"Tolgo il disturbo, vado a preparare qualcosa per cena" Esclama mia mamma sorridente, non appena nota Federica camminare verso la mia direzione. Annuisco lentamente e incrocio le braccia al petto, aspettando il ritorno della ragazza dagli occhi color nutella fra le mie braccia.
"Com'è andata con tua madre? Avete chiarito?" Domanda non appena si posiziona di fronte a me.
"Si e tu? Vedo che stai facendo mooolta amicizia con mio fratello" La stuzzico.
"Stavamo solo parlando dell'Università... nulla di sconvolgente"
"Ah si? Fa così tanto ridere questo argomento?" Chiedo con un pizzico di amarezza.
"Perché fai così tanto lo scemo?"
"Beh, ridevi come una matta... onestamente pensavo ti stesse raccontando qualche barzelletta o qualcosa del genere"
"No, nulla di tutto ciò" Mi spiega. Incrocio le braccia al petto e picchietto la punta del piede sul pavimento, aspettando che mi dica qualcosa. Arriccio leggermente le labbra e corrugo le sopracciglia, guardando le sue mani stuzzicarsi fra di loro. "La smetti di fare quella faccia?"
"Quale faccia, scusa?" Faccio l'indifferente.
"Quella che hai appena fatto a causa di quello che ti ho detto pochi secondi fa!"
"Ma è la mia faccia, non posso mica cambiarla!" Mi difendo facendo spallucce.
"Cos'hai? Sei geloso, Marcuzzo?" Squittisce, guardandomi con un sorriso compiaciuto.
"Io geloso? Ma perché tutti pensate la stessa cosa? Non sono geloso e non succederà mai. Neanche in un'altra vita." Ammetto colpendo le mie cosce con le mani.
"Il tuo sguardo esprime esattamente il contrario"
"No, Fede... io non sono geloso di nessuno"È vero.
Ma allora cosa diavolo è questo fastidioso bruciore al petto? E questo essenziale bisogno di sentirla solo mia e di nessun altro? Dio mio, questa cosa è inquietante.
Ed è ancora più inquietante apparire distrutto dalla gelosia, agli occhi della gente che mi circonda.
"Ne sei sicuro?"
Io sbuffo e distolgo lo sguardo, sentendo un leggero sospiro scappare dalle sue labbra.
"Possiamo parlarne dopo?"
"Perché non adesso?" Insiste.
"Perché non mi ascolti?"
"Io non ascolto nessuno, figuriamoci te, Marcuzzo" Sorride prendendo ad accarezzare il mio collo con l'indice e io socchiudo dolcemente gli occhi. Il suo tocco è delicato ma così dannatamente pungente. Mi provoca milioni di brividi, ma cerco di non farci caso e ignorare tutto.
"Io sono speciale e tu devi ascoltarmi." Farfuglio facendole l'occhiolino.
"Sognatelo, Riccardolino" Cantilena ondeggiando i fianchi a destra e sinistra come una bambina.'Riccardolino'
Dalle sue labbra, quel soprannome sembra pura poesia. Giuro.
"Ne riparliamo dopo. Quando saremo da soli e lontani da occhi indiscreti. Chiaro?"
"Come vuoi... ma magari più tardi non ci sarò"
"So che ci sarai, bimba"
Lei ingenuamente, fa spallucce, disegnando sul sul viso quel suo solito sorrisino malizioso. Si gira e cammina verso la cucina, lasciandomi con mille dubbi che frullano all'interno della mia testa.
Dopo qualche istante, la seguo. Quando varco il ciglio della porta, un delizioso profumo di verdure invade le mie narici. Le nostre mamme sono ai fornelli, mentre Federica fissa un punto indefinito proprio di fronte a lei.
"Cosa si mangia per cena?" Chiedo rompendo questo silenzio quasi imbarazzante.
"Insalata di verdure" Risponde Maria.
"Federica, per favore potresti andare in garage a prendere due bottiglie di vino?" Le chiede mia mamma, dopo pochi secondi e lei annuisce velocemente. "Si trovano sul secondo scaffale a destra"
"Vado! Proverò a non combinare nessun danno di nessun tipo" Ridacchia, afferrando le chiavi e mi lancia un veloce sguardo che fa andare entrambi in estasi.
"Vengo con te, così evitiamo qualsiasi tipo di pericolo!" Le dico stuzzicandola, facendo scoppiare tutti a ridere.
Lei alza gli occhi al cielo e mi evita, raggiungendo il corridoio e spalancando la porta d'ingresso.
"Dove andate?" Ci chiede improvvisamente Luca che è ancora seduto sul divano.
"In garage, arriviamo fra pochi minuti" Rispondo velocemente e prima che possa dire qualche altra cosa, vado via. A passi svelti raggiungo la figura di Fede, posizionandomi proprio accanto a lei. "Smettila di scappare via da me"
"Non sto scappando"
"Io penso di si" Insisto a bassa voce, incrociando le braccia al petto.
Il leggero venticello ci accarezza con delicatezza, ed entrambi cerchiamo di cacciare via le diverse ciocche di capelli che ricadono sui nostri visi.
"Beh, ti sbagli"
La guardo attentamente per qualche secondo, mentre fa scivolare la chiave lungo la serratura del garage e noto le sue guance cambiare lievemente colore.
Una risata soddisfatta scappa dalle mie labbra e appoggio le mani sui suoi fianchi, per farla entrare all'interno della piccola struttura.
"Allora? Vuoi ammettere di essere geloso o no?" Sussurra mentre sbircia fra gli scaffali.
"Non lo farò" Rispondo a tono, seguendola.
"Potresti farlo... adesso siamo completamente da soli"
"Giusta osservazione" Afferro bruscamente il suo braccio e la giro verso di me, incastrando le nostre labbra. Faccio scivolare la lingua all'interno della sua bocca e stringo i suoi glutei, provocandomi un lieve gemito da parte sua. Porto i suoi lunghi capelli sulle sue spalle, lasciando il suo collo scoperto davanti ai miei occhi. Inizio a baciarlo dolcemente e pizzico una parte di pelle con i denti, gemendo subito dopo sulla superficie. "Si, sono geloso, Federica. Vuoi che te lo dica? Lo sono. Lo sono fottutamente!" Sbotto, spingendo il mio corpo contro il suo. La sollevo sul piccolo bancone dietro gli scaffali e la posiziono proprio sul bordo, strusciando la mia lunghezza sul suo ginocchio. "Questo posso farlo solo io." Chiarisco a denti stretti.
"Non ho mai pensato il contrario da quando ti conosco"
"Ho voglia di te" Ammetto con voce roca.
"Anche io ho voglia di te"
"Dobbiamo essere veloci, altrimenti rischiamo un altro rimprovero" La avviso arricciando il suo vestito fino ai suoi fianchi.
"Lo so"
Sbottona i miei pantaloni e tira giù la zip, sfiorando il mio amico attraverso lo strato sottile del mio intimo. "Una scopata in garage non era assolutamente nei nostri piani" Ridacchia mentre lascio scivolare i suoi slip lungo le sue gambe.
"Per queste cose non si fanno piani" Ansimo abbassando i miei boxer. "Stringimi, piccola..."
Spalanca le braccia e io afferro le sue cosce, cercando di far aderire perfettamente i nostri corpi. Con una veloce spinta, entro dentro di lei, non incontrando nessun tipo di difficoltà.
Si aggrappa alle mie spalle per sostenersi e caccia la testa all'indietro, permettendomi di baciarle la gola. "Dai, bimba... aiutami"
Inizia a muovere i fianchi verso di me costantemente, facendomi mancare quasi il respiro.
"R-Riccardo..."
"Si?"
"Ci sono qua-" Mi avvisa ma viene interrotta a causa di un forte gemito che scappa dalle sue labbra.
"Ti faccio... male?" Chiedo fra le spinte, sentendo il sangue fluire velocemente all'interno delle vene. Ogni mia singola forza aumenta notevolmente e riesco a percepire che anche io sto per arrivare al culmine.
"N-no... devi solo sbrigarti"
Afferro il suo labbro inferiore e lo stringo fra i denti, muovendomi velocemente dentro di lei, facendola tremare ad ogni singola spinta.
"Dio, è così..." Gemo.
Ripete il mio nome migliaia di volte e nel preciso istante in qui raggiungiamo l'orgasmo, le nostre labbra si connettono violentemente per soffocare qualsiasi tipo di gemito o urlo.
"Cazzo, oh cazzo" Impreca appoggiando la fronte sulla mia spalla, completamente rilassata.
"Shh, piccola"
Accarezzo i suoi capelli ed esco da lei, rivestendomi alla velocità della luce. "Hai perso le parole, Carta?" La stuzzico mentre la aiuto a mettersi in piedi.
"Dio, sei qualcosa di..."
"Di?"
Mi lecco le labbra e le lascio un dolce bacio sulla bocca, facendola sorridere.
"Qualcosa di incantevole"
"Anche tu. Così tanto, cazzo..." Bisbiglio quasi piagnucolando. "Il desiderio impellente di buttarti sul letto è davvero infinito"
"Il desiderio impellente di farmi buttare sul letto da te è davvero infinito" Ripete sorridente, non migliorando per niente la nostra situazione.
"Mi. Fai. Impazzire."
Nel preciso istante in cui mi avvicino per poter toccare il suo corpo irresistibile, una voce fin troppo conosciuta ci interrompe e io vorrei davvero sotterrarmi.
"Che cosa state facendo?"Secondo voi chi sarà? Si accettano scommesse ahaha😏
Spero che questo capitolo vi piaccia! Fatemelo sapere❤
-Roberta🎢
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Tutto quello che ho - Federica e Riccardo
FanficFederica Carta. Riccardo Marcuzzo. Entrambi diciannovenni. Lui ha paura di amare e di farsi amare, ma poi arriva lei... e al suo arrivo cambierà tutto.