Quando il male vince

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POV KILLIAN


Avete presente quelle giornate che vorreste cancellare dalla vostra mente per sempre? Quelle giornate che partono felici e spensierate... giornate in cui pensi di avere avuto tutto dalla vita e  poi neanche mezzo secondo dopo ti ritrovi catapultato in una situazione in cui non ti vorresti mai trovare? Beh a me un paio di settimane fa è capitato esattamente questo. Giornate come queste purtroppo non si dimenticano e so già che resterà incisa nel mio cuore una ferita che non si rimarginerà mai.Emma quella mattina era uscita, non aveva il suo solito turno in ufficio e ne aveva approfittato, visto anche anche io ero a casa, per fare delle commissioni. Sia lei che Leila sono state malate qualche giorno prima quindi questo può essere considerato a tutti gli effetti  il suo primo giorno di libertà. L'ho salutata con un bacio e con la promessa che ci saremmo ritrovati qui a casa per l'ora di pranzo. Era una giornata speciale quella.. era l'anniversario della nostra prima avventura insieme. L'anniversario dell nostro colpo di fulmine. Mentre era via ho vestito le bambine e ho fatto fare loro colazione, ho dato una sistemata in casa e ho preparato il pranzo. Tutto in tempo da record: erano ancora le undici ed era già quasi tutto pronto. Decisi di concedermi del sano relax mentre le bambine giocavano sul tappeto del salotto e nel mentre davo loro un'occhiata.  "Sono davvero fortunato" ricordo di aver pensato"...  ho una moglie meravigliosa e tre figli, perché anche Henry è mio figlio, a dir poco stupendi,  cos'altro potrei voler di più dalla vita? Niente è tutto perfetto. Beh almeno così pensavo,  neanche una mezzora  dopo  ecco arrivare la prima ondata negativa della giornata:  Un messaggio da parte di Emma:"Amore scusami faccio tardi. Emergenza in ufficio. Prometto che mi farò perdonare stasera. Ti amo."Ma come!!! Proprio oggi. Sbuffai...

- Papà tliste! - mi ritrovai entrambe le bimbe accanto

- Che succede papà? - mi chiese Leila scrutandomi in viso

- Niente amori... è tutto ok, il papà sta bene.  Che ne dite di andarci a fare una bella passeggiata al mare  e poi pranzo da nonna Granny? Mamma non riesce a tornare a casa adesso perché deve lavorare

- Ti papy boglio le tatatine! - Menomale che c'erano loro a farmi sorridere

- Andiamo allora!

***

Pranzammo fuori e rincasammo intorno alle tre e mezza. Emma non era ancora tornata e come se non bastasse non mi aveva neanche lasciato un sms.  Strano... molto strano. Chiamo Snow chiedendole  di poter tenere le bambine e non appena arrivò uscii e raggiunsi Emma alla stazione. Il risultato??? Emma non era in ufficio e da quello che mi disse David neanche ci è mai arrivata. Non aspettai un secondo di più è la chiamai. Non risponde alla prima chiamata ma alla seconda si.

-  Killian tutto ok? - Mi chiese. Sentii il suo tono di voce diverso. Era basso. 

- Tutto ok love. Dove sei?

- Te l'ho detto, sono a lavoro.

- Dove precisamente?

- In ufficio killian... dove vuoi che sia!

- Ah si?!?! E come mai io sono qui ma non ti vedo? - mi irritai a quella bugia. Perchè mi stava mentendo?

- Sei... sei alla stazione?

- Si e tu mi hai mentito. - le feci notare - Dove diavolo sei si può sapere?  E perché parli a voce bassa?

- D'accordo. C'è stata un'emergenza... un'emergenza... particolare. Risolvo questo problema e torno a casa tranquillo. Ti spiego tutto quando torno.

- Perché non me lo hai detto subito?

- Non volevo ti preoccupassi inutilmente.

- Sei sola?

La nostra vita insieme (Raccolta one-shot)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora