Un anno dopo.
"Potete dirci dove ci state portando?" Chiede Leo piagnucolando. Io sospiro, cacciando una piccola ciocca di capelli che è appena caduta sulla mia fronte a causa di un soffio di vento.
"In un posto molto importante per me e vostra madre" Risponde Riccardo, stringendo la mano dei gemellini.
Io invece, spingo la carrozzina che custodisce con amore la nostra bambina. E già, pochi mesi fa è venuta al mondo Sofia. Questo piccolo ma dolce esserino ci ha completamente stravolto la vita, ma è stato un regalo enorme per tutta la famiglia. Ci ha reso felici, unendo ancora di più i nostri cuori.
L'estate è arrivata e ne abbiamo approfittato per fare una piccola vacanza. Non abbiamo avuto nessun dubbio a scegliere la meta e soltanto con un piccolo sguardo, io e Riccardo abbiamo deciso Parigi.
"Potete almeno darci un indizio?" Domanda Chloe. Con i suoi occhioni azzurri osserva ogni singolo dettaglio del posto, studiando qualunque cosa per poterlo focalizzare in maniera perfetta.
"Dunque, è una cosa molto alta e grande. È grigia ed è davvero bellissima" Le rispondo.
Lo sguardo del mio uomo si incrocia con il mio, mentre mi regala un dolce sorriso che mi fa davvero volare tra le nuvole.
"Non ho idea di cosa sia" Risponde triste. Io scoppio a ridere, accarezzando i suoi capelli che brillano sotto la luce del sole.
Un leggero lamento da parte di Sofia, mi fa abbassare lo sguardo verso di lei. La coccolo con dolcezza all'interno della culletta, appoggiando il ciuccio fra le sue labbra, che afferra all'istante prima di muoverlo piano.
Io sorrido, ammirandola in silenzio proprio come facevo e faccio tutt'ora con Chloe e Leonardo. I suoi occhioni verdi con qualche sfumatura color nocciola splendono in una maniera assurda e fuori dal normale. Sono davvero bellissimi.
"Eccoci arrivati, bimbi" Esclama Riccardo, alzando le braccia per far notare la Torre Eiffel ai nostri bambini.
Una seria di 'wow' e 'oddio' scappano dalle loro labbra, mentre osservano con sguardo innamorato tutto ciò che hanno di fronte.
"Vi piace?" Chiede Riccardo.
"Si, è bellissima" Afferma Leo, con un sorriso.
"Perché questo è un posto speciale per voi?" Ci chiede Chloe curiosa. Chiude gli occhietti leggermente, appoggiando una manina sulla fronte per coprirsi dai forti raggi del sole.
Riccardo ruota il capo verso la mia direzione, lanciandomi uno sguardo strapieno d'amore.
"È speciale perché in questa grande città è iniziata davvero la nostra vita insieme" Risponde, incrociando le nostre dita. Accarezza il dorso della mia mano con il pollice, per poi pizzicare la mia pelle con i polpastrelli.
Già, è iniziata la nostra vita insieme. È iniziato il nostro viaggio. Il viaggio più bello. E tornare qui con i nostri figli è davvero una cosa bellissima.
I nostri bambini girano lo sguardo verso la nostra direzione, raggiungendoci a passi lenti per poi posizionarsi proprio di fronte a noi. Mi chino verso di loro e lascio diversi baci sulle loro guance, facendoli sorridere immediatamente.
"Siete contenti di essere qui, piccolini?" Chiedo, raccogliendo i miei lunghi capelli in una coda alta.
"Si, a me piace tanto. Però ho molta ma molta fame" Ridacchia Chloe facendomi ridere.
"Già, anche io ho molta fame" La asseconda il fratellino.
"Beh direi che anche il mio stomaco richiede un forte bisogno di cibo" Conclude Riccardo con una risatina. Io alzo gli occhi al cielo, facendo scappare un sospiro dalle mie labbra. La tranquillità nella mia famiglia dura davvero per pochissimo tempo.
Guardo Sofia che mi osserva in silenzio, illuminando il suo viso con un piccolo sorriso che curva la sua boccuccia all'insù. Le accarezzo la guancia e caccio fuori la lingua, provocando un piccolo guaito divertito da parte sua.
"Anche tu hai fame?" Le chiedo come se potesse rispondermi.
"Lei ha solo bisogno della tua tetta. Le basta questa" Fa spallucce Leonardo. Riccardo scoppia a ridere sonoramente, piegandosi in due e portando gli sguardi delle persone che ci circondano, verso di noi.
In questo momento vorrei letteralmente sparire da qui per l'eccessivo imbarazzo.
"Smettila, cretino" Colpisco la sua spalla con la mano, facendo sorridere i miei figli che ci osservano con aria divertita. Alzo gli occhi al cielo e poi lo guardo sollevarsi, mentre cerca di fare dei profondi respiri per potersi calmare. Sembra un bambino. Il mio.
"Scusate... scusate" Borbotta, ancora con il respiro pesante. A quella scena, non posso fare altro che ridacchiare. "Era impossibile non ridere"
Leo ci guarda con aria modesta prima di sorridere ampiamente. Il mio sguardo si posa sul cielo azzurro e sereno, notando un aereo attraversare le nuvole. Lascia una scia bianca e alla scena, non riesco a smetterlo di fissarlo. Ho sempre amato guardare gli aerei.
"Guardate lì..." Sussurro indicando il punto preciso del cielo. Loro seguono il mio dito, fissando il mezzo che sembra un ago nell'infinito.
Sento due occhi azzurri su di me e non appena ruoto il capo, riesco ad incastrarli ai miei. Vedo il mio uomo avvicinarsi e circondare il mio collo con il suo braccio. Mi stringe a sé, io appoggio la testa sul suo petto coperto dalla leggera camicia, mentre con le dita stringo la carrozzina di Sofia, per tenerla quanto più vicina a noi.
"Esprimete un desiderio" Mormora lui. Io socchiudo gli occhi, sentendo il suo profumo invadermi le narici e anche il cuore. Non ho bisogno di realizzare altri desideri. Ho Riccardo e i miei figli che sono la cosa più importante della mia vita. Non mi serve nient'altro. Loro sono la mia unica certezza, la mia ragione di vita, il dono più prezioso. Sono tutto quello che ho.
Insieme siamo la dimostrazione dell'amore. Perché in fondo si sa, l'amore è questo: amarsi ogni giorno di più, come se davvero fosse unico ma non l'ultimo.
"Ti ricordi cosa mi hai chiesto tre anni fa, sotto le luci di questa città?" Mi domanda all'improvviso Riko, appoggiando l'indice sulla mia guancia per poterla accarezzare. Come dimenticarlo...
"Certo"
Un sorriso nasce sulle sue labbra e io non perdo altro tempo. Le fondo con le mie all'istante, dando vita ad un bacio caldo e intenso. Le nostre lingue si avvicinano e si accarezzano con delicatezza e passione, facendomi cedere pian piano.
Ci stacchiamo dopo qualche istante, incastrando i nostri occhi e le nostre anime.
"Ecco, possiamo rinnovare la proposta? Ti va di fare un altro bimbo con me?" Domanda con un piccolo sorriso. Io spalanco gli occhi, cercando di capire se me lo sta chiedendo davvero o è soltanto per stuzzicarmi. Spero sia la seconda opzione.
"Ma sei matto? Accontentati di quelli che abbiamo, idiota."
"Stavo scherzando, bimba."Fine.
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Tutto quello che ho - Federica e Riccardo
Fiksi PenggemarFederica Carta. Riccardo Marcuzzo. Entrambi diciannovenni. Lui ha paura di amare e di farsi amare, ma poi arriva lei... e al suo arrivo cambierà tutto.