Rimasto solo, Tony si soffermò a guardare la pioggia in silenzio. L'aveva sempre odiata, da quando sua madre se n'era andata in una notte come quella, non aveva mia più visto la pioggia con gli stessi occhi e questo, probabilmente, era il motivo principale perché non la sopportava. Una piccola nuvoletta di condensa uscì dalla bocca, aveva freddo al punto da non riuscire a tenere il corpo fermo ormai scosso da fremiti, i vestiti erano lacerati sul davanti, sporchi e fradici, non aveva modo di coprirsi né tanto meno di trovare un riparo se non quel poco che gli forniva la chioma dell'albero a cui era poggiato. Non poteva far altro che aspettare il ritorno di Lucy, se solo avesse smesso di piovere. Respirare gli risultava sempre più difficile e faticoso, sentiva l'aria bruciargli i polmoni e aveva così freddo da aver perso completamente la sensibilità nelle gambe e nelle braccia, le palpebre erano diventate pesanti al punto da non riuscire a tenerle più aperte.
Tra gli alberi notò una figura farsi avanti, forse era colpa della poca illuminazione, forse del freddo o della stanchezza, ma sembrava quasi che quella persona fosse evanescente. Socchiuse gli occhi per mettere meglio a fuoco: "Mamma?" mormorò con gli occhi lucidi.
La donna gli sorrise dolcemente, si chinò su di lui e gli baciò la fronte calda: "Va tutto bene, tesoro, ci sono io con te..." gli sussurrò, poi Tony chiuse gli occhi e il mondo divenne buio.
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Nonostante la scarsa visibilità dovuta alla pioggia battente, l'agente speciale Leroy Jethro Gibbs, stava spingendo l'acceleratore dell'auto al massimo. La loro ormai era a tutti gli effetti diventata una corsa contro il tempo. DiNozzo ormai era sparito da troppo tempo e si temeva seriamente per la sua vita.
"E' ancora molto lontano?" chiese McGee alla giovane che sedeva sul sedile di dietro.
"No, ci siamo quasi" rispose Emma a fatica reggendosi alla testiera del sedile occupato da Tim.
"Quasi quanto?", volle sapere Gibbs senza togliere gli occhi dalla strada.
"A breve dovrebbe svoltare, le conviene rallentare o non vedrà il sentiero", suggerì la giovane con una smorfia, "ecco dopo questo bivio deve...Attento!!" urlò vedendo sbucare una sagoma dalla vegetazione. Gibbs frenò sterzando bruscamente, ci mancò poco che mettesse sotto la persona che era caduta in terra davanti al loro mezzo.
"Resti in macchina" ordinò Gibbs a Emma che annuì e lui e Tim scesero a controllare.
"Tutto bene?" chiese Tim inchinandosi per aiutarla ad alzarsi, "riesce ad alzarsi?".
La ragazza era di corporatura minuta, bionda e coi vestiti completamente fradici e sporchi.
"Lucy!" la chiamò Emma mettendo un piede fuori dal mezzo.
La giovane maestra alzò lo sguardo spaventata: "No..." mormorò provando a correre, ma le gambe non riuscivano più a reggerla e rovinò tra il fango ansante.
"Lucy?" la chiamò Gibbs accigliato, mentre la pioggia continuava a bagnarli tutti inesorabilmente, "lei è Lucy Barrow?".
"Non avvicinatevi!" urlò cercando di coprirsi il viso con le mani.
"Cerchi di calmarsi non vogliamo farle del male, anzi, la stavamo cercando!", le sorrise Timothy con un sospiro di sollievo, poi il suo sguardo si spostò sui palmi e sugli abiti,"capo, guarda, è sangue!" scattò cercando di prenderla per le spalle, ma lei si dimenò come una furia, "ehi, calmati, non vogliamo farti del male, siamo agenti federali!".
"Se siete federali, perché lei è con voi?" urlò Lucy fuori controllo, "dev'essere una complice, lei è di certo coinvolta, non posso fidarmi di nessuno e ora lasciatemi andare!", singhiozzò riuscendo a sottrarsi dalla presa di McGee, ma Gibbs la prese per la vita: "Adesso basta!" tuonò, "lo vedi questo? E' un distintivo ed è vero"le disse mostrandolo.
Lucy lesse il nome sul documento: "Leroy Jethro Gibbs" mormorò ansimante,"Gibbs! Lei è Gibbs? Oh grazie a Dio!!" sorrise aggrappandosi con forza all'uomo, "la prego, aiuti Tony, lo aiuti!" lo supplicò sconvolta.
"DiNozzo?" ribatté lui, "Sai dov'è?".
Lucy esitò guardando Emma, ma Jethro la scosse nuovamente per le spalle: "Non si preoccupi della sua amica è qui per collaborare. Abbiamo già chiarito la sua posizione in questa faccenda e mi creda, non ha nulla da temere da lei", provò a rassicurarla.
La maestra ci pensò su, poi scosse il capo con forza: "si, non è il momento di tergiversare! Vi faccio strada" rispose rimettendosi in piedi. Barcollò finendo tra le braccia di Tim che la prese al volo: "ce la fa? Mi sembra ferita" le chiese indicando i vestiti macchiati di sangue.Lucy si guardò gli abiti alla luce dei fari dell'auto, poi guardando Emma con rabbia e rispose: "Non è mio il sangue, questo è sangue di Tony".

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Un piccolo angelo
Fiksi PenggemarUna mattinata che inizia come tante altre e,tra uno scherzo e una battuta, arriva un nuovo caso per la squadra di Gibbs che questa volta dovrà occuparsi di un rapimento ai danni della famiglia di un marine. I sospetti sembrano ricadere tutti su una...