Bisogna rialzarsi sempre

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POV KILLIAN

Sono passati due mesi dalla tragedia che ha colpito la mia famiglia. Due mesi difficili sotto alcuni punti di vista... alcune volete anche pesanti oserei dire. Gestire due bambine non è mai semplice; figuriamoci quando non sei al pieno delle tue energie. A questo aggiungiamo l'essere constantemente alle prese con un dieciassettenne con manie di indipendenza e una popolazione che non smette mai di creare allarmismi inutili ed ecco che in grandi linee ho riassunto quello chè è la mia vita ultimamente. Agli occhi della gente sembrerebbe quasi di essere tornati alla normalità: Emma ha ripreso il suo lavoro da sceriffo, accompagna Leila e Henry a scuola, partecipa alle riunioni cittadine ed è tornata a presenziare alle cene di famiglia da Granny. La realtà però è ben diversa: è vero, Emma sta facendo enormi progressi, non è più chiusa in se stessa come i primi tempi... ma qualcosa la turba ancora. Non so cosa precisamente ma ho come la sensazione di esserne in parte responsabile. Non fraintendetemi, non abbiamo avuto nessuna discussione in questo periodo, anzi... ci siamo supportati molto, eppure il nostro rapporto in qualche modo sembra essersi inclinato. Da cosa lo deduco? Beh semplicemente dal fatto che fa la mamma 18h al giorno no stop e nelle restanti 6h fa lo sceriffo. Nulla di male sul fatto che passi del tempo con i nostri figli, ma il tempo per me e per lei? Quel tempo che prima riuscivamo a garantirci tra il sonnellino di una bambina e i compiti pomeridiani degli altri due dove è andato a finire? Per non parlare della notte... anche li le cose sono di gran lunga cambiate. Fino a qualche mese era la parte preferita di tutta la giornata... era l'unico momento in cui potevamo essere solamente noi due. Non sto parlando di sesso, o almeno non solo. Aspettavamo la sera con ansia anche per il semplice parlare tra adulti, raccontarci la giornata, guardare un film stretti l'uno nelle braccia dell'altro... tutto questo adesso è scomparso. Anche se abbiamo sempre abitutato le bambine a dormire nelle loro rispettive camerette senza dare loro il vizio di dormire in camera con noi, da qualche mese a questa parte una piccola bambina si è insinuata nel nostro lettone e non c'è assolutamente verso di mandarla via. Mi correggo... un modo ci sarebbe anche ma ogni volta che tento di spostarla o di parlarle semplicemente dicendole che è ora che inizi a dormire da sola ecco che mamma Emma prende le sue difese e la piccolina rimane imperterrita nel lettone con noi. Pensate sia tutto? E invece no, non ho ancora finito: ricordate la tradizione zia/nipote? Quella di dormire una volta al mese da zia Regina per lasciare un po di privacy a me e Emma? Beh non esiste più. Emma di punto in bianco ha cambiato idea. Dice che avremo tutto il tempo del mondo per stare da soli una volta che tutti e tre saranno cresciuti e che è giusto invece che ora passino quanto più tempo possibile con noi perchè purtroppo cresceranno in fretta. Sto impazzendo ve lo giuro... stare lontano da lei mi uccide. Ho pensato molte volte di parlarle ma poi mi sono sempre tirato indietro, non sono bravo con i discorsi e ho paura di passare ai suoi occhi come un maniaco con il chiodo fisso del sesso. Non avendo ancora il coraggio di esporre questo mio disagio a mia moglie ho provato a chiedere aiuto alla sua migliore amica, Regina, ma quest'ultima è caduta dalle nuvole. Dice che Emma non fa altro che parlare di me: di quanto mi ama, di come solo io riesco a capirla, che senza di me sarebbe persa... e allora perchè tutta questa distanza tra di noi? non so più davvero cosa pensare. Regina mi ha consigliato di prendere il toro per le corna e parlarle, in fono solamente Emma può dirmi esattamente cosa sta succedendo. Ci ho pensato su e alla fine sono arrivato anche io alla conclusione che è inutile continuare ad aspettare che qualcosa si risolva da sola, devo prendere la situazione di petto e affrontarla una volta per tutte.
E' tornata a casa da poco e come ormai da tradizione è al piano di sopra con le bambine. Prendo un respiro profono dopodichè mi decido a raggiungerla. E' una visione mervigliosa quella che ho davanti: Emma in versione mamma ha un non so che di incantevole, bisognerebbe essere presenti ora in questa stanza per capire di cosa io stia parlando, purtroppo a voce non riesco a rendere bene l'idea. ok Killian... bando alle ciancie! O adesso o mai più.
- Emm...Emma tesoro, potremmo parlare un secondo? - chiedo sorridendole
- Certo! Dimmi... cosa c'è? - mi risponde senza preoccuparsi minimamente delle bambine che sono presenti nella stanza.
- Vorrei parlarti in privato possibilmente, è una cosa un po' delicata!
- O mio Dio! E' successo qualcosa? C'è un nuovo pericolo in città? - perchè lo sceriffo che in lei deve sempre emergere fuori?
- Tranquilla nessun pericolo cittadino per ora, ne tantomento un pericolo magico. Non è che però potresti... - e le indico con l'unica mano a disposizione il corridoio che porta alla nostra camera da letto.
Non sa cosa rispondermi, lo riesco a leggere dalla sua faccia. Fortunatamente per lei ma sfortunatamente per me è la piccola Chloè a rispondere:
- No mamy... no andale via, lesta co me! Io boglio tocare. - eccola che si scioglie al suono di quella richiesta
- Killian non è che potremmo parlarne più tard...
- No non possiamo aspettare oltre, io non posso aspettare oltre. - la presi per mano e la condussi a passo sostenuto nella nostra camera. Mi chiusi la porta alle spalle.
- C'era bisogno di trascinarmi? - chiese meravigliata della mia poca delicatezza. Ha ragione, sono stato istintivo ma sono due mesi che aspetto. - Si può sapere cosa c'è di così tanto urgente che non può aspettare? - non è arrabbiata, è semplicemente confusa.
- Noi! Ecco cosa non può più aspettare. Io e te, la nostra vita di coppia...
- Non riesco a seguirti.
- Andiamo Emma... non vorrai mica farmi credere che sia tutto ok tra di noi vero? - mi guarda senza proferire parola - Oh andiamo! Vuoi dirmi che non ti sei resa conto che non passiamo più del tempo insieme?
- Killian... passiamo tutte le nostre giornate insieme. L'unico momento della giornata in cui non ci vediamo è al lavoro, ma solo perchè hai deciso di non lavorare alla stazione.
- Intendo dire da soli Emma! Io e te, senza bambini. Quando è stata l'ultima volta che ci siamo concessi del tempo insieme?
- Non significa che deve esserci qualche problema tra di noi. I bambini, Chloè sopratutto, stanno passando un periodo particolare, hanno bisogno di attenzioni. Siamo i loro genitori, spetta a noi.
- Sono i bambini ad attraversare un brutto periodo o sei tu? Io penso che sia la seconda l'opzione giusta. Chloè non aveva nessun tipo di problema fino a quando non hai iniziato a viziarla per sopperire ad una mancanza... non te ne sto facendo una colpa, anzi... sono preoccupato per te. Vorrei che mi parlassi, che mi dicessi le tue paure o semplicemente cosa c'è che non va.
- Non l'ho viziata! - si lamenta ma al mio sguardo, che sottolinea l'ovvio non può far a meno di abbassare lo sguardo. Sa che ho ragione - E comunque non c'è niente che non va in me.
Mi avvicino e mi siedo sul letto accanto a lei prendendole le mani:
- Tu dici di non avere nessun tipo di problema ma non è così amore, si vede lontano un km che c'è qualcosa che ti fa soffrie e poi l'attaccamento che hai verso le bambine e il non avere piu tempo per il tuo maritino non fa altro che confermare la mia ipotesi. Dove è andata a finire la mia Emma?
- Ti manca la tua Emma? - mi dice sorridendo e deviando la mia domanda - Se volevi un po' di tempo solo per noi due bastava essere più espliciti amore! - cerca di ammiccare con lo sguardo ma fallisce miseramente.
- Si ok mi manchi! In tutti i sensi se proprio vogliamo essere sinceri ma non è solo questo il punto. Voglio sapere il motivo per tutta questa distanza e non venirmi a dire che sono i bambini la causa del nostro allontanamento perchè lo sai anche tu che non è assolutamente vero. Che c'è ho forse fatto qualcosa che ti ha infastidito? Ti prego parlamene cosicchè io possa provare a rimediare.
- Non hai fatto nulla di sbagliato o che mi ha infastidito. Sto bene Killian, non ho nulla. Pensi che le cose tra me e te sianco cambiate ma non è cosi! Sei la persona che amo di piu al mondo insieme ai bambini.
- Quindi non avresti nulla in contrario a dimostrarmelo. - questa era la prova del nove.
- In che senso scusa?
- Mi ami?
-Certo che si! Ma che domanda è?
- Allora se mi ami questo weekend faremo una gita fuori storybrooke. Io e te da soli
- Eemm mi cogli alla sprovvista Killian!
- Che c'è non vuoi?
- Non è che non voglio solo che.... il lavoro, i bambini... la vedo difficile poter organizzare tutto... e poi... non possiamo lasciare le bambine da sole per così tanto tempo.
- Amore... partiremo Sabato mattina e saremo di ritorno Domenica sera. E' solo una notte e lo sai bene anche te che sono abituate. E per il lavoro non preoccuparti tuo padre è più che felice di sostituirti.
- Si ok, ma...
- Ma cosa? - la guardai dritta negli occhi come a farle capire che non aveva scusanti.
- Ok! Va bene. - non aggiunse altro.
- Davvero? - chiesi incredulo che si fosse già convinta
- Si davvero! Ma non dirmi più che non ti amo. - la baciai instintivamente ed iniziai a fantasticare sulla nostra piccola vacanza.
***

La nostra vita insieme (Raccolta one-shot)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora