"Io non voglio tornare a casa" Piagnucolo scocciata a Riccardo.
Sento le gambe pesanti a causa delle eccessive ore in piedi, ma nonostante tutto questo, la voglia di tornare nel 'mondo familiare' diminuisce ogni secondo di più.
"Dobbiamo farlo, siamo in giro da ore. Tra pochissimo chiameranno la polizia e daranno inizio alle ricerche"
Le nostre famiglie ci hanno chiamato molteplici volte, ma entrambi abbiamo lasciato che il telefono squillasse, continuando a passeggiare per tutta Milano.
"Sarebbe divertente" Ridacchio percorrendo la via di casa Marcuzzo. Lancio uno sguardo alla grande villetta poco distante, notando quasi tutte le luci accese, mentre attorno ad essa regna il silenzio più assoluto.
"Mia madre mi ucciderebbe"
"Probabilmente anche la mia"
"Però mi piacerebbe davvero moltissimo stare con te, lontano da tutti e lontano dal mondo per qualche giorno" Ammette con un filo da voce. I suoi occhi sognanti me lo confermano, mentre quel suo solito e bellissimo sorriso nasce fra le sue labbra rosse e piene.
"In effetti sarebbe davvero molto bello"
"Già... davvero tanto" Sospira. Mi attira a sé e mi costringe ad appoggiare la testa sul suo petto. Il cielo è limpido, con qualche nuvola bianca sparsa qua e là. Il sole illumina soltanto alcuni punti e vorrei davvero che illuminasse tutto. Ogni tanto ho seriamente bisogno di essere riscaldata dai suoi caldi raggi. Riccardo mi lascia un candido bacio fra i capelli e si stacca, afferrando le chiavi di casa prima di guardarmi per qualche istante.
"Sei pronta psicologicamente, vero?" Mi chiede riferendosi a tutto quello che ci aspetta.
"Io sono nata pronta, Marcuzzo"
"Bene, anche io" Lascia scivolare la chiave lungo la serratura e la gira, aprendo la porta.
"Riccardo! Federica! Finalmente, ma dove diavolo vi eravate cacciati?"Ecco.
"Buongiorno" Sorride Riccardo e dalle mie labbra scappa una leggera risata, che cerco di trattenere.
"Beh, vorrai dire 'buonasera'! Sono quasi le cinque del pomeriggio" Lo rimprovera Raffaella.
"Federica, come mai non hai risposto alle mille chiamate e ai numerosi messaggi che ti ho lasciato in segreteria?" Domanda mia mamma posizionandosi proprio di fronte a me e incrociando le braccia al petto.
"Il mio cellulare era scarico ed è morto" Mento.
"E il tuo? Il tuo è morto anche, Riccardo?" Chiede Raffaella a suo figlio. Il ragazzo dagli occhi blu mi guarda prima di sospirare e riportare lo sguardo su sua madre, completamente furiosa.
"Esattamente, però è stato un omicidio volontario" Scherza lui.
"Ti sembra il momento di scherzare? Siamo state preoccupate tutto il giorno e pensate davvero di avere il diritto di sparare queste cazzate?" Sbotta la donna.
"Vi siete preoccupate per nulla, siamo sani e salvi!"
Sposto lo sguardo verso il salotto, notando Francesca e Luca osservare il discorso in silenzio e con attenzione.
"Federica..." La voce di mia mamma mi riporta alla realtà e scuoto lentamente la testa, incontrando il suo sguardo un po' deluso e triste. "Non hai mai fatto una cosa del genere"
"Mi dispiace, mamma. Non succederà più"
"Il tempo è volato e non ci siamo accorti che si era già fatto tardi" Aggiunge Riccardo, difendendomi e io annuisco, dandogli pienamente ragione.
"Almeno potete dirci dov'eravate?" Ci chiede Raffaella e devo dire che entrambe si sono calmate. Credo.
"Ho portato Federica al Duomo" Spiega Riki e mi guarda, facendo un profondo respiro per tranquillizzarsi. Devo dire che è davvero molto teso, posso notarlo dal suo sguardo e dai suoi muscoli completamente contratti.
"È stato un gesto carino, Riccardo... ma non è un valido motivo per sparire e non rispondere alle nostre chiamate"
"Lo so, ma avevamo bisogno di stare tranquilli per un po'"
"Certo... che persone mature che siete. Complimenti ragazzi, davvero!" Continua.
"Penso possa bastare, Raffaella. Hanno capito" La riprende mia mamma appoggiando una mano sulla sua spalla e lei annuisce, accarezzando l'enorme chioma di capelli.
"Vi assicuriamo che non succederà più, scusateci davvero" Le dico alle due donne di fronte a me.
"Scuse accettate, Federica" Sorride mia madre e accarezza i miei capelli, scostando alcune ciocche che ricadono sul viso.
"Riccardo?" Lo chiama Raffaella e lo vedo alzare lo sguardo verso sua madre.
"Si?"
"Più tardi, io e te dobbiamo parlare."
"Di cosa, mamma?"
"Di tutto, figliolo"
"Non ho bisogno e voglia di parlare con nessuno"
"Te lo sto imponendo, non hai scelte" Puntualizza lei e un sospiro scappa dalle labbra di Riccardo. Il suo sguardo si incrocia con il mio e lo prego di non fare scenate e mormorare un semplice 'va bene' a sua madre che ha davvero bisogno di parlare con lui.
"Wow e va bene"
Gli sorrido, fissando subito dopo il pavimento perfettamente lucido e pulito. "Posso andare di sopra?" Chiede scocciato da tutta questa situazione che lo sta distruggendo interamente.
"Puoi andare di sopra"
"Io vado a fare una doccia... ho bisogno di rilassarmi un mom-" Inizio, ma Riccardo m'interrompe.
"Tu vieni con me."
"Oh, io... okay" Mormoro confusa e sento un leggero calore espandersi lungo le guance a causa del suo gesto così intenso.
Gli occhi delle nostre mamme si incrociano per un istante e sui loro visi, sorgono dei dolci sorrisi che fanno sorridere anche me.Che cosa staranno pensando?
Vi avviso: non fatevi filmini mentali, non stiamo insieme.
E una cosa del genere non succederà mai. Ne sono certa.
"Vieni, andiamo" Mormora afferrando velocemente la mia mano e mi trascina verso di lui, facendomi sussultare. Iniziamo a salire le scale e il mio cuore batte così terribilmente forte, tanto da sentire i battiti nelle orecchie e un leggero tremolio proprio sul petto. Apre la porta bruscamente e quando siamo all'interno della sua camera la rinchiude con un tonfo. Si gira lentamente verso di me, permettendo ai nostri occhi lucidi di incrociarsi, tanto da formare una piccola e unica anima.
"Puoi darmi un bacio?" Domanda a voce bassa. La sua richiesta suona quasi come se fosse un bisogno. Il suo viso è privo di qualsiasi emozione, mentre il suo sguardo è completamente perso nel vuoto, facendomi capire che è sul punto di scoppiare a piangere come un bimbo. "Per favore..."
Mi avvicino lentamente, stringendo le sue spalle prima di poggiare le mie labbra sulle sue. Lo sento sospirare e afferra i miei fianchi per potermi pressare alla parete. Sono letteralmente coperta dal suo corpo, ma non smetto comunque di baciarlo e stuzzicare le sue labbra costantemente.
Sulla mia pelle inizia a propagarsi un immediato calore e quando le sue dita stringono i miei glutei, tutto ciò sembra aumentare a vista d'occhio. "Tu e le tue labbra avete un affetto calmante su di me." Mormora quando si stacca.
Gli sorrido e accarezzo i suoi capelli, cercando di farlo tranquillizzare ancora di più.
"Non litigare con tua mamma... lei ti vuole davvero molto bene"
"Lo so, ma odio il fatto che non mi lasci respirare" Mi dice ed è davvero molto ma molto incazzato.
"Vuole solo parlare un po' con te e cercare di proteggerti, Riccardo..."
"Da cosa? E poi non è così che mi protegge, anzi fa tutto il contrario!" Sbotta appoggiando una mano alla parete e ruota la testa, esausto di questa strana situazione.
"Tu vai a parlarle e chiedile scusa... fallo per me, ti prego" Afferro le sue mani e le stringo nelle mie, baciando i dorsi. "Non hai nulla da perdere"
"Mi stai chiedendo seriamente di ascoltare lei e le sue noiose prediche del cazzo?"
"È esattamente quello che ti sto chiedendo. È sempre tua madre!" Esclamo, sperando che mi dia ragione.
"Lo so"
"Cerca di amarla nonostante i suoi difetti, Dio... è la persona che ti ha dato la vita, non puoi farla crollare con le tue taglienti parole. Tutto ciò la fa soffrire"
"Sono una merda!" Mormora pentito per averle risposto male qualche attimo prima.
"Non lo sei, in questi momenti hai solo bisogno di una scossa per ritornare in te"
"E tu ce l'hai fatta. Grazie, bimba" Mormora baciando velocemente le mie labbra.
"Grazie a te"Amori miei❤
Scusate per il ritardo, ma sono stata in vacanza. Sono tornata ieri e adesso ritornerò più attiva che mai. Promesso.💌
Spero che questo capitolo vi piaccia. Fatemelo sapere.
Vi amo. Sempre. Grazie di tutto.🔝
-La vostra Roby
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Tutto quello che ho - Federica e Riccardo
FanficFederica Carta. Riccardo Marcuzzo. Entrambi diciannovenni. Lui ha paura di amare e di farsi amare, ma poi arriva lei... e al suo arrivo cambierà tutto.