Un piccolo angelo

Capitolo 31

"Ziva, McGee, avete diramato un avviso di ricerca?" chiese Gibbs prendendo posto dietro la scrivania.

"Si capo, sia per Joel Morgan sia per Lucy Barrow" rispose Tim non alzando neanche lo sguardo dallo schermo.

"Ma purtroppo per ora nulla di fatto" sospirò la David, "notizie di Dornie?" gli chiese.

"E' un po' ammaccato, ma sta bene, con lui ci è andato leggero" rispose distrattamente Gibbs.

"Menomale" convenne Ziva.

"Non mi rilasserei più di tanto agente David" esortò Vance unendosi a loro, "abbiamo un altro problema!".

"Che succede ora, Leon?" sbuffò Gibbs.

"Hanno appena chiamato dall'ospedale, DiNozzo è sparito!" rispose il direttore guardandogli uno ad uno in faccia.

"Non può essere!" scattò Ziva.

"E' uno scherzo Leon?" chiese Jethro guardandolo con gli occhi serrati in due piccole fessure, come se volesse carpire i suoi segreti più profondi.

"Vorrei lo fosse" sospirò l'altro, "ho appena finito di parlare con direttore del reparto, pare che si sia allontanato dopo il giro di visite staccandosi le flebo".

"Pensano a un rapimento?" chiese Gibbs accigliato.

"No, è andato via di sua iniziativa" s'inserì Ziva nel discorso.

"E lei cosa ne sa agente David?" la interpellò Vance.

Ziva sembrava in difficoltà, era combattuta sul da farsi e continuava a perdere tempo mugugnando e tergiversando, si sentiva in parte responsabile dell'accaduto. Se lei non fosse andato a trovarlo, forse...

"Ziva!" l'appellò Gibbs scuotendola dai suoi pensieri.

"Ok, oggi sono passata da lui per vedere come stava..." sospirò contrariata.

"E..." la incalzò Vance.

"Stava abbastanza bene, poi ho ricevuto la telefonata di Dornegett che mi comunicava il rapimento della Barrow ed è andato letteralmente fuori di testa!" fece una pausa, "voleva andare a salvarla e io gliel'ho impedito".

"Come?" chiese Gibbs.

"Gli ho iniettato una dose di tranquillante..." si fermò a guardare lo sgomento negli occhi dei presenti, "sì, lo so che ho sbagliato, ma l'ho fatto per lui! Pensavo si fosse addormentato quando sono andata via, ma evidentemente ha finto!".

"Mi sta dicendo che ha narcotizzato di proposito un suo collega e l'ha lasciato incustodito senza accertarsi delle sue condizioni?" si alterò Vance.

"Mi dispiace" mormorò la donna distogliendo lo sguardo, "ma avevo fretta, Dornie aveva bisogno d'aiuto e io non potevo perdere tempo a controllare la crisi isterica di un collega, e poi Tony era così malconcio che non avrei mai pensato che potesse alzarsi dal letto com'ha fatto!".

"Beh, tutto sommato non ha torto neanche lei", sospirò Vance alzando un sopracciglio.

"Si ma questo significa che DiNozzo vaga per la città in stato confusionale e che potrebbe svenire da un momento all'altro" ribatté Gibbs passandosi una mano tra i capelli cercando di pensare.

"McGee!".

"Ho diramato un avviso anche per Tony capo, se è in strada, lo troveranno" rispose prontamente Tim.

"Ziva, con te faremo i conti dopo!", ringhiò furente verso la donna che abbassò lo sguardo, "ora doppiamo setacciare tutte le proprietà dei Murray, sappiamo che il presunto rapitore è uno dei parenti e scartiamo quelli che non hanno animali in casa. Quante ne restano?".

"Sei capo".

"Bene, andiamo".

"Gibbs" lo chiamò Vance.

L'altro si voltò per guardarlo.

"Vengo con voi, una persona in più fa la differenza quando si sta cercando qualcuno".

"Leon non posso prendermi cura anche di te!", sospirò Jethro prendendo l'arma dal cassetto della scrivania.

"Ora mi offendi. Ti ricordo che prima di diventare il direttore dell'ncis ero un agente operativo come tutti voi!", rispose l'altro incrociando le braccia sul petto.

Gibbs ci pensò su: portarsi in giro il direttore dell'ncis aveva il suo peso e poteva essere comunque un rischio, ma su una cosa aveva ragione "Più erano e meglio era!".

"D'accordo Leon, sei dei nostri!" concluse ed uscirono dall'ufficio.