Capitolo 17

221 10 0
                                        

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


"Ok, rincominciamo daccapo: Dove hai trovato questo cellulare?" chiese Gibbs seduto difronte al giovane che si guardava intorno spaventato.

 "Gliel'ho già detto, un tizio in sala giochi..." mormorò.

 "Il nome!" urlò Jethro sbattendo il pugno sul tavolo.

 "Non lo so, glielo giuro, io non lo so" singhiozzò l'arrestato.

 McGee bussò alla porta interrompendo l'interrogatorio: "Scusa capo, c'è Abby che ti deve parlare".

 Gibbs uscì dalla stanza: "Si, dimmi" mormorò seccato, odiava essere interrotto.

"Ho controllato le impronte sul cellulare di Tony, oltre ovviamente alle sue e escluse quelle dei presenti" prese una foto da una cartellina, "ho trovato le sue impronte: Joel Morgan".

"Morgan...ho già sentito questo nome" rispose Gibbs.

"Si capo, è la persona a cui Lucy Barrow ha provato a chiamare il giorno del rapimento e gli ha mandato anche un sms" s'intromise Tim.

"Forse questo Morgan è un complice di questa Barrow?" ipotizzò Abby poco convinta.

"No, Tony aveva detto che la Barrow era innocente e che anzi, stava proteggendo il bambino" ribatté Gibbs.


"Scusa, ma come faceva Tony a essere così sicuro?", obiettò l'analista forense accigliata.

"Un'intuizione direi", rispose Gibbs, "e difficilmente con quelle si sbaglia!".

"Ma allora come te lo spieghi questo collegamento?" lo incalzò Abby.

"Non lo so!" sospirò Jethro sfinito, poi entrò di nuovo nella stanza sbattendo la foto di Joel sul tavolo: "E' lui che ti ha venduto il cellulare?" chiese.

"Si, è proprio lui" confermò il ragazzo.

"McGee, dirama un avviso di ricerca, dobbiamo trovare questo tizio e poi prendi le chiavi della macchina, andiamo a fare un giro a casa sua" ordinò al suo agente che corse subito alla sua postazione.

"Io posso andare signore?" chiese timidamente l'arrestato.

Gibbs lo guardò dritto in faccia: "No!" rispose secco e si richiuse la porta alle sua spalle.

***

"Gibbs!" accorse Ziva, "vieni, devi vedere una cosa".

"Ziva?" mormorò Gibbs accigliato, non si aspettava di trovare anche la donna in ufficio a quell'ora.

"Si, l'ho chiamata io" rispose Abby alzando la mano, "quando Tim mi ha detto del pasticcio che ha fatto con l'sms di Tony ho pensato: Più siamo e meglio è, no?" sorrise.

"Bravissima Abby" le sorrise, "allora cosa volevi farmi vedere?" chiese all'altra avvicinandosi alla sua scrivania.

"Mi sono permessa di diramare un avviso di ricerca per l'auto di Tony ed è stata trovata a pochi isolati da casa della Barrow abbandonata e aperta" disse smanettando al pc, "così ho chiesto le registrazioni delle videocamere di sorveglianza e...".

"Come diavolo hai fatto?" scattò McGee perplesso, "hai bisogno di un mandato o di un'autorizzazione firmata da Vance per poter fare una cosa del genere".

"E difatti l'ha avuta da me!" esclamò il direttore Vance da dietro le loro spalle facendo saltare Tim e Abby dallo spavento, "l'agente David mi ha letteralmente buttato giù dal letto e ha fatto bene" sorrise, poi volse lo sguardo verso Gibbs, "Jethro quando pensavi di dirmi che un mio agente è sparito nel nulla?".

"Sinceramente l'ho scoperto anch'io poche ore fa, ma ora occupiamoci di DiNozzo" rispose frettolosamente, "cosa stavi dicendo a proposito dei filmati Ziva?".

"Ecco guardate" iniziò la donna proiettando direttamente sullo schermo al plasma diverse riprese, "qui si vede Tony che scende di corsa dalla macchina".

"Sembra stia inseguendo qualcuno" commentò Abby.

"Difatti è così" rispose Ziva, "in quest'altra ripresa si vede che ha una discussione con una donna che sembra proprio la nostra indiziata numero uno: Lucy Barrow. Questo mi fa presumere che stesse inseguendo proprio lei".

Vance sospirò vedendo la scena del calcio, mentre Gibbs sorrise sotto i baffi. 

Ziva mandò avanti la ripresa poi stoppò quando Lucy fece ritorno nel vicolo: "Ecco, guardate qui" avvisò indicando un uomo che teneva in ostaggio la ragazza e DiNozzo che lo teneva sotto tiro, poi una seconda persona lo prense alle spalle stordendolo con tre scariche di teaser.

L'espressione di Gibbs s'irrigidì, aveva la mascella serrata dalla rabbia e gli occhi fissi sul fermo immagine di Tony disteso a terra inerme.

Il filmato proseguì con i due che caricarono entrambi su un auto di cui non era visibile il numero di targa lasciando i presenti con un pugno di mosche. 
Il silenzio era calato nella stanza, tutti sembravano tesi e pensierosi, ma Abby fu la prima a parlare:"Cielo tre scariche non sono un po' troppe?" mormorò perplessa.

"No se si pensa alla stazza di Tony e alla sua prestanza fisica. Non è facile abbattere uno come Tony", ribatté l'agente David con aria saccente.

"Ziva, sveglia Dorneghet e andate a fare i rilevamenti sul posto, McGee, noi andiamo a casa dei Morgan" fece una pausa guardando Vance, "hai qualcosa da aggiungere Leon?" chiese.

"Riportate DiNozzo a casa!" ordinò scuro in viso.

"Senz'altro" rispose Gibbs avviandosi seguito da Tim.

Un piccolo angeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora