Una mattinata che inizia come tante altre e,tra uno scherzo e una battuta, arriva un nuovo caso per la squadra di Gibbs che questa volta dovrà occuparsi di un rapimento ai danni della famiglia di un marine. I sospetti sembrano ricadere tutti su una...
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Davanti a loro si apriva un bosco a perdita d'occhio, la pioggia ormai li aveva sfiancati e infradiciati. Da quando erano usciti dal luogo dov'erano stati imprigionati non avevano più parlato, soprattutto Lucy sembrava essere rimasta particolarmente scossa dopo aver visto il volto del suo rapitore. Aveva detto di non volerne parlare e così neanche Tony era tornato sull'argomento anche se la curiosità era tanta, ma in questo caso il silenzio lo aiutava a tenerlo concentrato visti i danni fisici che aveva riportato dalle torture. La giovane maestra camminava in silenzio dietro di lui col capo chino. Intorno a loro c'erano solo alberi e oscurità, non si vedeva a un palmo dal loro naso quando un lampo illuminò la visuale ma in lontananza e Tony scorse qualcosa che sembrava a tutti gli effetti una strada.
"Ci siamo" sorrise sfinito, aveva una forte nausea, il fiato corto e la vista di tanto in tanto lo abbandonava completamente. "Ancora un piccolo sforzo, Lucy" la incoraggiò, ma lei sembrava non stesse neanche ascoltando.
"Ehi? Tutto bene?" si preoccupò tornando sui suoi passi. La donna si bloccò continuando a non guardarlo in viso, un atteggiamento decisamente poco da lei, visto come si era comportata fino a quel momento. Con uno sforzo, DiNozzo alzò il braccio per sfiorarle una spalla.
"Non toccarmi!" Indietreggiò scossa, quando il terreno sotto ai loro piedi, reso scivoloso dalla pioggia, franò e cadde portandosi dietro Tony che la strinse a sé per proteggerla da urti improvvisi. Dopo diversi capitomboli, i due si fermarono andando a sbattere contro un albero.
"Tony?" lo chiamò ritrovandosi di nuovo sopra di lui. "Sei...tutta....intera?", mormorò lui ansante con filo di voce. "Perché? Perché continui a proteggermi?", sbroccò scossa, "hai visto cos'è successo, no? Io conosco la persona che ti ha fatto tutto questo e tu continui a proteggermi, perché?" scoppiò improvvisamente Lucy satura del senso di colpa che la opprimeva.
Lucy si strinse al suo petto ed iniziò a piangere a dirotto. Troppa amarezza, troppe delusioni...troppe tensioni. Il suo cuore era letteralmente andato in pezzi, la sua vita si era trasformata in un inferno eppure lui continuava ad avere fiducia in lei, una persona che neanche la conosceva, era pronto a sacrificarsi pur di proteggerla...tutto questo era davvero troppo e non sentiva di meritarlo minimamente.
Tony raccolse il suo pianto in silenzio, nonostante la pioggia gli bagnasse il viso con violenza, nonostante fosse sdraiato nel fango e con il corpo ormai intorpidito dal dolore e dal freddo. Era immobile: un braccio intorno alla vita sottile di Lucy e uno intorno alle sue spalle, sopra di loro un cielo nero di nuvole e pioggia che non sembrava volesse dar loro tregua.
***
Gibbs e McGee fecero irruzione armati: "Ncis!" urlò il più anziano dei due entrando in casa dei Morgan.
Gibbs controllò il piano terra, mentre McGee si occupò delle stanze.
"Libero" annunciò Jethro.
"Capo" lo chiamò Tim scendendo in compagnia di una ragazza.
"Che sta succedendo?" chiese la giovane vestita con pantaloncino e una t-shirt, "chi siete?".
"Ncis" rispose Gibbs mostrando i distintivi, "siamo gli agenti Gibbs e McGee e lei è?".
"Emma, Emma Morgan".
"Emma, sa mica dirci dov'è suo fratello?" chiese Tim.
"Che vuole che ne sappia! E' grande e vaccinato, starà con qualche bella ragazza, come sempre" sorrise maliziosa.
"Noi pensiamo che suo fratello Joel sia in compagnia di un nostro agente" prese una foto di Tony e la porse alla giovane che sgranò gli occhi, "lo conosce, vero?".
"Si...si, è venuto ieri pomeriggio a chiedermi di Lucy, e poi..." si bloccò cercando di ricordare.
"Poi cosa?" la incalzò Gibbs.
"Cosa gli è successo?" scattò lei.
"Qui le domande le faccio io!" scattò Jethro alzando la voce.
La ragazza s'irrigidì.
"Ascolta, è molto importante che tu ci dica quello che sai" intervenne Tim intuendo il timore che Gibbs stava suscitando in lei, "l'agente in questa foto è scomparso e abbiamo il sospetto che sia stato portato via da tuo fratello".
"Doveva essere uno scherzo!" piagnucolò scossa.
"Si spieghi meglio" chiese Gibbs usando un tono di voce più posato.
"Quando il suo agente è andato via da qui, ho chiamato mio fratello sul cellulare avvisandolo che un agente dell'ncis era passato da casa per cercarlo, gli ho chiesto che cosa avesse combinato e cosa gli avesse scritto Lucy nel messaggio per aver indotto la marina a indagare" sospirò cercando di mettere ordine nella sua testa, "mi ha detto che era un suo amico e che in verità l'indagine era solo uno stupido scherzo e che lui voleva ripagarlo con al stessa moneta, così mi disse di prendere il teaser che ho sempre con me in borsa, di coprirmi il viso e di aspettare una sua chiamata".
"Quindi è stata lei a stordire l'agente DiNozzo" convenne Tim, "tre scariche di teaser mi sembrano un pò pesanti per uno scherzo, non crede?".
"Dovevo fargli perdere i sensi, ma non cedeva..." mormorò confusa, "Joel mi aveva detto che voleva farlo spaventare e che l'avrebbe legato e scattato una foto, insomma una stupida bravata" sorrise.
"Una bravata?" scattò Jethro adirato, "aggredire un agente federale e sequestrarlo ti sembra una bravata?".
"La prego non alzi la voce come me!" strillò la ragazza isterica, "gliel'ho detto, mio fratello diceva di conoscerlo, io non ci ho pensato più di tanto. Mi sono detta: E' un amico, è ok!" fece una pausa torturandosi le mani, "poi l'ha caricato in macchina insieme a Lucy....".
"E non ti sei chiesta nulla? Non le è sembrato strano? Oh andiamo!" sbottò Gibbs.
"Lui non è il mio vero fratello di sangue, è stato adottato e fin da piccola mi è stato detto di non farmi troppe domande" mormorò tirando su col naso.
"Ci dica dove l'ha portato" insistette Gibbs.
La ragazza si prese un minuto per pensarci su: "Forse...Si forse l'ha portato al lago!" scattò, "poco fuori città i miei genitori hanno una vecchia rimessa abbandonata, dove andavamo spesso a giocare da piccoli, ora siamo in bassa stagione e non c'è anima viva da quelle parti, magari è lì".
Tim e Jethro si scambiarono uno sguardo.
"Vi ci porto io".
"Mi sembra il minimo, tu sei in arresto per complicità in sequestro di persona e speriamo in nient'altro!" le rispose Gibbs prendendola per un braccio.