Una mattinata che inizia come tante altre e,tra uno scherzo e una battuta, arriva un nuovo caso per la squadra di Gibbs che questa volta dovrà occuparsi di un rapimento ai danni della famiglia di un marine. I sospetti sembrano ricadere tutti su una...
Tony scattò in piedi con in mano un fascicolo, ma fu superato da Ziva che, telecomando alla mano iniziò a illustrare la situazione: "Thomas Murray, 11 anni, figlio di Elen e del colonnello di corvetta James Murray. Gli piace il baseball ed è un amante degli animali" presentò facendo apparire sul video al plasma una foto del bambino, "ultimamente era stato costretto a casa da una brutta influenza così la scuola, sotto richiesta dei genitori, gli avevano mandato un'insegnate a domicilio" concluse, ma a quel punto fu Tony a prendere il telecomando facendo apparire il volto di una giovane donna sullo schermo.
"L'insegnante in questione si chiama Lucy Barrow, 31 anni, laureata alle magistrali, vive di lavori saltuari e fa da insegnante di recupero nella scuola del bambino. Incensurata, non è sposata, pare viva da sola con la madre in un quartiere in periferia" fece una pausa guardando Gibbs, "attualmente risulta anche lei scomparsa nel nulla".
"Certo, di sicuro sarà con Thomas" ribatté Ziva con una risatina.
"Che intendi dire?" chiese Gibbs incuriosito.
"Viene dai bassi fondi! Avete visto che casa hanno i Murray? Di sicuro avrà messo in atto il rapimento del ragazzino a scopo di estorsione" spiegò la donna carica di aspettative positive da parte del capo.
"Si, ma non c'è stata ancora nessuna richiesta di riscatto" s'intromise McGee.
"Arriverà, vedrai!" rispose sicura di se.
I tre uomini rimasero in silenzio e lei prosegui: "In Israele ne ho viste tante di persone come lei, persone disperate che cercano il guadagno facile per poi sparire in qualche paese dei tropici per rifarsi una vita".
"Si, ma qui non siamo nel tuo paese Ziva!" ribatté Tony stanco di quelle chiacchiere.
"Oh-oh, ma certo!" rise la donna del Mossad, "il piccolo Tony si è preso una cotta per la maestrina per caso?" lo schernì divertita, "dovresti imparare a ragionare di più con la testa e non con quello che hai li sotto!" lo ammonì indicando le parti intime del collega con la matita che aveva in mano.
Tony stava per rispondere, ma Gibbs fu più veloce: "Adesso basta voi due! Qui abbiamo a che fare con la scomparsa di un bambino, le battute di bassa lega come quelle lasciamole a casa, chiaro?" urlò adirato, "McGee. qualche contatto tra la Barrow e la madre?" chiese.
"No capo, dai tabulati telefonici risulta che la madre di Barrow non ha ricevuto telefonate dal cellulare intestato alla figlia o da numeri sconosciuti di recente".
"Ziva, tu e McGee andate a parlare con la madre dell'insegnante, scoprite quando ha visto la figlia l'ultima volta".
"Tony..." si bloccò guardando il suo agente che non distoglieva gli occhi dall'immagine della donna sullo schermo, "che c'è DiNozzo?" gli chiese.
"Non so capo" mormorò l'agente passandosi il telecomando sotto il mento, "non mi sembra una persona che rapirebbe un bambino...".
"Ok, prova a convincermi..." rispose Jethro incrociando le braccia sul petto.
"E' vero che viene da un quartiere inferiore rispetto a quello dove vivono i Murray, ma capo guardala! Quella è una che si è fatta da sola, una che si alza la mattina presto come noi e si guadagna da mangiare facendo qualsiasi tipo di lavoro" fece una pausa, "ne ho viste tante di persone come lei a Baltimora e qualcosa mi dice che lei non fa parte dei carnefici, ma delle vittime".
Gibbs fece il suo solito mezzo sorriso, poi gli diede una pacca sulla spalla: "Segui il tuo istinto e vedi dove ti porta, ma tienimi aggiornato, intesi?".
"Si capo".
La macchina in dotazione all'ncis si fermò in una via con piccole case a schiera, la zona sembrava tranquilla, ma occhi curiosi non avevano dostolto lo sguardo da Ziva e McGee da quando erano scesi dalla macchina.
"Mi sto innervosendo" sussurrò la donna al collega.
"Stai calma, non fanno nulla di male, in un posto del genere, due agenti federali danno subito all'occhio" cercò di spiegare lui.
"E' proprio questo che mi da fastidio! Odio essere osservata" mormorò sempre più spazientita.
Salirono i quattro gradini di legno che precedevano l'ingresso e bussarono alla porta: "Ncis, signora Barrow è in casa?".
Attesero una manciata di minuti e finalmente la porta si aprì lentamente e il volto di una signora anziana fece capolino: "Cosa desiderate da me?" mormorò titubante.
"Signora, siamo dell'ncis, dovremo farle qualche domanda, possiamo entrare?" chiese Tim mostrando i distintivi.
La donna si fece da parte, lasciandoli passare e si chiuse la porta dietro di se.
"Ecco, prego" sorrise l'anziana donna porgendo loro una tazza di the bollente.
"Oh, non doveva disturbarsi" sorrise Ziva in imbarazzo.
"Grazie signora" sorrise Tim, "da quanto tempo non vede sua figlia?" le chiese bevendo un sorso di the.
"Avete trovato la mia Lucy?" scattò lei sorpresa.
"No, signora, la stiamo cercando anche noi ad essere sinceri".
Il volto della donna ritornò cupo: "Non vedo e non sento mia figlia da ieri mattina, è uscita per andare a lavorare e non è più tornata" sospirò, "ho chiamato la polizia per fare la denuncia, ma mi hanno risposto che ci vogliono almeno 48 ore prima di iniziare le ricerche, ma è assurdo! La mia Lucy potrebbe essere ovunque, aver avuto un malore e nessuno vuole cercarla" concluse corrosa dall'ansia. Tim e Ziva si scambiarono uno sguardo, era chiaro che la donna non sapeva nulla della figlia e, come i coniugi Murray, era solo una vittima della situazione.
Ziva si chinò accarezzandole le piccole spalle: "Non si preoccupi signora, ci penseremo noi ora a cercare sua figlia" sorrise, "ha qualcuno che si possa prendere cura di lei?" le chiese.
La donna scosse tristemente il capo: "Ho solo lei, mio marito è morto tanto tempo fa e non ho altri parenti qui" rispose tristemente, "ma c'è una vicina che ogni tanto mi va a fare la spesa e mi aiuta, non sono completamente sola".
"Strano, non sono cose che dovrebbe fare sua figlia?" scattò Tim incuriosito.
"Mia figlia lavora come una matta dalla mattina alla sera, è un cara ragazza e quando torna a casa è così stanca che a volte si addormenta sul divano sfinita, non potrebbe mai occuparsi anche delle commissioni".
"Capisco signora, ora stia tranquilla e lasci fare a noi" sorrise Ziva, "tenga, se sua figlia dovesse farsi viva o, per qualsiasi altra cosa, chiami pure" concluse dandole un biglietto da visita. Lanciò un occhiata a McGee e uscirono insieme dall'abitazione.
"Quella donna non sa niente" commentò Tim entrando in macchina.
"Già, eppure continuo a pensare che lei sia colpevole" ribatté lei mordicchiandosi nervosamente un unghia.
Tim la guardò, sorrise e avviò il motore dell'auto guidando in direzione dell'ufficio dell'ncis.