Pov's Riccardo
"Riccardo, per quale motivo mi hai detto di venire qui? Ero al supermercato" Chiede mia madre correndo verso la mia direzione. Appoggia la sua borsa di pelle sul bancone, prima di indossare il grembiule panna.
"Devo andare da Federica... e non potevo lasciare la cioccolateria scoperta" Le spiego brevemente, sentendo ogni angolo del mio corpo in agitazione.
"È successo qualcosa?"
"Abbiamo avuto una piccola discussione"
I suoi occhioni si spalancano e appoggia le mani sulle labbra, per l'estremo stupore.
"È stata colpa tua, figliolo?"
"Si e della nostra fottuta gelosia che ci fa davvero diventar matti" Impreco, sfiorando i miei capelli con le dita. Sono davvero nervoso. Tutto questo è così frustrante.
"Vai da lei, raggiungila"
"Ti chiamo dopo, mamma. A più tardi" Le lascio un veloce bacio sulla guancia, prima di raggiungere l'uscita. Sento i battiti del mio cuore aumentare notevolmente, forse a causa dell'agitazione, forse a causa della paura di dire o fare qualcosa di sbagliato.
Il freddo mi colpisce la fronte, ma ignoro tutto e afferro il cellulare per chiamare Federica. Al terzo squillo si attacca la segreteria, ma non mi arrendo. Il secondo dopo riprovo, sperando che la sua voce possa riempire questo vuoto alla pancia.
"Che cosa vuoi?"Grazie a Dio.
"Dove sei?" Chiedo velocemente, senza fare troppi giri di parole.
"Cosa importa?"
"Ho bisogno di chiarire alcune cose con te, ragazza nervosa!" Affermo, cercando di alleggerire questa situazione, che a parer mio, è diventata davvero pesante.
"Sono a casa, idiota"
Un sorriso sincero nasce fra le mie labbra rosse e gonfie, a causa del freddo, ma cerco di riscaldarle con la punta della lingua.
Apro la portiera dell'auto e mi siedo, girando la chiave per poter accendere il motore.
"Tra cinque minuti sono lì" Le dico. "E prendi un calmante, perché non ho nessuna intenzione di urlare"
"Ah ah ah, quanto sei diventato spiritoso" Borbotta e attacca la chiamata, facendomi sospirare.
So che la sua gelosia sovrasta ogni cosa, ma in questo caso i motivi validi per esserlo davvero, sono quasi invisibili. Quella ragazza era una semplice cliente e io non ho fatto nulla di malizioso per far innervosire Federica.Amo lei, perché non riesce a capirlo?
Forse non riesco a dimostrarglielo abbastanza.
Dopo qualche minuto, a causa dei pensieri, non realizzo di essere finalmente arrivato a casa. Scendo dal mezzo e corro verso la porta, facendo scivolare la chiave all'interno della serratura.
"Federica!" Urlo. Mi guardo intorno, notando soltanto la luce del piano superiore accesa.
"Sono in camera!" Esclama lei velocemente. Salgo le scale alla velocità della luce, sentendo il suo dolce e candido profumo invadermi le narici. Tutto questo aumenta nel preciso istante in cui entro nella sua stanza, trovandola distesa sul letto e sorseggiare un liquido, probabilmente acqua.
"Ti sei calmata?" Chiedo avvicinandomi.
"Tu hai finito di flirtare con la bionda tutta tette?"
Incrocia le braccia al petto e mi guarda, riuscendo alla perfezione ad incrociare i nostri occhi, che sanno perfettamente cosa fare e come farlo.
"Non ci stavo flirtando"
"Allora seguendo questa logica, posso sinceramente dichiarare che poco fa non ero per nulla nervosa" Risponde calma. Ma dal suo sguardo severo e anche un po' fragile, riesco a capire che sta mentendo.
"Su questo ho qualche serio dubbio" Borbotto con un sorrisino. Riesco a far sorridere anche lei e ne sono davvero onorato.
"Anche io, Riccardo"
Ha la voce bassa e così sensuale, che mi fa davvero impazzire.
"Sei ancora arrabbiata con me?" Le domando con un filo di voce.
"Io sono sempre arrabbiata con te"
"Scusami, piccola... non intendevo farti incazzare in quel modo" Sussurro, sperando che queste mie scuse possano realmente alleggerire tutto questo.
"Se non fossi arrivata cosa avresti fatto? Le avresti chiesto il numero di telefono?"
Io sospiro e mi avvicino, accarezzando il suo ginocchio con le mie dita.
"Dio, Fede! Smettila di fare la scema. A cosa mi serve una donna tutta tette se ho te?"
"Il problema è proprio questo. Quella lì è molto più bella di me" Risponde tranquillamente.
"Smettila di dire cazzate. Io sono innamorato di una sola donna e quella sei tu" Le dico sinceramente.
"Cambierai idea molto presto."
"Io penso di no. L'amore vero dura per sempre"
"Tra qualche anno amerai un'altra"
"Forse hai ragione..." Mormoro. Il suo capo si alza lentamente verso di me, riuscendo a farmi cogliere un briciolo di delusione e tristezza all'interno delle sue pozze color nocciola. "Nostra figlia"
Il fatto di avere una bimba con lei, mi prende moltissimo. Se un giorno, nella nostra vita, dovesse intrufolasi una piccola principessina, la considererei come il nostro e unico regalo più grande.
Mi sorride dolcemente, incrociando le nostre dita. Nel preciso istante in cui si sfiorano, quella forte paura di perderla svanisce del tutto.
"Ti amo. Ma ti amo davvero, Riccardo"
"Anche io ti amo, piccola. Credimi" La tranquillizzo. So che ha soltanto bisogno di sentirsi ripetere quanto la ami e io, giuro che sarò disposto a ripeterglielo fino alla fine dei miei giorni.
Abbasso il mio viso verso di lei, sfiorando dolcemente la punta del suo naso. Le sue mani si appoggiano sulla mia nuca, spingendomi verso la sua direzione. Il gesto mi prende un po' alla sprovvista, ma non perdo altro tempo e mi avvicino ancora un po' riuscendo a sfiorare lievemente le sue labbra. "Non ti ho ancora dato il bacio del buongiorno. Credo di impazzire"
"Cerca di rimediare, Marcuzzo"
Le catturo all'istante, facendo una leggera pressione per poter sfiorare la sua lingua calda e umida. Un bacio appassionato. Quasi bollente che riesce ad accendere un immenso fuoco dentro di me. Forte ma delicato. Come lei. Come noi.
"Sei la mia piccola ma grande donna" Sussurro lasciando un altro bacio sulle sue labbra. "Solo mia"
"Non ho mai detto e pensato il contrario" Fa spallucce lei, calma.
"Però sai una cosa?"
"Cosa?" Bisbiglia alzando un sopracciglio, aspettando una mia risposta.
"Quando sei arrabbiata sei molto ma molto più bella" Lei sorride e mi vien voglia di baciare quel bellissimo sorriso che sorge sul suo viso.
"Scemo" Mi colpisce l'avambraccio con la mano, facendomi scoppiare a ridere.
"Questo scemo ha una voglia matta di fare l'amore con te" Mugolo baciandole il collo ripetutamente. Sfrego la punta del mio naso sulla sua pelle, afferrando il suo bacino che trema al contatto.
Mi appoggio su di lei, lasciando scivolare il suo corpo sul materasso. Lei apre leggermente le gambe, permettendomi di posizionarmi fra di esse e far sfiorare il punto più profondo delle nostre anime.
"Anche io, ma ora non possiamo" Mi ricorda a bassa voce, giocando con i miei capelli un po' arruffati. "Tra qualche giorno. Promesso, amore"
"Adoro quando mi chiami così" Ammetto soffiando sulla sua pelle liscia e candida.
"Io adoro te." Ammette. "Così fottutamente tanto."BEH BEH...😏
Buonanotte belle! Spero di avervi fatto sorridere❤
-La vostra Roby👜
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Tutto quello che ho - Federica e Riccardo
Hayran KurguFederica Carta. Riccardo Marcuzzo. Entrambi diciannovenni. Lui ha paura di amare e di farsi amare, ma poi arriva lei... e al suo arrivo cambierà tutto.