. Te lo ripeto comunque, nel caso pensassi che io stessi scherzando: parla con Erik e sii chiara: non voglio che si avvicini mai più alla mia bambina. - riattaccai senza darle modo di rispondermi. Forse avevo esagerato ma poco importava: quando si tratta dei miei figli non avevo freni. Tornai in cucina da mia moglie e gli dissi di aver risolto il problema gita: Chloe sarebbe partita per la settimana bianca. Evitai di dirle che avevo insultato la sua amica ma a quanto pare non fui così fortunato. Uscii solo qualche minuto, il tempo di sistemare il capanno, e quando rientrai lei sapeva già tutto... Anna l'aveva chiamata piangendo.
- Spero per te che ci sia una spiegazione più che logica al fatto che una mia amica mi chiami, in lacrime, dicendo che l'hai aggredita verbalmente! - iniziò così il discorso - Ma che accidenti ti è preso Killian!
- Lo sai come la penso, ho semplicemente detto la verità! - mi giustificai
- Dirle che è una pessima madre sarebbe la verità per te? - domandò già sul piede di guerra.
- Come la consideri tu una madre che non è stata in grado di spiegare al figlio che le donne vanno rispettate e non usate? Ha cresciuto un idiota Emma!
- Erik è solo un adolescente Killian... Anna può avergli insegnato anche alla perfezione l'etichetta ma questo non vuol dire che lui la rispetti. A quest'età i ragazzi ascoltano poco e niente quello che dicono i genitori, la maggior parte delle volte seguono la massa, le amicizie, le stupidaggini che dicono alla tv. Chiama Anna e scusati con lei mi sono spiegata?
- No tesoro, mi dispiace! Rimango della mia idea. Se fosse stata una buona madre non avrei visto quello che ho visto! - dissi seriamente convinto  delle mie idee.
- Quindi io sono una pessima madre quanto lei allora! - e questo cosa voleva significare? Cos'era tutto quel vittimismo?
- E perchè mai scusa? Liam a soli 12 anni è centomila volta meglio di Erik. E' vero che è solo un bambino ma questi valori li ha già!
- Non parlo di Liam ma di Chloe. Andiamo Killian non crederai davvero che Erik abbia fatto tutto da solo quel giorno vero? Svegliati... tua figlia è un'adolescente ribelle in piena crisi ormonale.
- Mia figlia ha un'unica colpa, quella di essersi fatta convincere a provare a fare qualcosa di più grande di lei.
- Dici? A me il dubbio che possa essere partita proprio da lei l'iniziativa mi sfiora. Che strano... eppure le ho sempre parlato chiaro e le ho spiegato che non è mai un pregio concedersi così al primo che passa. Che ne pensi: mi avrà ascoltato? no! Quindi eccoti spiegato mio caro il perchè, in base alla tua teoria, anche io sono una pessima madre. - ripose secca.
- Tu non sei per nulla una pessima madre Emma e metto entrambe le mani sul fuoco che la nostra bambina non ha preso nessuna iniziativa di sua spontanea volontà. Lei non ci pensa neanche a queste cose. E' stato quel depravato a convincerla... le avrà raccontato chissà quante frottole... - mi avvicinai a lei - Avanti, basta parlare di questo... facciamo pace ok? Mi hai rimproverato poco fa e ci sono rimasto tanto tanto male! - feci la voce di un bimbo appena sgridato per poi avvicinarmi ulteriormente, in particolar modo alle sue labbra, per cercare di strapparle un bacio. Si scanzò.
- No... non farò pace con te... sei stato un cafone e io non voglio avere niente a che fare con i cafoni.  - fece per andare di sopra ma la bloccai prendendola per un polso facendola così girare verso di me.
- Eddai amore... non vorremo mica litigare per colpa di quel ragazzino! Ha già fatto fin troppi casini per i miei gusti.
- Non stiamo di certo discutendo per lui.
- E allora? - non mi rispose -  Emma... amoruccio... non tenermi il broncio ok? Avevo intenzione di passare un fantastico pomeriggio con la mia sexy mogliettina negli alloggi del capitano a fare tutte quelle cose che ci piacciono tanto... ma se mi tieni il broncio di sicuro dovrò rinunciare ai miei piani... - feci la faccia da bimbo bastonato. - Al mio bel corpicino manca il tuo bel corpicino. - mi fiondai sulle sue labbra approfittando di un suo momento di distrazione, l'avevo lasciata perplessa con quel'ultima frase. Purtroppo per me si riprese immediatamente e mi allontanò ancora una volta.
- UUh... ma che peccato che al tuo corpicino manchi il mio. Dovrà farsene una ragione e sai perchè? Perchè questo bel corpicino - indicò le sue forme muovendo in contemporanea i fianchi e facendomi già ardere di desiderio - lo rivedrai solo ed esclusivamente quando alzerai il telefono e ti scuserai con la mia amica per essere stato un gran cafone.
- Ma non è giusto! - protestai - Questo è un ricatto in piena regola amore!
- Prendere o lasciare Killian! - mi guardò come a farmi capire che non aveva nessuna intenzione di cedere. Maledetta! Sa sempre come fregarmi.
- E va bene! - sbuffai - Chiamerò Anna e mi scuserò ma non pensare che cambi idea su di lei, per me rimane una madre orrenda!
- Non mi importa se non cambi idea, mi importa solo che tu sia civile!
- Passami quel maledetto congegno elettronico avanti! Ma non uscire da questa stanza. Dopo che avrò terminato questa assurda chiamata tu verrai sulla Jolly Roger con me. Ho tutta l'intenzione di insegnarti come si porta rispetto ad un capitano di una nave pirata. - ammiccai facendole capire a cosa alludevo
- Devo andare a lavoro capitano, mi insegnerai come ci si comporta in un altro momento.
- Scordatelo mia cara. Prima regola: mai disobbedire al tuo capitano.  - non mi importava se doveva andare alla stazione dello sceriffo a dare il cambio a suo padre, nessuno mi avrebbe impedito di ottenere un paio di ore, forse anche piu, di pura passione con la mia donna.

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