Capitolo 36

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"Non farlo ragazzo! Metti via l'arma!", intimò Vance guardandolo intensamente.

Joel digrignò i denti spostando lo sguardo da Tony a Lucy che continuava a fissare la scena impietrita.

"Dagli retta e fatti da parte", rincarò il consiglio DiNozzo parlando lentamente e accompagnando il tutto da una respirazione lenta e regolare. Gli pulsava la testa e aveva una gran voglia di vomitare, ma un movimento brusco, avrebbe potuto scatenare l'inferno.

"Tesoro, ti prego, ascolta gli agenti...", s'intromise anche Caroline.

"Io ti amavo sul serio, sai?", mormorò guardando Lucy con occhi lucidi e lei deglutì. "Avrei voluto farti fare una vita più decorosa, una vita dove non eri costretta a far la serva a certi ricconi senza scrupoli...".

"Io ero felice così com'ero, Joel, non ti ho mai chiesto nulla del genere!", rispose la donna scuotendo il capo, "ma ora basta, arrenditi, ti prego...".

Ziva guardò con la coda dell'occhio il suo superiore: "Ce l'ho Gibbs, quando vuoi sono pronta!", bisbigliò senza togliere lo sguardo dall'obbiettivo.

"Negativo agente David", s'inserì Vance, "è solo un ragazzo, possiamo farlo ragionare".

"Con tutto il rispetto, Leon, quel tizio ha quasi ucciso un mio agente", ringhiò Jethro arma alla mano.

"Prima di far parlare il civile Gibbs, pensa come un agente...", lo ammonì il superiore.

"Che faccio?", chiese Ziva impaziente.

"Aspettiamo ancora un po', forse la Barrow potrà farlo ragionare", sospirò Gibbs contrariato. Non era un mistero per nessuno il fatto che avrebbe volentieri premuto il grilletto e neutralizzato il giovane che stava nuovamente minacciando la vita del suo sfa, ma non poteva comportarsi in modo inappropriato. Anche se gli seccava ammetterlo, Vance aveva ragione.

"Joel, ti supplico...", riprovò Lucy con le mani strette sul petto.

"Getta l'arma, ormai è finita!", sussurrò Tony, "se provi a premere il grilletto, verrai trivellato di colpi, è questo che vuoi?".

Il ragazzo serrò le labbra, lanciò un'occhiata alla donna di cui era innamorato poi, senza neanche voltarsi mormorò: "E' tutta colpa tua nonna, se solo non ti avessi mai conosciuta...", concluse voltando l'arma verso il gruppo di agenti che aprì il fuoco.

Ci furono un insieme di spari e Joel Murray cadde a terra privo di vita.

"No!" urlò disperata Caroline abbassandosi sul nipote, "Joel? Joel!" pianse.

I presenti non riuscivano a muovere un muscolo, la scena di quel dolore straziante gli devastava.

"Maledetti!!" urlò prendendo la pistola che aveva in mano il giovane e puntandola contro il gruppo dell'NCIS che si rimise in posizione pronti a sparare.

"No!" scattò Tony in piedi, "Caroline non lo faccia" le disse serio. La donna si voltò spaventata puntando la pistola contro DiNozzo.

"Tony!" urlò Gibbs.

"Fermi, non sparate!" scattò l'agente dell'ncis facendo da scudo alla donna, "abbassate le armi, giù ho detto!" continuò davanti allo sguardo perplesso dei suoi compagni.

"Mi stai davvero dando un ordine, agente DiNozzo?" chiese Vance accigliato e con la pistola ancora puntata verso la donna.

Tony deglutì: "Per...favore...direttore", poi rivolse nuovamente la sua attenzione sulla donna che continuava a tenere la pistola puntata su di lui.

"Caroline...".

La donna trasalì scossa e lui continuò: "Mi dia la pistola, coraggio" le sorrise tendendo la mano verso l'anziana che scosse il capo indietreggiando.

"Come hai fatto a liberarti?" gli chiese.

"Non è molto brava coi nodi" le sorrise.

"E hai continuato ad ascoltare tutto quello che avevo da dire, lasciando che Joel ti..." singhiozzò sconcertata. Non riusciva più a comprendere le sue emozioni. Era sconvolta per la perdita del suo unico nipote eppure non riusciva comprendere il perché del gesto del giovane che aveva dinnanzi. Era evidente che stesse fisicamente male, eppure non aveva esitato un secondo ad anteporsi tra lei e i suoi colleghi pur di salvarle la vita.

"Tony adesso basta levati da lì!" ringhiò Ziva spazientita.

Lui la raggelò con un'occhiataccia.

"Caroline?" le sorrise facendo un altro passo verso di lei con il palmo della mano rivolto verso l'alto.

La donna singhiozzò in lacrime abbassando l'arma, posò una mano sul petto di Tony: "Sei proprio un caro ragazzo" sorrise serena.

"Mi dia l'arma ora" le sussurrò non interrompendo il contatto visivo.

La donna lo spinse via e si puntò la pistola alla tempia.

"No!" urlò Tony gettandosi verso di lei ed un colpo secco rimbombò in tutta la stanza.

Tony ansimò sfinito, teneva la donna stretta al suo petto, mentre in una mano teneva la pistola che aveva appena sparato. Tutti i presenti, riposero l'arma, il peggio era passato. "Perché non mi hai lasciata morire?" singhiozzò la donna tra le braccia di DiNozzo.

"Perché lei non meritava una fine così triste e poi, perché anche togliendosi la vita, non avremo potuto restituirle suo nipote", fece una pausa dando la pistola a Gibbs che gli si era avvicinato, "mi spiace Caroline, mi spiace tanto", concluse lasciando che la donna piangesse disperata.

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