Capitolo 35

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Lucy continuava a dimenarsi sul letto senza darsi pace: aveva alimentato l'odio di Joel per Tony e, ora che sapeva cos'era in grado di fare il suo ex amico d'infanzia, non osava immaginare come questi sentimenti così forti si sarebbero riversati sull'agente dell'ncis.
"Tony...", mormorò sconfortata.
Un rumore di passi attirò la sua attenzione: Che Joel fosse già ritornato? Quel pensiero le tolse il respiro. Il sol pensiero che avesse di nuovo fatto del male a suo amato Tony le spezzava il cuore. Non se lo sarebbe mai perdonata, questo era certo e lentamente sentì gli occhi riempirsi di lacrime. La porta si spalancò: "Ziva!", esclamò riconoscendola. Non era mai stata così felice di vedere la sua faccia.

"McGee è qui!", avvisò l'agente del mossad prima di andarle incontro, "è tutto finito, ora ti portiamo al sicuro", le bisbigliò tagliando le corde col coltello che aveva attaccata alla cinta dei pantaloni.

"Non pensate a me, Tony è in pericolo! Joel lo ucciderà!", annunciò scossa.

"Che intendi? Anche Tony è qui dunque?", ribatté Tim aiutandola a mettersi in piedi.

"Si, Joel ha detto che avrebbe finito il lavoro. Vi prego, dovete fermalo!", singhiozzò scossa.

"Tim, resta con lei, io raggiungo Gibbs e Vance", avvisò l'agente David lasciando di corsa la stanza.

"Io sto bene, vai con lei", disse guardando l'agente che le era rimasto accanto e che la fissò contrariato, "per favore, se Tony dovesse morire a causa mia, io...", sospirò con voce tremante.

McGee le posò una mano sulla spalla per tranquillizzarla: "Andrà tutto bene, ne sono sicuro", abbozzò un sorriso.

Lucy si asciugò gli occhi con mani tremanti, fece un respiro profondo e guardò intensamente l'agente che aveva dinnanzi: "Perdonami, ma io non sarò tranquilla finché non l'avrò visto con i miei occhi!", mormorò uscendo veloce dalla porta.

"Ehi!", la inseguì Tim.

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Joel aveva puntato l'arma contro il viso di Tony che non si scompose neanche in quell'occasione. Era così calmo che si stupì di sé stesso: non c'era nulla per cui star calmi in quel momento eppure, la sua mente era vuota, il cuore calmo e gli occhi fissi in quello venati di sangue del giovane che non sembrava minimamente intenzionato a rivedere le sue intenzioni.
"Joel, per l'amor del cielo, posa quell'arma!", sospirò la donna con voce tremante.

"Quello che stai facendo è sbagliato e ti costerà molto... non fare sciocchezze!", si unì Tony.

"Il mio sbaglio più grande è stato non ucciderti quella volta!", ringhiò di rimando il giovane togliendo la sicura all'arma.
"Joel!", esclamò Caroline portandosi le mani al petto.

"Posso anche continuare a vivere senza soldi, non m'importa, tanto ho sempre dovuto lavorare nella vita, ma non posso permetterti di portarmela via!", scosse il capo.

"Nessuno te la sta portando via, sei stato tu a farla allontanare da te!", ribatté l'agente dell'ncis acquisendo un tono di voce più deciso, "lei era sconvolta, incredula... con la tua 'bravata', le hai spezzato il cuore e ora vorresti dire che è colpa mia?", scossa il capo, "sei così misero da non comprendere neanche una cosa così elementare? Mi fai pena!", concluse risentito. Come poteva trattare Lucy come un oggetto da contendersi? Quella donna era la persona più caparbia e onesta che avesse mai conosciuto. Una donna forte e dal cuore puro che avrebbe certamente trovato la forza di comprendere e capire i suoi problemi se solo gliene avesse parlato e ora? Lui le scaricava responsabilità che non aveva. Assurdo!

"La verità è che sei un criminale e muori dalla voglia di infierire sul prossimo", riprese Tony severo, "vuoi uccidermi? È questo che vuoi? Bene fallo, ma non usare Lucy come scusa". Joel digrignò i denti colpendo il volto di DiNozzo col calcio dell'arma: "Che cazzo ne sai tu? Che cazzo ne vuoi sapere bastardo!", ansimò furente.

Tony rise: "Perdonami ma qui, l'unico bastardo, sei tu!".

"Io ti ammazzo!", urlò puntando l'arma.

"Joel, no!", scattò l'anziana.

"Fermo ncis!" avvisò Gibbs facendo irruzione seguito da direttore Vance.

Joel guardò gli agenti e poi guardò Tony che nel frattempo non aveva mosso un muscolo.

"Tony!" accorse anche Lucy raggiungendo gli agenti.

"Stai indietro!" l'ammoní Ziva, ma quella vista fece prendere al giovane Murray la sua decisione: "Niente per me, niente per nessuno!" esclamò posando la canna contro la testa dell'agente DiNozzo.

Un piccolo angeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora