"Ti trovo informa!" sorrise Ziva raggiante entrando nella stanza di Tony.
"Potrei stare meglio" rispose lui, "tu piuttosto? Che ci fai qui? Non dovresti essere a lavoro?".
"Ho avvisato che sarei arrivata più tardi e poi, in caso di necessità, possono chiamarmi sul cellulare", prese posto accanto a lui sedendosi a bordo letto, "sono preoccupata per te, ti sembra così strano?".
Tony sorrise: "No...", fece una pausa, "ma insolito sì!", ironizzò.
"Che idiota!", sbuffò sorridente, "e poi sono stata incaricata di occuparmi della tua maestrina, quindi Gibbs non si aspetta certo la mia presenza in ufficio".
"Lucy? Lei è da te?", scattò con una vivida luce negli occhi che la indispose: "Potresti tenere a bada i tuoi ormoni? Non è carino da parte tua scodinzolare al pensiero di un'altra quando hai me davanti!" si finse offesa.
"Aspetta un attimo!", la ignorò, "ma allora dovresti essere con lei e non qui! Ziva, Lucy potrebbe essere ancora in pericolo...", scattò cercando di tirarsi su col busto, ma senza risultato.
"Guarda che anche tu sei ufficialmente ancora nel mirino di quel psicopatico cosa credi?", ribatté tradendo nervosismo.
"Si, ma io sono un agente, posso difendermi da solo!".
"Si vede come ti sei difeso!", esclamò severa, "per poco non ti facevi ammazzare, te ne rendi conto? Anzi, sei stato ufficialmente morto per diversi minuti e io sono quasi morta dalla preoccupazione, per cui non provare a farmi sentire in colpa se ti sto anteponendo alla vita di quella tizia!", continuò additandolo.
Tony rimase un istante in silenzio: "Non avevo scelta, io...", si bloccò sospirando rumorosamente.
"Comunque non preoccuparti più del dovuto, ho lasciato la bella maestrina a casa mia e ho messo Dornie di guardia alla porta d'ingresso, contento?", sorrise incrociando le braccia sul petto. Non era il caso che Tony si innervosisse più del dovuto, le sue condizioni di salute erano ancora instabili e quel genere di preoccupazioni potevano solo nuocergli.
"Dornie? Ma Dornie non è un vero agente operativo!", scattò lui preoccupato.
"Sei davvero pesante quando ti ci metti, lo sai?!", sbuffò Ziva alzando gli occhi, "non avevamo altri agenti disponibili e poi ho spiegato le regole alla Barrow, mi sembra una persona diligente, sono sicura che non cercherà di scappare dalla finestra del bagno" commentò con tono acido sfiorandogli la punta del naso con l'indice della mano. "Piuttosto, perché non pensi un po' di più a te stesso, visto come ti sei ridotto?" riprese, "prima ti fai stendere da un bambino e poi ti fai ammazzare dall'ex della tua bella, secondo me dovresti allenarti di più, caro il mio Tony" concluse scivolando accanto a lui.
"Sono state fatalità" sospirò distogliendo lo sguardo, "e poi come fai a dire che tra quei due c'era qualcosa?" chiese con una smorfia.
"Non ci vuole un genio per capirlo, se non gliene importava nulla di lei, non l'avrebbe trattata coi guanti bianchi, non credi?" sorrise gongolante, "mi sorprende che non ci sei arrivato col tuo istinto impeccabile" rise divertita.
Tony sorrise con una smorfia a metà tra il non ti sopporto e ci risiamo: "Scusami ma ero troppo impegnato a sputare sangue per cogliere certe perle!" ribatté infastidito.
Il cellulare squillò: "Che strano, un messaggio di chiamata persa" borbottò tra sé e se.
"Magari qui non prende bene" rispose DiNozzo.
"Può darsi" sorrise, quando il cellulare squillò nuovamente e questa volta era una chiamata dall'agente Dornigett: "Ehi Dornie! La nostra principessa si è svegliata?" rise divertita, poi la sua espressione divenne improvvisamente seria, "cosa? Quando?".
"Ziva? Ziva che succede?".
"Si, ho capito, arrivo subito!" concluse la chiamata l'agente David.
"Ziva!" la chiamò Tony preoccupato, "è successo qualcosa a Lucy?".
"Niente che tu devi sapere Tony" ringhiò lei sulla difensiva.
"Ziva... ti prego!".
La donna era combattuta, non voleva che lui sapesse, ma non voleva neanche tenergli nascosto nulla, perché sapeva che poi se la sarebbe presa con lei.
"Lucy è stata presa" rispose denti stretti.
"Presa? Da chi?" scattò Tony.
"Non lo so Tony, sto andando a incontrare Dornie che è stato aggredito!".
"Ma come sapeva dov'era? Hai detto di averla portata da te, no?".
"Non lo so... forse ci hanno seguiti".
DiNozzo rimase in silenzio, lo sconcerto negli occhi, come poteva essere successo una cosa del genere? Un agente del Mossad che si fa fregare e si fa seguire come la peggiore delle pivelle? Questo era troppo! Liberò le gambe dalle coperte e iniziò a togliersi l'ago che lo collegava alla flebo della sacca di plasma.
"Che diavolo pensi di fare?" lo aggredì Ziva prendendolo per il polso.
"Sono stato uno stupido ad affidarla a te, vado a salvare Lucy" rispose ansimante.
"No Tony, tu non ti muovi di qui, chiaro?" lo riprese cercando di farlo sdraiare.
"Se vuoi fermarmi dovrai stendermi, perché io uscirò da qui!" la sfidò lui con sguardo deciso.
Ziva esitò, poi utilizzando il suo corpo come peso, lo immobilizzò al letto: "Mi ci hai costretto tu Tony, ricordalo!" gli sussurrò aprendo la flebo del tranquillante.
DiNozzo provò a dimenarsi, ma era troppo debole. I suoi occhi divennero pian piano più pesanti e perse conoscenza.
"Te la sei cercata, stupido!" ribadì Ziva lasciando la stanza.

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Un piccolo angelo
FanfictionUna mattinata che inizia come tante altre e,tra uno scherzo e una battuta, arriva un nuovo caso per la squadra di Gibbs che questa volta dovrà occuparsi di un rapimento ai danni della famiglia di un marine. I sospetti sembrano ricadere tutti su una...