Una mattinata che inizia come tante altre e,tra uno scherzo e una battuta, arriva un nuovo caso per la squadra di Gibbs che questa volta dovrà occuparsi di un rapimento ai danni della famiglia di un marine. I sospetti sembrano ricadere tutti su una...
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Con passo spedito, Jethro raggiunse l'ascensore per salire di un piano dove era situato il laboratorio della loro scienziata forense: Abigail Sciuto.
"Ciao Abby, novità?", entrò come di suo solito.
La ragazza in camice bianco si voltò facendo oscillare i morbidi codini: "Ciao Gibbs, sapevo saresti arrivato!" rispose allegra.
"Ah si?".
"Certo, quando scopro qualcosa tu arrivi sempre è matematico!!, si spiegò la donna con gesticolando freneticamente, "è una certezza assoluta, come quando vado al booling con le sorelle e suor...".
"Abby!", sospirò l'uomo interrompendola.
La ragazza sorrise divertita, sembrava ci provasse gusto a farsi riprendere dal suo superiore e poi continuò: "Va bene, ti parlerò degli strike di suor Rosita un'altra volta, piuttosto come sta Tony?" chiese cambiando il tono delle voce e diventando improvvisamente seria.
"È nelle amorevoli mani di Ducky, sopravviverà" ridacchiò Gibbs divertito al pensiero della scena a cui aveva appena assistito.
Abby sorrise complice: "Oh poverino!".
"Dai, dimmi qualcosa" propose Gibbs invitandola a tornare con la testa al lavoro.
"Oh si, certo! Dunque ho analizzato i campioni che mi avete portato dalla casa dei Murray e, nella stanza del bambino, che era un vero circolo del dna, sono riuscita a isolarne quattro per ora: uno data l'alta compatibilità con quello dei signori Murray potrebbe essere di Tom, uno è della maestrina Lucy Barrow e gli ultimi, il computer ci sta ancora lavorando" fece una pausa, "però, ho smontato il cellulare che mi avete portato e ho scoperto che nelle ultime 24h, sono stati mandati 2 sms e fatto una chiamata, l'ultima combacia con l'orario in cui McGee dice di aver intercettato il segnale".
"E abbiamo anche i numeri che ha contattato?" chiese Gibbs.
"Certo per chi mi hai presa?" sorrise sorniona, "a te!" Concluse mettendogli in mano un fogliettino di carta.
"Grazie Abby" le sussurrò baciandole la guancia, poi uscì dal laboratorio.
***
Gibbs ritornò all'ascensore e, per un secondo, fu tentato ad andare a recuperare il suo agente in sala autopsie, "meglio che riposi", mormorò tra sé e se e pigiò il tasto corrispondete al piano dov'erano situati gli uffici.
"McGee, rintraccia questi numeri e dimmi a chi sono intestati" ordinò non appena fuori dall'ascensore.
"Come sta Tony?" chiese Ziva e Jethro la fissò perplesso.
"Che ho detto?" scattò leggendo sul volto del suo superiore un'espressione contrariata.
"È strano che tu me lo chieda, visto che è tutto oggi che gli dai addosso" commentò l'uomo con una punta di cinismo.
"Questo non significa che non sia preoccupata per lui" ribatté la donna.
"Sopravviverà!" tagliò corto Gibbs, prendendo posto dietro la sua scrivania.
Ziva non rispose e continuò il suo lavoro al pc.
"Capo ho una pista!" avvisò Tony rientrando in ufficio.
"Tony?!" scattò Ziva con un sorriso.
Lui non là considerò e si fiondò verso il suo superiore che lo scrutava con sguardo severo: "Ma tu non dovevi riposare?" chiese.
"Sono riuscito a convincere Ducky a lasciarmi libero e sono passato da Abby a fare due ricerche al computer ed ecco il risultato" sorrise carico di voglia di fare, "McCollaboratore, ti dispiace aprire l'email che ti ho mandato e metterla sul plasma?" chiese rivolto al collega che grugnì infastidito dal fatto che continuasse a storpiargli il cognome.
Tutti si avvicinarono al televisore: "Cosa dovremo vedere, genio?" chiese Ziva guadagnandosi un'occhiataccia da parte di Jethro.
"Ecco, guardate qui" iniziò Tony ingrandendo un documento, "questo è un testamento di due anni fa, il nostro Thomas ha ereditato dal nonno paterno, con cui il padre non era in buoni rapporti, una cospicua somma di denaro che potrà ritirare solo quando avrà raggiunto la maggiore età e quando parliamo di <<cospicua somma di denaro>> s'intende cifre a sei zeri!".
"Ehi aspettate un attimo!" scattò McGee, "qui c'è scritto che in caso di morte prematura del ragazzo, i soldi andranno agli altri eredi: capo abbiamo il movente!".
"Esatto McGenio!" si esaltò Tony, "la Barrow non ha rapito Thomas, ma stava cercando di proteggerlo da chi in realtà voleva ucciderlo".
"Il discorso fila" convenne Gibbs.
"Peccato che la Barrow sia irreperibile" sospirò Ziva, "però potremo fare un giro tra i vari parenti interessati alla presunta eredità, magari qualcuno di loro sa qualcosa o li sta tenendo prigionieri da qualche parte" ipotizzò entusiasta.
"Ok, dividiamoci i compiti. McGee quanti sarebbero i parenti diretti che hanno il diritto di ereditare in caso di morte di Tommy?" chiese Gibbs.
Il giovane trafficò qualche secondo al pc e stilò la sua lista: "dieci persone capo e a questi bisogna aggiungere le due persone che la Barrow ha cercato di contattare".
"Dodici persone..." si mordicchiò il labbro Tony pensieroso, "ne controlliamo tre a testa capo?".
"No DiNozzo, tu non ti muovi di qui!".
"Capo, sto bene! Ce la faccio, davvero!" lo supplicò guardandolo dritto negli occhi, "non lasciarmi in panchina proprio ora".
Gibbs ci pensò su, non era certo sua intenzione mettere in pericolo la vita del suo agente, ma era anche consapevole del fatto che più erano e meglio era. La loro era una lotta contro il tempo.
"Va bene Tony" sospirò, "ma sentiamoci ogni ora per un resoconto".
"Contaci!" sorrise l'altro.
"Se pensate che il parente con cui state parlando sia sospetto, non fate irruzione da soli, uscite dalla casa e chiamate gli altri, niente azioni individuali, chiaro?" precisò Jethro preoccupato.
"Ricevuto!" risposero i suoi uomini prendendo ognuno la propria pistola da cassetto della scrivania.
McGee aveva stampato un foglio per ciascuno dove aveva riportato i nominativi delle persone da interrogare.
"Sono le 16:18, alle 17:30 voglio il primo rapporto" disse Gibbs prendendo il suo foglio, "ah DiNozzo!".
"Si?".
"Ottimo lavoro!" si complimentò ed insieme si avviarono all'ascensore.