"E così tu saresti un Murray...", mormorò Lucy visibilmente sorpresa.
"Forte, eh?" sorrise Joel come un bambino che aveva ricevuto un gioco nuovo, "pensa, un giorno tutto quello che vedi sarà mio, non è fantastico?" chiese sfiorandole il viso, "anzi, nostro!".
"Joel io non..." provò a rispondere Lucy, ma lui le posò un dito sulle labbra: "Lo so che sei innamorata di quel tizio, ma non preoccuparti, col tempo riuscirò a farti innamorare di me, vedrai" sorrise.
Lucy lo fissò esitante, come poteva conoscere i suoi sentimenti per Tony? Erano così evidenti? Strinse gli occhi cercando di sorvolare su quei pensieri, doveva restare concentrata su Joel, quel suo modo di fare era inquietante e non sapeva più come apportarsi. In parte temeva la sua reazione, ma non doveva farsi intimorire o sarebbe stata la fine. Il cellulare del ragazzo squillò, vide chi fosse dal display e si allontanò per parlare. La ragazza studiava ogni sua espressione, pareva molto contento di ciò che il suo interlocutore gli stesse comunicando e per un attimo Lucy ebbe un brivido.
"Buone notizie! Indovina chi è venuto a trovarci?" sorrise eccitato.
Lei lo guardò preoccupata, ma non ebbe il coraggio di rispondere.
"Pare che il tuo cavaliere senza macchia sia stato trovato fuori dalla tenuta di mia nonna quasi incosciente e ora è segregato in cantina" sorrise, "non vedo l'ora di andare a fare due chiacchiere con lui".
"Tony? Tony è qui?" chiese con gli occhi lucidi. Il suo cuore batteva fortissimo e le sue guance presero subito colore al pensiero. La sua espressione era così gioiosa da provocare nel giovane che aveva davanti solo ostilità e ribrezzo. Attraversò la stanza in sole due falcate e in pochi secondi era già su di lei.
"Lo ami così tanto?", l'aggredì.
"Di che diavolo parli, Joel, lasciami!".
"No, tu devi essere solo mia, hai capito?", la strattonò.
"Joel, smettila! Che vuoi fare?" urlò la ragazza spaventata.
"Io ti sto offrendo la felicità e tu scodinzoli come una cagna in calore solo a sentire che lui è qui? Come puoi farmi questo Lucy?" l'afferrò con forza per le mascelle, "io ti amo non capisci?!".
"Lasciami!" sbraitò a denti stretti, ma lui la zittì baciandola con trasporto e costringendo la ragazza a schiudere le labbra per poter esplorare ogni sensazione quel bacio aveva da offrire. Lucy si dimenò, ma le corde con cui era legata al letto erano resistenti al punto da lacerarle la carne. Doveva fare qualcosa, Joel stava perdendo il controllo e, mentre forzava le sue labbra, con le mani cercò di sganciarle il bottone dei jeans.
Un gemito di dolore si elevò nella stanza e il ragazzo si scostò col labbro insanguinato: "Maledetta stronza!" urlò dandole un sonoro ceffone. "Mi hai morso, non ci credo...", continuò ansante mentre si tastava il labbro ferito.
"Fattene una ragione Joel, non mi avrai mai" ringhiò lei con lo zigomo gonfio e le labbra arrossate.
"So io come farti cambiare idea!" sorrise, "così ti passerà la voglia di mordere la gente".
"Che vuoi fare?" gli chiese allarmata.
"Finire quello che ho iniziato l'altra volta" ribatté aprendo la porta della stanza, "questa volta gli pianto un paletto nel cuore al tuo bel agente!" concluse chiudendosi la porta dietro le spalle.
"No, Joel non farlo!" urlò Lucy disperata, "Ti prego Joel!" continuò dimenandosi con forza cercando di slegarsi, ma era legata troppo bene e ben presto dovette arrendersi.
Una lacrima le solcò il viso, con il suo comportamento, aveva condannato a morte l'unico uomo che avesse mai amato.
***
L'auto con a bordo gli uomini dell'ncis inchiodò in corrispondenza della cabina telefonica da cui aveva chiamato Tony.
"DiNozzo!" chiamò Gibbs uscendo dall'abitacolo e guardandosi intorno.
"Tony!" lo chiamarono McGee e Ziva. All'interno della cabina non c'era nessuna traccia del collega, solo qualche piccola goccia di sangue e il ricevitore ancora staccato.
"Capo, viene a vedere!" lo chiamò Tim, "guarda, segni di trascinamento" concluse indicando il terreno.
"Qualcuno l'ha preso".
"La signora Caroline forse?" ipotizzò Ziva.
"Si, ma perché? Che cosa vogliono da lui?" si chiese McGee a voce alta.
"Non lo so, ma lo scopriremo presto". Rispose Gibbs rimontando in macchina.

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Un piccolo angelo
FanfictionUna mattinata che inizia come tante altre e,tra uno scherzo e una battuta, arriva un nuovo caso per la squadra di Gibbs che questa volta dovrà occuparsi di un rapimento ai danni della famiglia di un marine. I sospetti sembrano ricadere tutti su una...