Il cielo limpido e quasi trasparente mi trasmette una sensazione di calma apparente che riesce a farmi rilassare e dimenticare tutto per un po'.
Passeggio tra le lunghe e affollate vie di Milano e faccio dei profondi respiri, sentendo il leggero vento accarezzarmi alcune ciocche di capelli.
Guardo ogni singola cosa, cercando di trarre qualsiasi valore positivo che riesco a trovare.
Incrocio le dita giusto sotto il mento e a passi lenti cammino sull'asfalto, per raggiungere la casa dei Marcuzzo, diventata un po' anche mia.
Improvvisamente, sento il fastidioso rumore del motore di una macchina e mi giro velocemente, incontrando due occhioni color cristallo che mi scrutano attentamente.Chi potrebbe essere se non Riccardo?
Abbassa il finestrino perfettamente pulito e si china lievemente per poter incrociare il mio sguardo leggermente spensierato.
"Vedo che sei sana e salva..." Mi prende in giro e io mi fermo sui miei passi, appoggiando le mani proprio sul mio bacino.
"Già, per tua sfortuna si."
"Ti sei divertita?" Chiede e riesco a notare all'istante un piccolo sorriso farsi spazio sulle sue labbra.
"Beh... questa città non è Parigi, ma devo ammettere che è davvero molto ma molto affascinante"
"Come me, d'altronde" Fa spallucce e io alzo gli occhi al cielo.
Mi giro velocemente e inizio a camminare, ignorando lui e le sue stupide frasi da ragazzo modesto.
Lo sento accelerare e il secondo dopo mi raggiunge, fermandosi proprio accanto a me. Mi giro un'altra volta verso di lui e lo becco a fissarmi intensamente.
"Sali, andiamo insieme." Dice accarezzando il suo ciuffo ribelle con le dita.
"No, preferisco camminare"
"Ti stancherai presto... manca ancora un po' di strada" Sospira aprendomi la portiera dall'interno dell'auto.
"Ce la farò, non preoccuparti" Rispondo e lo ignoro, percorrendo il viale.
"Come vuoi. Volevo solo essere gentile" Dice piano, ma riesco comunque a sentirlo. "Ma a quanto pare, non è stata una buona idea."
Le sue parole mi fanno riflettere per qualche secondo e sposto lo sguardo verso il cielo azzurro, prima di lanciare via un sassolino con la punta della scarpa.
"Va bene, verrò con te."
Un sorriso luminoso e soddisfatto nasce sul suo viso e riesco a sentire un leggero sospiro scappare dalle sue labbra leggermente arrossate.
Lo affianco e nel preciso istante in cui mi siedo sul sedile, un forte profumo di menta mi invade completamente la mente.
"La cintura." Dice aumentando il volume della radio e la musica inizia a rimbombare in quel piccolo ambiente, facendo aumentare ogni singolo battito del mio cuore.
"Giusto, la cintura" Ripeto afferrandola e la fisso proprio nel piccolo aggeggio accanto a me.
Accarezza il volante con le dita e lo stringe, prima di incrociare il mio sguardo e guardarmi.
Le parole della canzone ci accompagnano con delicatezza e anche un po' di divertimento e sento il venticello accarezzarmi il viso, scompigliando ogni singola ciocca di capelli.
"Potresti abbassare il volume, per favore?"
"Ti dà fastidio, bimba?"Odio quando mi chiama così.
"Beh, un po'" Faccio spallucce sperando con tutta me stessa che mi ascolti.
"Allora non lo farò" Risponde velocemente, facendomi alzare gli occhi al cielo. "Devi sopportarmi per i prossimi dieci minuti e giuro che ti stuzzicherò per tutto il tempo"
"Wow, che bella cosa! Davvero... come dire, divertente" Esclamo scocciata e appoggio il palmo della mano sulla mia guancia.
"Puoi dirlo forte! Vivi al massimo questo momento perché non capiterà mai più"
Gli faccio una leggera smorfia e guardo il cielo perfettamente limpido e sereno.
"Infatti non voglio farlo."
"Allora scendi" Afferma fermando l'auto e incrocia le braccia al petto, schiudendo le labbra lentamente.Stronzo.
"Ma sei uno stronzo! Ma proprio il re degli stronzi!" Alzo la voce e quando sto per andare via, sento la sua mano afferrare il mio polso, facendomi girare improvvisamente verso di lui.
"Dove credi di andare, bimba?"
"Lontano da un ragazzo come te. Sei terribilmente insopportabile, cazzo!"
"Non lo pensi davvero... ne sono certo" Fa spallucce e i suoi occhioni blu brillano un po' di più.
"Cosa te lo fa pensare?"
"Io so e capisco tutto." Si vanta accarezzando il suo ciuffo con le dita.
"Evidentemente non me e le mie idee"
"Potrei provarci"
"Non voglio che tu lo faccia." Gli rispondo velocemente, sentendo la rabbia correre fra le mie vene. "Quindi lasciami andare"
"Oh non lo farò... e poi scherzavo. Non voglio che tu te ne vada"
"Perché?" Domando mollando la sua presa, e vedo la sua mano stringersi velocemente in un pugno, evidenziando le numerose vene su di essa.
"Perché amo stuzzicarti e prenderti in giro"
"Beh, io non molto..." Sospiro alzando le spalle e accavallo le gambe, accarezzando il mio ginocchio scoperto dai jeans.
"Anche tu sei una stronza eh! Ma tanto!"
"Certo, lo sono soltanto con la gente che si comporta allo stesso modo con me" Mi difendo e riesco a vedere un leggero sorriso curvare le sue labbra all'insù.
"Bene..." Mormora sottovoce. Accelera improvvisamente senza avvisarmi e caccio un urlo, lanciandogli un'occhiataccia. "Paura, piccola?"
"La smetti di chiamarmi con questi nomignoli odiosi?"
"Non ti piacciono?" Domanda guardandomi per un secondo e poi riporta lo sguardo sulla strada.
"Non ti hanno mai insegnato che non si risponde ad una domanda con un'altra domanda, Riccardo?" Chiedo facendolo ridacchiare sotto i baffi.
"Potrei chiedertelo anche io. Hai appena fatto la stessa cosa"
"Beh, io posso!" Rispondo spostando i miei lunghi capelli sulle spalle.
"Adesso non fare la modesta, bimba"
Alzo gli occhi al cielo e sospiro piano, guardandolo con la coda dell'occhio. "E smettila di guardarmi"
"Lo stai facendo anche tu!" Rispondo velocemente, cercando con tutta me stessa di non girarmi.
"Come sei irritante, ragazza" Sbuffa abbassando leggermente il finestrino. Il fresco venticello accarezza il suo viso e scompiglia il suo ciuffo di capelli che lui tenta di cacciare via con le dita.
Riesco a vedere il cristallino dei suoi occhi e vorrei poter smettere di fissarlo, ma onestamente, è una cosa impossibile. "Tu lo stai facendo molto più intensamente di me e mi distrai."Oh.
Sento un improvviso calore espandersi lungo tutto il mio viso e vorrei poter sprofondare e ritornare qui, quando tutto questo sia finito.
"S-scusa" Mormoro imbarazzata sentendo le mie gambe cedere immediatamente.
"Nessun problema, bimba" Sussurra girando l'anello d'argento sul suo dito. "Sta' tranquilla"I nostri patati sono tornati e non potrei essere più felice. Mi sono mancati un botto e rivederli così, mi riempie il cuore di gioia.❤
Quanto possono essere belli?😍
Comuuuunque, spero che questo nuovo capitolo vi piaccia, vi prego di farmelo sapere.❣
Baci a tutti e a presto💫
-Roberta.🌻
STAI LEGGENDO
Tutto quello che ho - Federica e Riccardo
FanfictionFederica Carta. Riccardo Marcuzzo. Entrambi diciannovenni. Lui ha paura di amare e di farsi amare, ma poi arriva lei... e al suo arrivo cambierà tutto.