50. Rendimi tuo e di nessun altro

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"Ti amo anche io, Riccardo Marcuzzo."
Sul suo viso riesco a percepire quel pizzico di stupore e non posso fare altro che sorridere.
"C-cosa?" Balbetta incredulo. Milioni di farfalle iniziano ad agitarsi dentro di me, facendomi tremare le gambe e anche il cuore.
È percettibile da entrambe le parti, un fitto bisogno di strigersi... e questa attesa aumenta maggiormente questo bisogno irreparabile.
Mi catapulto verso di lui, pressando violentemente le mie labbra sulle sue. Lo sento sorridere sulla mia pelle e lo stringo di più. La sua lingua si incontra con la mia, lasciando che la accarezzi con delicatezza.
Le mani iniziano a tremare, forse a causa delle forti emozioni. Le appoggio sulle sue spalle larghe, permettendo alle sue di intrufolarsi sul mio bacino un po' tremante e freddo.
Si stacca leggermente, appoggiando le sue labbra sul mio collo, iniziando a lasciarmi diversi baci sulla pelle. "Fai l'amore con me, ti prego"
Afferro i suoi capelli, facendo scivolare ogni singola ciocca fra le mie dita. 
Vorrei sussurrargli che ogni volta che riusciamo a viverci intensamente, facciamo l'amore. Negli ultimi giorni, ogni singola sensazione, ogni tocco, ogni bacio, ogni carezza, ogni lacrima, ogni dolore e ogni sospiro sono riusciti a farmi dimenticare della sua scommessa. Vorrei sussurrargli che il sesso non esiste più... al suo posto vi è soltanto quel forte ed immenso amore che ci lega. "Rendimi tuo e di nessun altro e sussurrami che senza di me non puoi stare."
Non lo faccio attendere e afferro immediatamente i lembi della sua felpa, prima di sollevarli ed eliminare del tutto l'indumento.
Accarezzo dolcemente i suoi pettorali, sfiorando ogni angolo. Scatto a baciare la sua pelle, non smettendo neanche per un secondo di lasciargli delle carezze. "Ti... amo..." Sussurro fra i baci.
Lo spingo verso il letto, facendolo ricadere bruscamente sopra il materasso coperto dal piumone. Mi posiziono a cavalcioni su di lui, armeggiando contro la sua cintura di pelle.
Sbottono i suoi pantaloni, tiro giù la zip e faccio scivolare il tessuto lungo le sue gambe.
"Adesso tocca a me, bimba"
Prima che possa dire o fare qualcos'altro, mi ritrovo completamente schiacciata dal suo corpo duro e muscoloso.
Fa scivolare via la mia tuta di cotone, poi il mio maglione, attaccando le labbra sulla mia pancia. Poi appoggia le mie mani su di essa, sfregando il freddo anello d'argento, contro il mio corpo. Getto la testa indietro e inarco leggermente la schiena, permettendogli di sganciarmi il reggiseno.
Pochi secondi dopo, ci ritroviamo completamente nudi. I nostri corpi si cercano lentamente, così lentamente che ci sembra di poter sfiorare l'infinito.
"Piccola, ti amo."
"Ti amo anche io" Rispondo spalancando le gambe. Lui si intrufola fra di esse, contraendo lievemente tutti i muscoli. Poi spinge contro di me, permettendo al suo membro di scivolare dentro la mia pelle.

Completa e amata. Ecco come mi sento.

"Guardami e vivimi" Ordina sottovoce. I suoi occhi sono incrociati perfettamente ai miei, mentre continuo a stringere il suo corpo fra le mie piccole braccia.
Inizia a spingere lentamente, facendo ondeggiare il mio corpo che si rilassa ad ogni suo movimento. Un gemito scappa dalle mie labbra, ma lui lo ferma, soffocandolo con un veloce bacio. Graffio la sua pelle, sentendo il sangue scorrermi tra le vene ad una velocità estrema.
Lo aiuto nei movimenti, appoggiando entrambe le mani sui suoi glutei caldi e contratti.
"Più forte!" Urlo. Ho davvero bisogno di sentirlo ovunque e completamente. La necessità di averlo solo mio aumenta ogni secondo di più e quando un gemito più forte degli altri, scappa dalla sua bocca, mi sento felice e compiaciuta.
Le sue labbra cercano le mie e si fondono fra mille respiri. Le nostre mani sono incrociate e sembra che i nostri respiri seguino lo stesso ritmo. Si irrigidisce, spingendo un po' più forte ogni volta. Poi raggiungiamo il culmine, lasciando che i nostri corpi si abbandonino l'uno sull'altro. Si accascia sul mio petto, privo di forze ma felice.
"Riccardo..."
"Shh, respira... scusami se ti ho fatto male" Sussurra appoggiando l'indice sulle mie labbra.
"Non mi hai fatto male" Lo tranquillizzo, sfiorando alcune ciocche dei suoi capelli.
"Stringimi e fammi sentire al sicuro"
La sua voce suona come un bisogno e forse, in fondo, lo è davvero. Faccio come dice, stringendo le mie braccia attorno a lui.
"Così?" Chiedo, sfiorando l'incavo del suo collo.
"Si, così... non smettere"
"Non lo farò"

Pov's Riccardo

Finalmente Federica è fra le mie braccia. Abbiamo appena fatto l'amore e credo di non aver provato sensazioni più intense di queste.
Lei è tutto quello che cercavo, ma purtroppo, in tutti questi anni non l'ho mai trovata. Giuro che non la farò scappare. La custodirò dentro di me come se fosse la cosa più bella del mondo.
Il nostro è un coinvolgimento sotto tutti i punti di vista. I nostri cuori sembrano essersi trasformati in una sola cosa, riesco a percepirlo.
"Stanca?" Le chiedo accarezzando il suo braccio scoperto.
"Un po'... stanotte ho dormito davvero pochissimo"
"Potresti sempre riposare adesso... dormire dopo aver fatto l'amore è una delle cose più belle che si possano fare nella vita"
"Potrei provarci" Risponde facendo spallucce. Io le sorrido e le lascio un dolce bacio fra i capelli, soffiando sulla sua pelle setosa.
La cullo dolcemente, facendo aderire perfettamente la sua schiena al mio petto.
Ad interrompere questo nostro equilibrio è la suoneria del mio cellulare. Sbuffo rumorosamente e lo afferro, un po' annoiato.
"È tua madre" Le dico, facendole notare il nome sullo schermo.
"Rispondi, sentiamo cosa dice"
Trascino il dito sullo schermo e lo appoggio all'orecchio leggermente. "Pronto?"
"Riccardo, sono Maria. Sei con Federica?"

'Certo che si, sua figlia è fra le mie braccia ed è completamente nuda. Non fa altro che guardarmi e giuro che potrei farci di nuovo l'amore proprio mentre lei è in linea.'

"Si, è in cucina... deve dirle qualcosa?" Rispondo, cercando di essere quanto più serio possibile.
Federica ridacchia leggermente e mi guarda, cercando qualunque tipo di risposta all'interno dei miei occhi.
"Si, potrei parlarci un attimo? Non mi risponde al telefono"
"Certo!" Esclamo e allontano il telefono dall'orecchio. "Federica, sali in camera! Tua madre ha bisogno di parlarti!" Urlo, recitando alla perfezione la parte.
Passa qualche secondo e Federica afferra il telefono.
"Dimmi, mamma?" Chiede. Alza il capo verso di me e mi sorride dolcemente, portando il suo labbro inferiore fra i denti. "Si, scusami... ho lasciato il cellulare in salotto." Continua. "Non preoccuparti, comprerò qualcosa io"
È seduta al centro del letto e la sua posizione mi permette alla perfezione di accarezzarle la schiena completamente nuda.
Porto le mie mani sul suo seno e lei si gira, con gli occhi leggermente spalancati. "Oh s-si, mamma... tranquilla. Farò attenzione"
Mi lancia un'occhiataccia, ma io ignoro tutto, continuando a stuzzicarla in ogni angolo. "A dopo"
Quando attacca la chiamata, mi guarda intensamente per qualche secondo, alzando un sopracciglio. "Riccardo, ma ti sembra normale?"
"Avevo voglia di accarezzarti... non ho fatto nulla di male"
"Mi stavi provocando un altro orgasmo. Non se riesci a renderti conto" Chiarisce scocciata. Io scoppio a ridere e la tiro verso di me, baciando ripetute volte la sua testa.
"Sarebbe stato bello vederti raggiungere il culmine, mentre parlavi con tua madre!" Scherzo, facendole alzare gli occhi al cielo.
"Ma anche no!"
"Scherzo, piccola. Scherzo" Prendo a giocare con i suoi capelli, facendoli scivolare fra le dita. "Cosa devi comprare a tua madre?" Le domando riferendomi alla conversazione di qualche attimo prima.
"Qualcosa da mangiare per pranzo"
"Tipo cosa?"
"Sushi?" Propone facendo spallucce.
"E sushi sia!" Esclamo, sorridendole ampiamente.
"Vieni con me o vuoi rimanere a letto?" Domanda a bassa voce.
"No, verrò con te. Non voglio più starti lontano" Sussurro, lasciando un veloce bacio fra le sue labbra.
"Perfetto, Riccardolino!"

FINALMENTE!😍
Ci è voluto un po', ma ce l'abbiamo fatta. Cosa ne pensate di questo capitolo? Spero vi piaccia.
-Roberta💞

Tutto quello che ho - Federica e Riccardo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora