Ma che bella sorpresa.

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POV HENRY
Mi sono trasferito da qualche mese qui a Boston per frequentare l'ultimo anno di liceo in una scuola con accesso diretto al collage. È stata dura allontanarsi dalla mia famiglia e dal caos generale di storibrooke ma questa è senza dubbio un'occasione irripetibile e non mi sarei mai perdonato se me la fossi lasciata sfuggire.
Vivere a Boston è assolutamente differente da Storybrooke, qui nessuno conosce nessuno, ognuno pensa ai fatti propri e sopratutto non ci sono problemi di ordine generale o magico ogni due secondi. L'unica mia preoccupazione in questa città è studiare, pagarmi gli studi e l'affitto. Entrambe le mie mamme si sono offerte di contribuire a questo ma io ho rifiutato, vivo da solo e voglio potermi mantenere come tale. Ecco perché ora sono nella Biblioteca principale della città, lavoro qui. È un luogo molto tranquillo, non c'è tanto da fare e di conseguenza ho tutto il tempo a disposizione per poter studiare.
- Mi scusi, posso chiedere a lei? - mi disse una signora avvicinandosi alla mia postazione.
- Certo, sono qui apposta - le rivolsi un sorriso gentile.
- Stavo cercando le narrative per bambini e ragazzi, saprebbe indicarmi dove trovarle?
- Certo, le faccio strada, prego mi segua. - ci incamminammo verso quello che era in assoluto il mio settore di competenza; dopo tutto quello che avevo vissuto a Storybrooke e grazie anche al mio fornitissimo albero genealogico potrei tranquillamente raccontare ogni singola storia rappresentata in questi libri.  - eccoci qui, cerca qualcosa in particolare?
- Emh a dire il vero si. Avete qualcosa sulle avventure di capitan Uncino?  - "sul mio patrigno?" Avrei voluto dirle ma sarei sembrato un povero pazzo quindi mi limitai ad indicargli i possibili libri e tornai al mio studio/lavoro.
La giornata prosegui in maniera del tutto tranquilla e senza neanche accorgermene arrivó l'orario di chiusura. Sistemai la mia postazione e feci un giro per verificare che fosse tutto in ordine prima di andare via. Non potevo credere ai miei occhi, la signora che avevo aiutato all'incirca sei ore prima era ancora lì intenta a sfogliare tonnellate di volumi.
- emm signora mi scusi, non vorrei disturbarla ma è orario di chiusura!
- Di già??? Oddio il tempo è voltato! - esclamó sorpresa.
- Non si preoccupi succede spesso quando si è concentrati.
- Ha ragione... mi scusi se glielo chiedo, non vorrei essere scortese ma potrebbe gentilmente concedermi ancora 10 minuti?
- Certamente, finisco il giro di perlustrazione nel mentre.
- La ringrazio lei è davvero un ragazzo adorabile. - e senza ulteriori giri di parole continuó la sua lettura. Continuai il mio giro, tutto era in ordine così pur di far contenta la donna mi misi a perdere un po' di tempo spolverando qualche mensola. Tornai da lei mezz'ora dopo. Stava prendendo appunti: ma appunti su cosa? Visto quello che stava leggendo dubbioso fosse qualcosa riguardante il lavoro. La curiosità era troppa così mi avvicinai e senza farmene accorgere sbirciai il suo quaderno. Subito mi saltó all'occhio un dettaglio che mi mise in allarme: al centro del foglio vi era la scritta "capitan uncino" con una freccia e un'altro nome: "Killian Jones". Mmh c'era qualcosa sotto....
- Signora...
- Si sì ecco sto andando via! - Disse chiudendo immediatamente il libro e mettendo in tutta fretta gli appunti nella borsa come a non volermeli far leggere. Inizialmente pensai di stare in silenzio ma poi la curiosità era troppa e la fermai.
- Killian Jones è? un po' troppo dolce come nome per colui che si fa chiamare capitan uncino non trova anche lei?- rimase pietrificata sul posto.
- Hai... hai letto i miei appunti?
- Potrebbe essere... o forse no... la domanda è un'altra: sono abbastanza sicuro che il nome Killian Jones non compaia su nessuno di questi manuali, cosa le fa pensare che sia quello il suo vero nome? E sopratutto... a cosa le servono tutte le informazioni che ha preso?
- Ricerche, niente di importante... è per una ricerca scolastica: mio nipote non poteva venire così sono venuta io.
- Mmmh... ok. - feci finta di crederle
- Arrivederci... - mi disse riprendendo a camminare velocemente.
- Arrivederci e comunque il nome Killian Jones esiste per davvero, puó andare direttamente da lui e chiedergli se è capitan uncino non trova? - mi guardó come chissà cosa avessi detto e mi corse in contro
- Lo conosci???? dimmi di sì ti prego. È importantissimo.
- Importante per cosa?
- Devo incontrarlo, lo cerco da una vita... pensavo fosse morto in mare...
- Signora io le ho detto che il nome Killian Jones esiste non ho detto che lo conosco.
- Posso assicurarti che quel nome non è di sicuro in questa città, ho controllato in lungo e in largo quindi se sai dell'esistenza di questo nome è evidente che lo hai conosciuto. Se sai qualcosa  devi dirmela. Non ho scopi loschi, sono solo... beh sono solamente sua madre.
Sua madre??? La madre di Killian non era morta? - signora con tutto il dovuto rispetto ma lei mi sembra....
- pazza?
- Volevo dire troppo giovane per essere la madre di un uomo che secondo la leggenda è  nato più di un secolo fa.
- il mio killian ha più di 200 anni io ne ho molti di più ma tra il regno delle storie mai raccontate e neverland sono rinata molto giovane. - il narcisismo era di famiglia insomma. - so che sembra assurdo che neverland esista e che esista capitan uncino e non so neanche perché ne sto parlando con te, ma ti giusto che tutto questo esiste, è reale.
- Mmh... e cosa mi sa dire del suo Killian Jones?
- Non... non mi prendi per una povera pazza?
- Chi stabilisce chi è pazzo e chi non lo è? - risposi sorridendole - allora? Questo Killian Jones?
- È il mio secondogenito, ha un fratello più grande di nome Liam e suo padre si chiama Brennan. Mio marito era un ubriacone e un giocatore d'azzardo... aveva un milione di debiti e per compensare ad essi mi ha venduta ad un commerciante allontanandomi dai miei bambini. Killian era piccolino ai tempi, poteva avere si e no 6 o 7 anni, non ho avuto neanche modo di salutarlo povero piccolo.
- E come è finita nel regno delle storie mia raccontate?
- Ma sul serio mi credi???? - mi continuava a scrutare sorpresa che ancora non le avessi dato della pazza - comunque non ne potevo più di essere prigioniera di quel bruto così una notte scappai e incontrai un uomo che mi parlò di questo regno... non gli credetti all'inizio ma poi decisi di seguirlo: tutto era meglio della tortura che stavo vivendo. Ora dimmi la verità: mi credi per davvero o vuoi vedere fino a che punto io sia secondo te fuori di testa?
- Mi hai elencato parte della famiglia e so per certo che quasi nessuno conosce la famiglia di Killian, a lui non piace sbandierare le sue cose.
- E tu come la conosci la nostra famiglia?
- Beh... se mi dessi un'ulteriore prova di quello che stai dicendo potrei anche parlare. - estrasse dalla tasca un foglietto e lo aprì davanti a me. All'interno di quel pezzo di carta vi era un ritratto, un ritratto di famiglia precisamente. Riuscivo a riconoscere la signora con cui stavo parlando ma il signore accanto a lei e i due bambini non sapevo davvero chi fossero.
- Questo è il mio ex marito, lui è Liam e qui c'è killian.
- Posso fare una foto al ritratto? - le chiesi
- Cosa devo farci? - richiuse il foglio immediatamente.
- Abbi fede. Se mi sta dicendo la verità potrei anche rivelarle un segreto su questa persona - indicai il bambino più piccolo nella foto - da raccontare. La donna sorrise speranzosa
- Ok! Fai pure allora!- scattai la foto e la mandai a mia madre, Regina, l'unica con il sangue freddo e gli chiesi se con la  la magia poteva verificare se quel bambino fosse  effettivamente  killian, il nostro killian. Ci mise un po' ma alla fine mi rispose dicendo che la donna non stava mentendo, il bambino ritratto in quel pezzo di carta non era altro che il nostro Killian Jones.
- Bene signora, lei sta cercando suo figlio killian giusto?
- Si, da una vita orma... dimmi che lo hai conosciuto. Anche solo incontrato mezza volta... mi basterebbe sapere anche solo la città in cui lo hai visto.
- Le dirò di più! Conosco molto bene Killian Jones, lui è in realtà il mio patrigno.
- Patrigno? Lui si è...
- Sposato? Si con mia madre ma non le dirò di più, se le fa piacere sto tornando a casa per il week, può venire con me se vuole.
- Dici sul serio? O mio Dio mi faresti la donna più felice di questo mondo.
- Allora è deciso partiremo venerdì.

La nostra vita insieme (Raccolta one-shot)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora